SVOLTANGOLO DEL CRISTO

Fiordipoesia
00martedì 25 gennaio 2005 15:47


SVOLTANGOLO DEL CRISTO


Stava allocata d’antiche stanchezze
nell’angolo adagente d’ogni tempo
fissa col viso ad incrocio di solchi
tendendo il braccio quasi aperta mano
alla distratta indifferenza al passo
veloce di premura dei passanti
passavo svelto gli occhi appena un sorso
d’incrocio di imbarazzo senza colpe
di lei non so di me per essere qui
sull’altra riva della stessa vita
e senza colpe lei sull’altra riva
così posavo piano dentro al palmo
una vergogna svelta di moneta
e un’infinita lacrima segreta…

ché forse solo ciò che non chiedeva
avrebbe stretto più che un altro darsi
altri diritti e ciò che d’altro dirsi
non è che quel che dicono giustizia
che non è pane a volte neanche un tetto
ma un sorriso un abbraccio una parola…

finché venne quel giovane d’altrove
cespuglia chioma e barba d’irso il volto
righe di sangue caldo tra le dita
non segni di solenni e di possiedi
incoronata traccia cespirovo
nessun anello non un paramento
ma lento piede incedere all’intorno
lo sguardo d’occhi profondi e roventi
su lei pose e la mano nella mano
con altro dorso accarezzando il viso
la sollevò dall’angolo e al cammino
svoltarono sparendo al rivedersi.




15/03/2004 7.33





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