E' per un mio carissimo amico, quasi un fratello incosciente.
Ha molto sofferto nella vita, ora si sente disperatamente solo; non ha saputo nemmeno trattenere l'amore dei figli.
Vive con un bastardino e attraversa il mondo elegantissimo, griffato, un bell'uomo che da l'impressione di chi non ha bisogno di nulla.
Un appartamento nel centro storico, un' auto lussuosa, amanti a go-go, eppure dietro il sorriso e la maschera c'è la più nera solitudine e la consapevolezza di aver gettato via la vita e di ritrovarsi senza nulla di valido.
Se sta male, oppure a Natale o a Pasqua, è da solo; a volte sono io che gli porto farmaci e pasti quando è ammalato.
Dato che solo io conosco il suo vero volto, mi evita; tanti momenti di confessioni hanno distrutto, davanti a me, l'uomo che si era costruito, vergognandosi di ciò che mi ha confidato.
Quando ne sentirà la necessità sa che io ci sarò.