SOCRATICHE

AldoGiustrami
00giovedì 2 agosto 2012 20:02
Dialogo sopra il senso della vita tra Senofonte e Isocrate.


Nella privata atmosfera di una casa di campagna , due vecchi conoscenti, trattano ormai da ore di una questione irrisolta da tempo.

ISO: Benchè la notte sia lunga caro ospite, sembra che tutte non possano esserlo abbastanza per questo argomento.

SEN: Trovo che in parte la tua conclusione sia saggia, come di consueto compagno mio , ma a ben pensarci non credo tu sia
completamente nel giusto , credo la soluzione sia da tempo a nostra portata di mano , ma solo la noia e la voglia di
fare bei discorsi ci spinga cosi lontano.

ISO: Come, spiegati meglio?? tu sostieni ora onestamente di aver la soluzione sotto il mantello , e di questo non parli?

SEN: Non Io , ma entrambe dovremmo conoscerla , visto la comunanza di certe nostre esperienze e visioni.

ISO: Ma credimi, non riesco davvero a capire dove tu stia andando a parare, e da quando c'era il maestro che se ne parla senza soluzione!

SEN: Esatto , è qui che vado a parare , il maestro la soluzione l'ha prima disegnata , e poi praticata .

ISO: E' mai possibile che io sia cosi cieco da non vedere , e sordo da non comprendere ciò a cui tu ti riferisci ?

SEN: Non credo tu sia ne l'uno ne l'altro , ma stai forse sottovalutando le tue capacità .

ISO: Se è vero quel che dici , lo credo bene anch'io! Ma forse tu, che sembri saperlo cosi lucidamente... non avrà mica a che fare con i lacedemoni ??

SEN: Certamente vi ha qualcosa a che fare .

ISO: Forse la continenza? L'altruismo ? Il coraggio ? orsù dimmi cosa, non riesco a focalizzarlo ..

SEN: Quel che hai detto è sicuramente della massima importanza, cercare la virtù è però un obiettivo costante e non invece il fine ultimo .
Per intenderci Isocrate, la virtù non è fine a se stessa .

ISO: Quale altro segreto celano allora i tanto apprezzati lacedemoni?

SEN: Nessuno in verità , Socrate come tu ben sai aveva una grande ammirazione per il loro ordinamento , e nel possibile vi si uniformava , ma neanche qui stà la verità ,
il maestro infatti per quanto ammirasse gli spartiati , non era uno di loro , e questo volge a suo favore , la filosofia era per lui tuttto .
E ti dirò , come sai già , ho preso quella strada che in parte al maestro sarebbe piaciuta , e ti dico , l'ho fatto a modo suo , come se fossi stato lui .
E questo .. mi ha grandemente giovato , e fatto comprendere le ragioni per cui ti parlo in siffatta maniera .

ISO: Tu mi fai impazzire sai ? Adesso sei più enigmatico di Socrate per zeus! Nella mano hai un obolo , per favore fammelo ammirare almeno per un secondo , non essere avido come un cretese .

SEN: Io , posso darti delle parole , posso darti un obolo ma non con questo renderti ricco .

ISO: Mi basterà lo giuro ! Almeno toglierà un pò di tenebra da questo mistero .

SEN: Se è questo che vuoi , io per tè lo farò volentieri , ma ricorda , se non sarai pronto per raccogliere il seme , nessun frutto fiorirà , è dirai che il seme era sterile , e questo non può giovarti .
Spero quindi che già ad ora anche se non lo credo , tu sia terreno fertile e rigoglioso .
Socrate visse una vita coraggiosa, modesta e improntata a curiosità e amore per il vero .
E tutto in Socrate era preparazione per una rivelazione , il suo demone lo guidava in questo .
Alla fine ebbe una luminosa fine , scelse quando morire , quella è la sua massima comprensione del vivere , e lui ci ha insegnato questo io credo , La vita è un esercizio di Morte .

Il segreto della vita , è saper morire .

ISO: Sei saggio Senofonte , Io sono nella grotta a veder miraggi e ombre , ma tu , tu mi hai disvelato la possibilità della luce, non la capisco ed in questo avevi ragione,
ma io te ne ringrazio .


tratto da : filosofiche.forumfree.it/?t=62561986
Cobite
00lunedì 6 agosto 2012 09:10

Per imparare a morire bene bisogna sapere perché si vive e come e quando si muore, ma questo non è dato saperlo neppure al suicida che in effetti ne ha sola presunzione all'ultimo atto.
La vita si contrappone alla morte alla quale comunque dovrà cedere, ma non sappiamo il perché. La morte è un mistero ma la vita è un mistero più grande e noi siamo succubi di due misteri da perfetti ignoranti.

Credo di essere messo peggio di Senofonte del quale approvo comunque la sua ultima frase. [SM=x142839]

Un applauso. [SM=x142874]
[SM=x142897]
Giancarlo
pardobardo
00lunedì 6 agosto 2012 14:20
Non mi sembra che Socrate ebbe una fine tanto luminosa e nemmeno
tanto scelta dato che fu indotto a bere la cicuta in quanto accusato di corruttore della gioventù.
AldoGiustrami
00lunedì 6 agosto 2012 15:52
In realtà a Socrate venne data la possibilità di scegliere tra esilio perpetuo (e in questo aveva eventuali complici) o morte , Socrate scelse la morte , perchè la riteneva preferibile all'esilio , la sua morte la ritengo "luminosa" , perchè è soprattutto grazie a quell'evento considerato in toto iniquo che Socrate guadagnò una fama immensa.
Socrate pare , abbia fatto anche in punto di morte discussioni filosofiche circa la morte stessa con gli amici (senza donne ).
pardobardo
00mercoledì 8 agosto 2012 21:33
Ringrazio AdoGiustramiper le precisazioni e per avermi riportato alla mente un episodio da parecchi decenni dimenticato:
come vorrei potere anch'io in punto di morte discutere sul mistero della vita più che su quello della morte, logica conseguenza della prima! [SM=x142813]
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