LACHESI001
00giovedì 30 novembre 2006 18:03
La donna finì di mettere nella piccola valigia quel poco che le sarebbe
Servito, non sarebbe stata via per molto tempo, due o tre giorni al massimo.
Della biancheria di ricambio, il suo piccolo beauty, non le piaceva truccarsi molto, giusto un po’ di rossetto e del rimmel per le ciglia, il resto che le occorreva era nella sua borsetta.
Prese il biglietto dell'aereo da sopra il comodino, guardò l'orologio, tra meno
di tre ore sarebbe stata in volo.
L’uomo guardò l'orologio, mancavano ancora tre ore prima che l'aereo
arrivasse, finì di farsi la barba, mentre aspettava che l'acqua della
doccia diventasse calda, lasciò scivolare l'asciugamano che si teneva legato
sui fianci a terra rimanendo completamente nudo, un brivido di freddo gli
corse lungo il corpo.
Chiuse gli occhi, trattenne il respiro per un attimo e si lasciò scivolare
dentro quel caldo abbraccio.
La donna quando il taxi si fermò nel piazzale dell'aeroporto si lasciò
sfuggire un lungo sospiro, chiuse per un attimo gli occhi, aprì la portiera
della macchina, e una fredda folata di vendo la fece rabbrividire, pagò,e
con il suo piccolo bagaglio si incammino agli imbarchi.
“ Sto facendo la cosa giusta” si chiese fermandosi, un uomo di passaggio la guardo come si potrebbe guardare uno che va in giro con i pantaloni abbassati, lei non se ne era accorta, ma il suo pensiero aveva preso forma e aveva parlato a voce alta.
Lo sconosciuto si allontano scuotendo la testa.
“SI” le urlo la sua mente, o era il suo cuore?.
Si incammino con passo deciso verso gli imbarchi.
Dopo aver espletato tutta la prassi che precede un volo si andò ad accomodare nella sala di attesa, si mise a sedere un po’ in disparte, non voleva che nessuno potesse disturbare i suoi pensieri.
SI accese una sigaretta mentre aspettava che il suo volo venisse chiamato,
in un altro momento queste tre ore le sarebbero volate, ma oggi sembravano
essere eterne,la gente attorno a lei si muoveva in mille direzioni, come
tante piccole formiche indaffarate, lei le vedeva e non le vedeva, in parte
perché venivano nascoste alla sua vista dal fumo dell'amica che teneva tra
le mani, in parte perché la sua mente non era più li, era gia salita su quel aereo
Quando il suo volo venne chiamato andò al cancello quasi automaticamente.

L uomo guidò senza accorgersi di quello che stava facendo, svoltava si
Fermava ai semafori come in trance, era in anticipo, lo sapeva, ma non era
riuscito a stare in casa, aveva provato guardando la Tv, leggendo, ma tutte
le volte il suo sguardo andava all'orologio, che inesorabilmente sembrava
non volersi muovere.
E poi lo stare in casa lo faceva pensare, e se non fosse stato come immaginavano, se l’alchimia che si era creata tra di loro fosse stata solo una bolla di sapone, e tutto quello che si erano detti, che si erano scritti, durante quei mesi si fossero rivelate solamente della parole?
Frenò appena in tempo, stava per investire un pedone che gli attraversava la strada, sollevo la mano chiedendo perdono.
- Testa di c***o.- fu la risposta dell’uomo che stava per essere investito, in fin dei conti aveva ragione, lui gli avrebbe detto la stessa cosa.
Il claxon di una macchina dietro la sua lo riportò alla realtà, “Ma che c***o vanno tutti di fretta in questa città di merda, io devo far passare ancora due ore e 24 minuti” sorrise a quel pensiero, tutti correvano perché non avevano tempo, mentre a lui il tempo non passava.
Parcheggio l'auto nel piazzale, avrebbe dovuto aspettare ancora per due ore circa.
Scese dalla macchina, esitando per un attimo.
Per un attimo gli prese la voglia di risalite a bordo della sua auto, accendere il motore e andare via, tirare una linea nera su tutto quello che stava facendo e aveva fatto, dimenticarsi di lei.
Ma come poteva dimenticarsi di quella donna, aver visto solo i suoi occhi in fotografia gli aveva fatto sobbalzare il cuore, e adesso che era giunto a pochi metri dal traguardo si voleva arrendere?
“Che st***o che sei” gli disse una vocina da dentro, fu questa che lo convinse.
Si mise la mani in tasca dei jeans e si incammino nella sala dove avrebbe atteso l’arrivo dell’aeroplano.
La donna, che sedeva accanto al finestrino vide la pista avvicinarsi
velocemente, quando il carrello dell'aereo toccò terra sobbalzo leggermente
sul suo sedile, il pilota era stato bravo, era stato un volo rapido, fosse
stata in un altra situazione se lo sarebbe anche goduto e magari sarebbe
riuscita anche a dormire un’pò.
Ma non era riuscita a fare nulla, di tutto questo, in parte perché era seduta vicino ad un uomo dall’odore veramente sgradevole, ma sarà stato possibile che nel 2000 farsi il bagno per qualcuno fosse ancora un optional, e in parte perché la sua mente continuava a pensare a lui.
Non era bello, neppure brutto, non di certo un uomo da copertina, ma aveva qualcosa nel suo modo di fare, nel come diceva le cose, e poi il suo sorriso.
Aveva visto quel sorriso solo in foto, ma le era bastato, era un sorriso vero, autentico e non un ringhio di circostanza come se ne vedeva tutti i giorni.
Attese che l'aereo finisse di rollare sulla pista, e non appena fu fermo si
slacciò la cintura di sicurezza, ancora prima che l'insegna luminosa ne desse il
consenso.
Prese la sua valigetta, che le avevano fatto passare come bagaglio a mano e attese di poter sbarcare.
Si chiese per quale motivo si dicesse sbarcare se stavano scendendo da un
aereo e non da una nave, questo pensiero le fece affiorare un sorriso sulle
labbra, che le illumino il volto.
l'uomo vide dalla vetrata della sala d’attesa l'aereo atterrare, solo dopo
che questo aveva toccato terra si accorse di aver trattenuto il respiro per
tutta la manovra di atterraggio.
Quando espirò l'aria che gli fuoriuscì dalla bocca andò ad appannare il finestrino dal quale stava guardando, nascondendogli l'aereo per un attimo, poi il caldo della sala fece scomparire rapidamente di vapore che avevano opacizzato il vetro per quei pochi secondo.
Osservo in religioso silenzio Il lungo tubo che permetteva ai passeggeri di sbarcare agganciarsi al portellone.
L'attesa era finita, si voltò rapidamente e si incammino agli sbarchi.
Sarebbe voluta scendere rapidamente. Ma, si mise in fila, attendendo il suo turno per sbarcare, sorrise nuovamente scuotendo leggermente la testa.
Come si sarebbe potuto dire, areare? all’idea che tutta quella gente si mettesse ad areare assieme quasi scoppiò a ridere
La dona, percorse il lungo tubo senza mai abbassare lo sguardo, passo dopo
passo la sua attesa si stava consumando, finalmente si sarebbero incontrati.
il tubo fini e imbocco un lungo corridoio che portava alla sala degli
sbarchi,girò a destra, poi ancora una parte di corridoio, poi a sinistra ed
ecco finalmente l'uscita.
Ancora pochi metri e l’attesa si sarebbe consumata, quando una cicciona d’avanti a lei di due o tre posizioni cadde a terra, probabilmente aveva messo il piede in fallo, o era scivolata su qualcosa, fatto sta che il corridoio era momentaneamente ostruito da quella marea di carne sdraiata a terra.
Tutta la fila si fermò, mentre quelli più vicini cercavano di aiutare quella donna che, molto probabilmente da quanto urlava si doveva essere anche rotta qualcosa.
Sembrava un segno del destino, sembrava che una divinità malefica non volesse che si incontrassero.
Come aveva fatto a convincerla a venire da lui, anche in quello si era dimostrato dolce e delicato come in tutte le sue cose, le aveva raccontato una storia.
“ Quando si nasce,” le aveva detto “ dal dito indice della nostra mano sinistra, quella del cuore, parte un filo di seta invisibile agli occhi, che va a finire ad un altro dito indice, di un'altra mano sinistra chissà dove. Durante la vita, il nostro filo di seta s’interseca con tantissimi altri fili, sta a noi decidere se fermarci nella nostra ricerca, oppure cercare dove questo filo finisca veramente”.
Dopo quella volta erano stati un po’ di tempo in cui non si erano sentiti, ed era durante quella “pausa” che lei aveva deciso di vedere dove il suo filo di seta finiva.
Nel frattempo nessuno era riuscito a spostare la cicciona, che continuava ad urlare e sbraitare come se fosse un animale portato al macello.
Si fece largo a gomitate tra la gente che aspettava, sapeva che doveva uscire immediatamente da quel corridoio, lo doveva fare adesso altrimenti non lo avrebbe più fatto.
“ Ma non vede che siamo tutti fermi, dove crede di andare” le chiese un uomo.
All’inizio non lo aveva riconosciuto, poi l’odore di capra che proveniva dal quel signore le fece riconoscere il suo compagno di sedile.
“ io penso proprio che me ne uscirò da questo corridoio “ e poi avvicinandosi al volto dell’uomo, cercando di non vomitare per la puzza, “ e se non si sposta le do una ginocchiata nella palle che gliele faccio arrivare in gola”.
L’uomo, che molto probabilmente non era abituato a sentirsi rispondere cosi da una donna, si fece da parte lasciandola passare.
Rapidamente scavalco la cicciona che continuava ad urlare come una sirena, si fece da parte al sopraggiungere dei barellieri e del medico che accorrevano a portare soccorso a quella donna.
Percorse gli ultimi metri del corridoio in apnea, poi la luce della sala le illuminò il volto.
Era arrivata!!!
L’uomo non aveva perso per un solo attimo l’uscita dalla quale sarebbe dovuta arrivare.
Aveva visto uscire molte persone, poi il flusso si era improvvisamente bloccato.
Un urlo disumano era provenuto dal corridoio, aveva visto un uomo della security entrare e poi uscire di corsa, era successo qualcosa ma non sapeva cosa.
Si incammino verso il corridoio.
Mentre si stava avvicinando un gruppo di uomini due barellieri, un dottore, guidati dall’addetto alla security gli passarono accanto di corsa, si fermò, proprio nel attimo che la vide uscire dal corridoio.
Era lei ne era sicuro, anche se i capelli adesso erano un po’ più corti rispetto alle fotografie, il cuore gli si fermo per un attimo.
Adesso lei si stava voltando verso di lui, lo avrebbe visto, lo avrebbe riconosciuto?
Un carrello carico di valige gli passo vicino proprio nel momento in cui lei si voltava nella sua direzione nascondendolo,quando passo lei era nuovamente voltata verso le uscite.
Si incammino nella sua direzione.
La donna si guardò a destra e a sinistra, lui non era là.
Le aveva promesso che sarebbe stato all’uscita ad aspettarla, ma non era là.
Senti il cuore perdere un colpo, e lo stomaco le si chiuse per un attimo.
“Magari ha avuto problemi con la macchina” cerco di giustificarlo.
Si incammino verso le uscite dell’aeroporto, magari stava arrivando adesso e si sarebbero incontrati un po’ più lontano da dove avevano concordato.
Fece qualche passo allontanandosi dal corridoio dal quale era appena uscita.
“ Non è qui, perché sei una cretina, ti sei fatta prendere per il cxxo ancora una volta. Non è qui perché non le sei mai piaciuta, sei solamente stata un passatempo” Le urlò una voce da dentro la testa, due più due uguale quattro sei una cretina.
La sua avventura era gia finita, aveva un biglietto per tornare a casa, adesso doveva solo trovare un albergo nel quale avrebbe passato quella settimana a piangere a mangiare gelato, per la tristezza di essere stata sedotta e abbandonata.
Si volto per andare verso le informazioni.
La vide fermarsi, accelero il passo e quando lei si voltò era a circa un metro e mezzo da lei.
La donna sollevo lo la testa che fino a quel momento teneva leggermente reclinata.
L’uomo vide gli occhi della donna lucidi per le lacrime che stavano per affiorarle.
Ci fu un cambiamento quasi repentino nel volto della donna.
Sollevando la testa, la donna non si aspettava di vederselo li di fronte, le lacrime di delusione che le stavano per sgorgare dagli occhi si trasformarono in un sorriso che le illuminò il volto.
L’uomo vide il pianto trasformarsi in felicità, vide gli occhi di lei illuminarsi, e si accorse che non erano solo stupendi, come le aveva detto, ma erano meravigliosi.
Le prese delicatamente il volto tra le mani e più leggero di una farfalla le diede un bacio sulla fronte.
La donna senti le mani dell’uomo quasi tramare mentre la toccava, il bacio che le diede sulla fronte era caldo e leggero allo stesso tempo.
Quando poso le sua labbra sulla fronte di lei rimase quasi inebriato dal suo profumo, era una cosa che non si aspettava.
Per tutti quei mesi si erano parlati tramite chat, si erano visti tramite delle foto vecchie , ma il suo profumo, quello non lo aveva mai sentito, la testa comincio quasi a girargli per l’emozione.
Si guardarono negli occhi senza dirsi nulla, i loro sguardi parlavano per loro.
Rimasero in quel modo, tendendosi per le mani, non si erano neppure accorti di tenersele strette.
Il mondo scorreva tutto attorno a loro, ma loro non erano più parte di quel mondo, non in quel momento.
La voleva baciare, e per un attimo quasi si decise a farlo, ma quello non era il posto adatto, il loro primo bacio doveva essere tutto loro, lontano da occhi indiscreti, un ricordo che si sarebbero portati nel cuore solo loro due.



La stava per baciare, lei se ne accorse.
Voleva veramente che quel uomo la baciasse, si conoscevano appena, o meglio, si conoscevano solamente per quello che durante tutti quei mesi si erano detti e si erano raccontati, ma sapeva veramente chi fosse.
L’aver deciso di incontrarlo era stato per lei un grosso passo, aveva dovuto mettere da parte tutte le sue paure e le delusione, che fino ad allora erano state tante.
Ma Lui, piano piano era riuscito a conquistare la sua fiducia, era riuscito a fare una piccola breccia nel suo cuore, ma aveva lo stesso paura.
Se anche questa avventure si fosse rivelata per quello che era, solamente lo stupido gioco sadico, di un altro uomo che si divertiva a sedurre le donne per poter aggiungere una nuova testa alla sua sala dei trofei?.
I loro occhi si incrociarono per un attimo, e parte dei suoi dubbi vennero dissipati.
- Vogliamo stare qui in eterno?- chiese lei sorridendo, ancora si tenevano per le mani e sembravano due statue di sale nell’immensa sala dell’aeroporto.
Risero assieme.
Lui le prese il bagaglio e si incamminarono verso l’uscita.
-Ho temuto che non saresti venuta- le confidò lui mentre stavano salendo in macchina, - ma quando ti ho vista, non puoi immaginare come mi posso essere sentito.-
- Come?- chiese lei, gli piaceva stuzzicarlo, le piaceva da matti quando provava a metterlo in imbarazzo mentre chattavano, le piaceva da matti la faccina che lui le faceva quando lei lo coglieva in castagna :PP.
Le piaceva veramente e adesso avrebbero scoperto se si sarebbero piaciuti.


P.s
nons o se scorre o se sia noioso l ho letto e riletto non sono un buon giudice di me stesso :D

[Modificato da Cobite 02/12/2006 18.16]

Cobite
00sabato 2 dicembre 2006 18:50
Di per se il racconto non è noioso, ma effettivamente non scorre, in particolare all'inizio.
Quello che non va sono le parolacce, forse è meglio che leggi anche il regolamento di forum.

Ritornando al racconto, secondo me hai troppo interfacciato le due storie. Visto che si dovevano incontrare all'aeroporto io avrei prima raccontata una e poi l'altra. Il continuo cambio e le frasi non ottimali non è stato un bel percorso.

Un altro consiglio e di usare più i punti e meno le virgole. Alcuni paesaggi passano tra virgole incisive e non va bene.

Come esempio vedo di rifarti l'inizio.
================================================
Questo il tuo

La donna finì di mettere nella piccola valigia quel poco che le sarebbe
Servito, non sarebbe stata via per molto tempo, due o tre giorni al massimo.
Della biancheria di ricambio, il suo piccolo beauty, non le piaceva truccarsi molto, giusto un po’ di rossetto e del rimmel per le ciglia, il resto che le occorreva era nella sua borsetta.
Prese il biglietto dell'aereo da sopra il comodino, guardò l'orologio, tra meno
di tre ore sarebbe stata in volo.
L’uomo guardò l'orologio, mancavano ancora tre ore prima che l'aereo
arrivasse, finì di farsi la barba, mentre aspettava che l'acqua della
doccia diventasse calda, lasciò scivolare l'asciugamano che si teneva legato
sui fianci a terra rimanendo completamente nudo, un brivido di freddo gli
corse lungo il corpo.




==============================================
Questo secondo me

La donna finì di mettere nella piccola valigia quel poco che le sarebbe servito. Non sarebbe stata via per molto tempo, due o tre giorni al massimo. Bastava della biancheria di ricambio e il suo piccolo beauty. Non le piaceva truccarsi molto, giusto un po’ di rossetto e del rimmel per le ciglia, il resto che le occorreva era nella sua borsetta.
Prese il biglietto dell'aereo da sopra il comodino, guardò l'orologio, tra meno di tre ore sarebbe stata in volo.

In un’altra città anche un uomo guardò l'orologio, mancavano ancora tre ore prima che l'aereo arrivasse. Finì di farsi la barba, mentre aspettava che l'acqua della doccia diventasse calda. Lasciò scivolare l'asciugamano che si teneva legato sui fianci a terra rimanendo completamente nudo, un brivido di freddo gli corse lungo il corpo. Chiuse gli occhi, trattenne il respiro per un attimo e si lasciò scivolare dentro quel caldo abbraccio.

===========================================================


Ciao

Giancarlo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com