Racconto di Pasqua (di Lili per gli amici tutti)

Profumo di orme e di fresie

Aveva parlato a lungo alla folla di poveri, reietti, diseredati. Aveva guarito molti ammalati che avevano sperato in lui e lo avevano atteso lungo la strada.
Molte parole d’amore erano entrate nei cuori, molte virtù erano uscite dal suo corpo.
Ora si sentiva stanco.
Si misero in cammino per raggiungere le rive del Giordano.
S’era fatta sera e la folla che lo aveva ascoltato cominciava a disperdersi vociando sommessamente.
“ Sei stanco Rabbi, fermiamoci su questa sponda, hai il volto pallido, tirato, segnato da solchi profondi di stanchezza…” gli disse Simone, il suo discepolo più anziano e pratico.
Gesù non proferì parola, ma fece un cenno d’assenso.
C’era una grossa pietra lì, poco distante : si sedette a terra poggiando la schiena verso quel masso solitario. Il piccolo gruppo di persone che ancora lo seguiva, si fermò con lui. Tutti si misero a sedere sulla sponda del fiume e guardando il fluire calmo delle acque ristoratrici e fresche, si addormentarono.
Poco prima dell’alba, quando ancora nel cielo le ultime stelle, quelle più luminose, indugiavano nel tramontare, Gesù si svegliò, ma forse aveva solo chiuse le palpebre per riposare gli occhi brucianti, senza mai addormentarsi veramente.
Dalle acque del Giordano spirò un soffio di vento ed in quell’alito, si alzò e senza scuotere la terra dalle vesti, mirando l’orizzonte lontano, se ne andò vagabondo solitario col suo carico d’amore tanto pesante da dargli dolore.
Se ne andò con passo leggero quasi levitando ma stranamente, quel suo andare lasciava sulla terra umida e calpestata, impronte ben profonde ed incisive.
Simone e Maria di Magdala sfiorati e svegliati anch’essi da quell’alito di vento, lo videro allontanarsi ma tacquero, non si mossero.
Poco dopo anche la luna rosa tramontò ed i primi raggi di luce accesero il nuovo mattino. Nell’aria si diffuse lo stupore del profumo di piccole fresie sbocciate nella notte, intorno alla grande pietra ed in quella parte di sponda dove il corpo di Cristo, giacendo aveva trovato ristoro.
Si risvegliarono tutti e nessuno si dispiacque né si sorprese dell’assenza del Rabbi,
tutti capirono in un lampo, che per ritrovarlo, avevano da fare una sola semplice cosa:
calcare le sue orme, ch’egli, nell’andar via, aveva lasciate ben visibili, indelebili, a tutti i viandanti della terra, che amandolo, avessero voluto seguirlo nel cammino.

Lili

Il tuo racconto è intriso d'amore, Lili.
Sai rendere ben visibile quel che narri.. è come se dipingessi con le parole.
Mi è piaciuto molto quel.. "ed in quell’alito, si alzò e senza scuotere la terra dalle vesti, mirando l’orizzonte lontano..."
Mi fa pensare a Gesù che, nel suo divino allontanarsi, vuole portarci con sè.
Brava.

anche le tue parole sono intrise d'amore...perciò ti voglio bene...
buona Pasqua.

Buona Pasqua anche a te e grazie per le parole che ci hai regalato.
Farò tesoro soprattutto dell'ultimo pezzetto, che mi è piaciuto particolarmente:

"Si risvegliarono tutti e nessuno si dispiacque né si sorprese dell’assenza del Rabbi,
tutti capirono in un lampo, che per ritrovarlo, avevano da fare una sola semplice cosa:
calcare le sue orme, ch’egli, nell’andar via, aveva lasciate ben visibili, indelebili, a tutti i viandanti della terra, che amandolo, avessero voluto seguirlo nel cammino."

Son ben felice che il racconto ti sia piaciuto.
Buona Pasqua, cara amica!

Dimentico sempre che la firma non si vede
Michela, piacere di averti conosciuta

Buona Pasqua Lili

Buona Pasqua amici tutti




Giancarlo

se ne andò vagabondo solitario col suo carico d’amore tanto pesante da dargli dolore.

Sta tutto qui il Suo messaggio: amare gli altri talmente forte da non poter trattenere un granello d'amore per se stesso.

Bravissima.