ROMANO BATTAGLIA

fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 22:59


Romano Battaglia é nato in Versilia a Marina di Pietrasanta.
In qualità di inviato speciale del Telegiornale é autore di numerosi servizi in Italia ed all'estero. E' stato compagno di Antonio Cifariello nella realizzazione del documentario della RAI sul lavoro italiano nel mondo "Dalle Ande all' Imalaya". Ha fatto parte della redazione dei telegiornali sulle tre reti RAI; ha collaborato e condotto numerosi programmi televisivi di grande successo, quali: "TV sette", "Cronache Italiane", "TG l'una", "A Nord a Sud", "Bell' Italia" ed altre rubriche culturali.
Ha scritto trentatrè libri di cui sette sono per ragazzi: "Lettere dal domani", vincitore del Premio Bancarellino 1973 e dal quale sono stati tratti un' opera teatrale, un' opera lirica ed un disco; "Il paese dei burattini" finalista alla XVIII edizione del Premio Bancarellino; "L'isola di Papagusa"; "Mi hanno rapito gli extraterrestri"; "Il giardino dei pensieri bambini" premio selezione Bancarellino 1979; "La pioppeta" facente parte della collana "I ricordi dei personaggi famosi" ed "Il canto della natura". Ha vinto con "Il pesce lucente" il Premio Internazionale Andersen per la più bella fiaba per ragazzi. E' autore anche di tre libri di poesia: "Il ragazzo di sughero", "L'uomo che piangeva al rovescio", "Tornare di sera" con il quale ha vinto il premio internazionale di Poesia Città di Piacenza.
Ha scritto volumi, quali: "Artista chi sei", "Sulla riva del mare" ed il volume documentario su Milano "La città parla". Un suo lungo racconto figura in "Racconti d'autore", un' enciclopedia dei maggiori scrittori italiani.
Altri libri di Romano Battaglia, e dai quali sono stati tratti spettacoli teatrali e radiofonici, sono quelli della serie delle "Lettere al direttore", "Nuove lettere al direttore", "Le più belle lettere al direttore" ed "Ultime lettere al direttore", un' invenzione narrativa fatta di brevi cronache ispirate alla realtà che assieme formano il ritratto di un' Italia minore rimasta per anni sconosciuta.
Seguono poi un' opera satirica "Come si fa", "Il mistero di Dino Buzzati", "Il cielo splende ancora", "Vivono fra noi", "Non l' ho detto alla TV", "Disagiate per amore" ed il romanzo "Non mi sono ucciso" vincitore del Premio Selezione Bancarella 1980.
fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 23:01
PADRE NOSTRO



Non pronunciare Padre se ogni giorno non ti comporti da figlio rispettando i genitori.

Non dire Nostro se vivi soltanto nel tuo egoismo senza pensare agli altri.

Non aggiungere Che Sei Nei Cieli se pensi solo alle cose terrene come unica fonte di felicità.

Non invocare Venga Il Tuo Regno se lo confondi con il successo materiale e la ricchezza.

Non supplicare Sia Fatta La Tua Volontà se non l'accetti quando è difficile e dolorosa.

Non ripetere Dacci Oggi Il Nostro Pane Quotidiano se non ti preoccupi di coloro che hanno fame.

Non dire Non Ci Indurre In Tentazione se ti comporti da disonesto e continui a peccare.

Non invocare Liberaci Dal Male se non ti opponi al male con tutte le tue forze.

Non terminare la preghiera con un Amen se non prendi sul serio le parole del Padre nostro.



Romano Battaglia

SILENZIO, ed. Rizzoli

fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 23:02



Una rosa dal mare


Il mare spesso parla con parole lontane,
dice cose che nessuno sa.
Soltanto quelli che conoscono l'amore
possono apprendere la lezione dalle onde,
che hanno il movimento del cuore.






fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 23:07


Come siamo diversi quando si vuole bene.
Si guarda il mondo con altri occhi,
sembra che tutto sia con noi e ci protegga.
Quando si ama diventiamo più buoni.








Una volta mi dissero che l'amore dei gabbiani,
come quello degli alcioni,
dura a lungo, spesso per tutta una vita.
Infatti i pescatori a volte trovano sulla sabbia
i loro corpi senza vita,a due alla volta mai soli.
Volano per l'ultima volta
sulla riva solitaria per morire insieme.









L'amore nasce negli occhi,
incomincia con uno sguardo,
poi con un sorriso, una luce diversa
da quella degli altri occhi.
Quando si ama la natura
tutte le cose non sono più un mistero.
Tu mi hai regalato te stesso.
Mi hai regalato la vita.












Era come se Dio, per un attimo,
si fosse ricordato più di noi che degli altri,
e ci stesse regalando una gioia intensa,
come se un filo avesse unito me, lui, quel cielo, quel lago,
quegli spazi, quel volo di uccelli, in un unico abbraccio.









Bisognerebbe amare a tal punto

da riuscire a trasformare in amore

anche i nostri peccati.
fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 23:13




Quando crediamo di aver piantato un albero frondoso,
il più bello e il più grande del giardino,
forse ci siamo sbagliati. La verità la diranno
soltanto coloro che si ripareranno alla sua ombra.
Chissà quante volte ci siamo fermati
sotto quell'albero e non ce ne siamo accorti.





C'è un luogo dove la pace della natura
filtra in noi come la luce del sole tra gli alberi
dove i venti ci comunicano la loro forza
e gli affanni si staccano da noi come foglie.
Non è difficile arrivarci:
basta guardarsi dentro
ed avere un cuore pulito.









Tra un attimo e l'altro della vita
c'è una speranza che attende un'altra speranza.
In quel breve spazio abita speso l'amore.
Per ogni difficile amore c'è una speranza più grande
che sta fra un attimo e l'altro del cuore.








L'anima dell'uomo è come un caleidoscopio,
lo possiamo girare, vedere i colori che cambiano,
ma non possiamo conoscere
uno ad uno i mille pezzetti di cui è formato.









Ecco cos'era l'amore:
il dimenticare le cose terrene per annullarsi nell'altro,
il vivere insieme con intensità le piccole cose,
il diventare un'unica essenza,
la forza interiore che rende piccoli gli affanni quotidiani,
perchè sei proiettato nell'altrove nel sentimento d'amore.









Era l'emozione di sentire la sua voce,
di una carezza, dello sfiorarsi delle mani,
dello guardarsi negli occhi e capirsi senza parlare.
Era stringerti forte per dare, era il sapere che c'era l'altro,
il donarsi, una risata complice, lo scopririsi,
per poi amarsi di più e più consapevolmente.










La morale suggeriva
una interruzione di quel rapporto, ma l'amore,
quando è vero amore, non permette a
nessuna morale di interropere il suo corso.
E' come impedire al sole di nascere al mattino,
o al vento di spirare, oppure alla pioggia di cadere.
I sentimenti nascono, vivono,
durano nel tempo, a volte per sempre.
Oppure muoiono, per altri sentimenti diversi e più grandi.








Un giorno, in una strada
in mezzo ai campi di grano,
vidi un uomo e una donna
che si tenevano per mano.
Mentre il giorno moriva,
loro si amavano
e camminavano piano
per non fare male al cielo.
andavano verso est
con il loro sguardo sereno.
Nei loro occhi
c'era la felicità di chi si ama.
fiordineve
00lunedì 30 luglio 2007 23:17



Non volevo più vivere nel futuro, ma nel presente,
e camminare uniti, lungo il sentiero della vita.






Rappresenti per me
quel pezzetto di strada bianca
in mezzo ai campi di grano
che conduce al giardino della vita,
si puo' avere tutto ricchezza tranquillità affetto
ma senza quel pezetto di strada
che passa attraveerso il nsotro cuore
tutto è nulla, tu sei quel pezzetto di strada,
sei l'amore.











Il cerchio si è chiuso.
Fai parte del mio essere, del mio esistere.
Sei per me l'aria, la luce, la vita, tutto.
Ti sto donando piano il mio cuore.
In ogni cosa che faccio,
in ogni persona che incontro,
vedo te, con il tuo sorriso,
le tue carezze la tua dolcezza.









Una rosa dal mare, è la rosa della nostra coscienza,
arrivata dopo lunghe battaglie con le onde,
le tempeste, per raccontare del suo significato.
Una rosa dal mare è tutto quello che noi
siamo capaci di dare: il nostro coraccio,
la nostra forza, la nostra speranza,
il nostro amore.








A che serve l'aver conosciuto molta gente
e le grandi città
se restiamo
ignoti a noi stessi.



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