RIDON OR PER LE PIAGGE (ancora Petrarca)

Sagitta
00lunedì 22 novembre 2004 10:55

RIDON OR PER LE PIAGGE

"Ridon or per le piagge erbette e fiori,
esser non può che quell'angelic'alma

Non senti il suon dell'amorose note

Se nostra ria fortuna è di più forza
camminando e cantando i nostri versi


e col bue zoppo andrem
cacciando l'aura."

Ora il dubbio è: "cacciando l'aura" o c'è un doppio senso "cacciando Laura"?

e poi il "bue zoppo" è una povera bestia sfortunata o una forma metrica, come alcuno sostiene? Chi mi sa rispondere?


Ciao!
Sagitta
Vitale Tagliaferri
00lunedì 22 novembre 2004 15:52
Telefonare...
Occupato: l'autore è al momento irraggiungibile.
Solo lui poteva spiegarcelo. Ma come, già allora,
una poesia divenuta pubblica diventava del lettore
e non più dell'autore?

Sagitta
00giovedì 25 novembre 2004 08:38
...beh, è anche vero che si scrive per condividere le emozioni (Petrarca, come tutti i lavoratori in campo artistico, scriveva anche per il "panino"), e nel momento in cui le rendi pubbliche accetti che diventino oggetto di commenti e curiosità, non credi? [SM=x142903] [SM=x142813] [SM=x142892]
Cobite
00giovedì 25 novembre 2004 11:28


Visto che non abito lontanissimo da Arquà Petrarca e già ci sono stato qualche anno fa a casa sua in occasione della fiera della giuggiola (ma allora non lo incontrai), magari ci faccio un salto di nuovo e chiedo informazioni.[SM=g27811]

(però birbo con i doppi sensi [SM=x142834])





Un salutone

[SM=x142843] Giancarlo cobite
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