QUELLA GRAN SGUALDRINA DELLA FELICITA'

BenjaminRamirez
00mercoledì 20 novembre 2013 16:17

La cerco, la trovo, mi seduce e se ne và
Quant’è barbara questa felicità.
Effimera come la vita di una farfalla,
ammicca come fan le prostitute ad Amsterdam.
Poi t’invita in camera sua,
ti fa ubriacare,
ti fa godere…
E alla fine nel momento di massima estasi,
ti presenta il conto, più salato che mai.
Meglio non conoscerla proprio
questa gran puttana della felicità.
Ma si, meglio starsene soli nella stanza di un albergo
a bere del buon vino e a vomitare.
La sofferenza e l’angoscia,
loro si che sono due donne vere.
Una volta che ti prendono difficilmente ti lasciano,
ti consumano fino a che di te non rimane altro che la voce.
Al diavolo la felicità, che bruci all’inferno
mentre a me restano solo emottoiche lacrime.
Cobite
00giovedì 21 novembre 2013 08:33


Formalmente non ho trovato nessun ritmo nel testo, quindi , a mio avviso, non si tratta di poesia.

Un sola cosa desidero aggiungere: quando si insulta vuol dire che non si hanno argomenti validi da dire.

Ciao [SM=x142897]

Giancarlo
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