D@ni Potter
00venerdì 4 febbraio 2005 21:00
Dato che la maggior parte di voi è molto più grande di me,saprete consigliarmi:
io vado bene a skuola.In italiano prendo sempre distinti o ottimi,nei temi non faccio errori di ortografia,i contenuti van molto bene...oppure storia,storia della musica,storia dell'arte..vado molto bene...anche nelle lingue sono brava,sopratutto in inglese.
Però ho un problema:la matematica non la digerisco in alcun modo..[SM=x142858] [SM=x142858] [SM=x142858]
così ora i miei credono che si una fannullona in tutta la scuola,perchè in quella materia prendo non sufficenti a raffica..e così cominciano a dire "dopo le medie vai alll'ITIS o all'Olivetti"..Non ho niente contro a queste scuole,ma a me piacerebbe laurearmi...a me piace molto lo studio di etnie e delle loro culture...fare il docente universitario non mi dispiacerebbe...e neppure giornalismo..però per fare questi mestieri ho bisogno di una buona formazione liceale...a me piacerebbe il liceo classico...ma mio padre mi rompe sempre dicendo che non studio mai niente.MA NON è VERO!!!!!!!!UFFFA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!aspetto una risposta...grazie dell'attenzione.

[Modificato da D@ni Potter 04/02/2005 21.01]

[Modificato da D@ni Potter 04/02/2005 21.02]

Cobite
00sabato 5 febbraio 2005 00:47
Si può anche non essere portati per le materie scientifiche, matematica per prima, ma alla sufficienza non dovrebbe essere impossibile arrivarci.
Dipende molto da due cose e te le dico per esperienza.
Primo: l'insegnate deve essere bravo perchè se non è portato lui non la saprà spiegare bene agli altri. Un buon insegnate fa già la metà del lavoro.
Secondo: matematica, algebra e via dicendo hanno bisogno di molto studio (imparare a memoria le regole oltre che a capirle e poi esercizio ed ancora esercizio). Insomma oltre ad avere buon allenatore devi anche farti i muscoli.
Dalla tua c'è che di solito alle superiori si inizia di nuovo e questo dovrebbe agevolarti per riprenderti su quello che hai perduto.
Ci vuole impegno in particolare all'inizio sin dalle prime battute, con tenacia sui libri e sugli esercizi. I primi passi sono fondamentali per proseguire bene per parecchio tempo senza perdersi.

Una regola generale: Studia, leggi, ripassa e ragiona sempre voce alta. E’ fatica per la prima settimana ma poi i risultati si fanno vedere (anche in matematica)

In bocca al lupo.
[SM=g27811]

Giancarlo cobite

D@ni Potter
00sabato 5 febbraio 2005 14:54
grazie mille per i suggerimenti...vedrò di metterli in pratica e di impegnarmi!!!!!!!!
[IMG]
I was born to love you with every single beat of my heart.

[Modificato da D@ni Potter 05/02/2005 14.55]

Lorymcneel
00sabato 5 febbraio 2005 20:20
La matematica è una cosa strana, oltre le cose che ha detto Cobite certamente vere, a volte devi solo trovare la chiave giusta (come tra quelle che volano nel film di cui tu porti il nick, per intenderci)per capirla e per amarla.
E a volte la chiave giusta sta nel capire...a che può servire.
Prova a dare un'occhiata qui: mms://streaming.unina.it/quarteroni.asf

Vitale Tagliaferri
00domenica 6 febbraio 2005 00:47
Quello che ti scrive Cobite è bello:
.....studia e ragiona
Quello che ti scrive Lory è bello:
.....la "chiave giuta"

Sottoscrivo
fiordineve
00domenica 6 febbraio 2005 03:51


Che c'è di più giusto del classico dove le ore di matematica sono pochissime?

Io Odio la matematica, così le mie figlie, abbiamo fatto tutte il classico.
E' una scuola che dona una formazione completa e in più conferisce un'apertura mentale come poche altre scuole offrono.[SM=x142887] [SM=x142944]
Mauvilla
00domenica 6 febbraio 2005 04:39
Io ho frequentato il liceo scientifico.

Amavo profondamente la matematica.
Ma Lei non amava me.

Ero un amante respinto.
E sognavo d'essere un matematico.
Riempivo i miei quaderni, invece che di numeri, di robe del genere:



Rimorso matematico:

Noi siamo i matematici.
E’ un compito ingrato a volte,
un lavoro duro. Siamo a contatto,
ogni giorno, con funzioni attanagliate
da dilemmi esistenziali.
Noi dobbiamo risolvere i loro problemi,
aiutarle a trovare un posto nel loro mondo bidimensionale.
e capita talvolta
che a malincuore,
come boia sentimentali e tristi,
dobbiamo spezzare cuori,
disilludere le speranze di una funzione
che credeva di avere una vita
e un giorno si sente invece dire:
“Mi dispiace, tu non esisti”.

Delirio matematico:

Io sono il Matematico.
Stabilirò il campo di esistenza
Delle vostre misere vite.
Instaurerò il mio assoluto
Dominio.
Tutti esisterete
In funzione di me.
Il vostro valore
Tenderà a zero.
Io sarò infinito
E ogni essere vivente
Apparterrà all’insieme
Di ciò che è mio.

Frustrazione matematica:

Noi siamo i matematici
Per noi, pur avendo a disposizione l’intero infinito,
le possibilità sono limitate.
Voi almeno avete la speranza di continuare a migliorare,
di scavalcare le vostre barriere,
di arrivare al di là.
Noi invece abbiamo limiti invalicabili per definizione
e, pur sapendolo,
dobbiamo continuare la frustrante ricerca
del numero più vicino, più vicino, ancora più vicino.

Freddezza matematica:

Noi, i matematici,
stabiliamo ciò che è positivo
e ciò che è negativo.
Facciamo una cernita dei numeri
e decretiamo chi è incluso.
Gli altri restano fuori delusi:
gli esclusi.
Non c’è spazio per i sentimenti,
non c’è fuga dalla certezza,
nessun margine per la pietà.
Tranciamo con il nostro bisturi preciso
i numeri interi,
smembriamo senza pietà le equazioni,
squartiamo con freddezza i piani cartesiani,
ma nessuno di noi si è mai chiesto
se anche i numeri hanno un cuore.




Ps: non fare come me.

[Modificato da Mauvilla 06/02/2005 4.42]

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