Poesie, canti, preghiere degli indiani d'america

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Cobite
00domenica 20 aprile 2003 18:51




LUNGA VITA - Navaho


Nella casa della lunga vita io cammino
nella casa della felicità io cammino
la bellezza è davanti a me io cammino con lei
la bellezza è sotto di me io cammino con lei
la bellezza è sopra di me io cammino con lei
la bellezza è tutt'intorno a me io cammino con lei
nel viaggio della vecchiaia io cammino con lei
e sulla pista meravigliosa io cammino con lei
....

by: "Leggende degli Indiani d'America" Ed. Demetra

Cobite
00domenica 20 aprile 2003 18:52
CANZONE DELLA LUNA NUOVA - Takelma


Io prospererò, e rimarrò, e anche se i malevoli dicessero:
«Vorrei che fosse morto!", proprio come te risorgerò ogni volta; come risorgi tu, dopo che i rospi della notte e i ramarri ti hanno divorata. Tu torni sempre e proprio come te io tornerò al momento giusto, ritornerò.

by: "49 canti degli Indiani d'America" Ed. Mondadori
Cobite
00domenica 20 aprile 2003 18:54
FRATELLI MIEI - Tatanka Iyotake o Tatanka Yotanka,Toro Seduto, Sioux

Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l'abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

by: "Il Grande Spirito parla al nostro cuore" Ed. Red
Cobite
00domenica 20 aprile 2003 18:56
PERCHE' SI MUORE - Navajo


La morte ti sorprende? E perché?
Se non morissi mai,
mi spieghi dove metteremmo tutti i bimbi?
Prega di morire bene.

by: "49 canti degli Indiani d'America" Ed. Mondadori


Cobite
00domenica 20 aprile 2003 18:59
IL VECCHIO - Sandoval, Hastin Tlo'tsi hee, Navajo


Voi mi guardate e voi non vedete in me che un brutto vecchio,
ma interiormente, io sono colmo di una grande bellezza.
Sono seduto in cima a una montagna e guardo al futuro.
Vedo il mio popolo e il vostro popolo che vivono insieme.
In avvenire il mio popolo dimenticherà il modo di vivere dei suoi antenati,
a meno che non l'apprenda dai libri dell'uomo bianco.
Quindi voi dovete scrivere ciò che vi dico e farne un libro
affinché le generazioni a venire possano conoscere questa verità.

by: "Il Grande Spirito parla al nostro cuore" Ed. Red
Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:06
Poesia di Norman H. Russel, Cherokee


Come l’albero non finisce con le punte delle sue radici o dei suoi rami,
e l’uccello non finisce con le sue piume e col suo volo,
e la Terra non finisce con i suoi monti più alti:
così anch’io non finisco con le mie braccia,
i miei piedi, la mia pelle,
ma mi espando di continuo con la mia voce e il mio pensiero,
oltre ogni spazio e ogni tempo,
perché la mia anima è il mondo.


(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )


Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:08
Preghiera Cherokee

Oh Grande Spirito,
concedimi la serenità di accettare le piccole cose che non posso cambiare.
Il coraggio delle cose che posso cambiare.
E la saggezza di capirne la differenza.

(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )

Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:10
Io nacqui (Dieci Orsi, Comanche)


Io nacqui nella prateria dove il vento soffiava liberamente e dove non c’era nulla a bloccare la luce del sole. Io nacqui dove non c’erano recinti e dove ogni cosa respirava liberamente. Io voglio morire là, e non dentro questi muri.

(Dieci Orsi, Comanche)

(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )
Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:12
Canto Kwakiutl
Di notte, quando il gufo racconta dolcemente la storia della tua morte e di tutte le morti degli uomini della mia gente, sogno di ritrovarti in fondo all’orizzonte del Tramonto, e di sedermi vicino a te, e cantare così: "Perché tanto presto te ne sei andato via?"


(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )

Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:18
Canto Pawnee

Vai, non voltarti e non avere mai paura né vergogna di cadere.
Ricorda sempre che anche l’aquila muore.

(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )

Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:22
Vi è molto di folle nella vostra cosiddetta civiltà (Bufalo che Cammina, Stoney)
Vi è molto di folle nella vostra cosiddetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, fino a che non ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali, come se dopo di voi non venisse più alcuna generazione, che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore, mentre costruite bombe sempre più potenti, per distruggere quel mondo che ora avete.

(Bufalo che Cammina, Stoney)

(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )



Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:24
Ninnananna Tsimshian

La mia piccola è venuta al mondo per cogliere rose selvatiche.
E’ venuta al mondo per scuotere dalle spighe con le sue piccole dita il riso selvatico.
Per raccogliere in primavera il succo della giovane pianta di cicuta.
Questa piccola bimba è venuta al mondo per raccogliere fragole,
riempire cestini di mirtilli,
sambuco e bacche di bisonti.

La mia piccola bimba è venuta al mondo per cogliere rose selvatiche...

(Ninnananna Tsimshian)

(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )
Cobite
00domenica 20 aprile 2003 19:27
Io sono nato libero (Dion Panteah)

Io sono nato libero,
libero come l’aquila,
che vola sopra il grande cielo azzurro;
un vento leggero sfiora il suo volto.
Io sarò libero.

(Dion Panteah, quindicenne Zuni)


(by:Canti e discorsi degli indiani d'America )
darcri
00mercoledì 23 aprile 2003 20:02
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darcri
00sabato 26 aprile 2003 17:03
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darcri
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darcri
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darcri
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darcri
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darcri
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fiordineve
00venerdì 12 marzo 2004 05:14




PER VOI UOMINI BIANCHI NOI ERAVAMO SELVAGGI





Voi non avete capito le nostre preghiere. Non avete mai cercato per una volta di capirle. Quando noi cantavamo le nostre canzoni di lode al sole, alla luna o al vento, pregavamo idoli ai vostri occhi.
Senza capirci, e solo perché il nostro modo di preghiera era diverso dal vostro, ci avete condannato come anime perse.
Noi vedevamo l'opera del Grande Spirito nella sua intera Creazione: nel sole, nella luna, negli alberi, nei monti e nel vento. Talvolta ci avvicinavamo a Lui per mezzo di quello che aveva creato.

Questo era forse cosi male?

Io so che noi crediamo con tutto il cuore all' Essere Supremo, e la nostra fede è forse più forte di quella di tanti bianchi, che ci chiamano pagani.
I selvaggi rossi furono sempre più intimamente uniti alla natura dei selvaggi bianchi.
La natura è il libro di quella Grande Forza che voi chiamate Dio e che noi chiamiamo Grande Spirito.

Che gran differenza fa già un nome!

fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 15:11




TUTTO E' UN CERCHIO

-Alce Nero,
Oglala Lakota



Voi avete notato che ogni cosa fatta da un Indiano è in un cerchio. Questo succede perché il Potere dell'Universo agisce secondo dei cerchi e ogni cosa tende ad essere rotonda. Nei tempi antichi, quando eravamo un popolo forte e felice, ogni nostro potere derivava dal cerchio sacro della Nazione e, per tutto il lungo periodo in cui non venne spezzato, il nostro popolo prosperò....
Tutto ciò che il Potere del Mondo compie è realizzato in un cerchio.
Il cielo è rotondo e io ho sentito dire che la terra è rotonda come un pallone e che anche tutte le stelle lo sono. Il vento, al colmo del suo furore, forma dei vortici. Gli uccelli costruiscono i loro nidi facendoli a cerchio perché hanno la nostra stessa religione. Il sole sorge e tramonta disegnando un cerchio. La luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Persino le stagioni, nel loro alternarsi, formano un grande cerchio e tornano sempre al punto di partenza.
La vita dell'uomo è un cerchio dall'infanzia all'infanzia, ed è lo stesso per ogni cosa che il potere anima.

fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 15:13




L' EDUCAZIONE AL SILENZIO

- Luther Standing Bear, Orso In Piedi

Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo.
Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino sviluppato a metà.
Noi respingevamo un comportamento esagerato ed esibizionista poiché lo giudicavamo falso. Un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto.
Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né portato avanti frettolosamente.
Nessuno poneva una domanda in modo avventato anche se fosse stata molto importante.
Nessuno era obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso era di dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune.
Anche durante i discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, nella quale l'interlocutore rifletteva.
Per i Dakota, il silenzio era eloquente. Nella disgrazia come nel dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova di stima e di rispetto. Era così quando ci capitava qualcosa di grande e degno di ammirazione.
torna all'inizio

fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 23:13



GLI ANZIANI DAKOTA


- Luther Standing Bear,
Orso in Piedi,
Lakora

Gli anziani Dakota erano saggi. Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce.
Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce, conduce in fretta alla mancanza di rispetto per gli uomini.
Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi, era un elemento importante della loro formazione.

fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 23:14




IL CACCIATORE
- Jaca Book



Molto tempo fa viveva un famoso cacciatore. Un giorno, mentre stava tornando a casa portando degli uccelli che aveva cacciato, vide un piccolo serpente dai colori splendenti e vivaci, che aveva un aspetto amichevole. Il cacciatore si fermò e lo osservò per qualche momento. Pensò che poteva essere affamato e così gli gettò uno dei suoi uccelli. Poche settimane dopo, passando per lo stesso luogo con alcuni conigli, vide nuovamente il serpente. Era sempre meraviglioso e aveva un atteggiamento amichevole, ma era cresciuto appena di poco. Gli gettò un coniglio e disse: "Salve", mentre riprendeva il cammino verso casa.
Qualche tempo dopo vide ancora il serpente. Era diventato molto grosso, ma aveva ancora il suo atteggiamento amichevole e sembrava che avesse fame. Il cacciatore stava portando a casa dei tacchini, così si fermò e ne diede un boccone al serpente.
In seguito il cacciatore stava andando a casa portando due daini sulla schiena. Questa volta il serpente dai bei colori, che era diventato molto grosso, sembrava così affamato che il cacciatore provò pena per lui e gli diede un intero daino da mangiare. Quella notte molte persone intorno al fuoco danzavano e cantavano, quando arrivò il serpente che cominciò anche lui a girare attorno, all'esterno di quelli che danzavano. Quel serpente era così grosso e lungo che circondava i danzatori e quelli ne erano come imprigionati. Il serpente era tutto ricoperto di squame graziosamente colorate e aveva sempre il suo atteggiamento amichevole, ma sembrava anche affamato e la gente cominciava ad aver paura. Cercarono di uccidere il serpente, ma questi ferito cominciò a battere la coda all'impazzata e uccise molte persone.
Dicono che quel serpente era proprio come l'uomo bianco.


fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 23:17




LE QUATTRO STREGHE

- Navajo





Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.
La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura.
Freddo era il suo nome. "Se tu mi uccidi" disse "il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz'acqua che lo bagni."
Il Distruttore disse: "Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò".
Fame era la seconda, ella così parlò: "Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente". Ed egli disse: "E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò".
La terza era Povertà. "Uccidimi" ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.
Ed egli disse: "È vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò".
L'ultima strega, la più vecchia e curva, disse: "Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.
Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano.
Sono la Morte, amica non compresa della Gente."
"Nemmeno te posso uccidere" concluse il Distruttore.
È così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.
Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose.

fiordineve
00mercoledì 24 marzo 2004 23:20





PRIMA CHE ARRIVASSERO I NOSTRI FRATELLI BIANCHI
- Cervo Zoppo

Prima che arrivassero i nostri fratelli bianchi per fare di noi degli uomini civilizzati, non avevamo alcun tipo di prigione. Per questo motivo non avevamo nemmeno un delinquente. Senza una prigione non può esservi alcun delinquente.
Non avevamo né serrature, né chiavi e perciò, presso di noi non c erano ladri. Quando qualcuno era cosi povero, da non possedere cavallo, tenda o coperta, allora egli riceveva tutto questo in dono.
Noi eravamo troppo incivili, per dare grande valore alla proprietà privata. Noi aspiravamo alla proprietà, solo per poterla dare agli altri. Noi non conoscevamo alcun tipo di denaro e di conseguenza il valore di un essere umano non veniva misurato secondo la sua ricchezza.
Noi non avevamo delle leggi scritte depositate, nessun avvocato e nessun politico, perciò non potevamo imbrogliarci l'uno con l'altro. Eravamo messi veramente male, prima che arrivassero i bianchi, ed io non mi so spiegare come potevamo cavarcela senza quelle cose fondamentali che - come ci viene detto - sono cosi necessarie per una società civilizzata.

SognoBlu
00sabato 10 aprile 2004 17:05
PRAYER FOR PEACE

Un giorno le montagne si alzeranno
Si leveranno dalla grande madre al grande padre
Lo so oh mia montagna.. guardandoti
Vedendo disegnato tra le tue cime il volto di colui che fu prima di me
Il grande Indiano
Il cui viso è sciupato dal dolore
È sorella luna a dargli luce col suo pallido bagliore
A fare echeggiare la sua voce nelle notti in cui sorge
Come l'aquila che dalle vette apre le sue ali
E.. libera vento
Porta pioggia per dissetare
Un popolo arso di pace
Vendetta contro un rosso sangue
Uguale al sangue rosso dell'uomo padrone.
Senti come vibrano di dolore i canti di libertà
Vite spezzate per una colpa mai commessa
Volerà di nuovo la grande aquila
Verso un sole che volge al tramonto
Per annunciare che la notte…
….. La notte passerà veloce

Scandita dall'ululato del grande lupo grigio

E domani.. sarà il giorno dell'amore

"Amico bianco" riponi il tuo bastone tonante

Le nostre guerre sono di paglia

Le tue di piombo ed uccidono

I nostri bastoni sono di legno ma tuoneranno più forte delle tue bombe..

Perché la pace che hai sepolto..

Domani rinascerà …Come le montagne

Nagila



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[Modificato da SognoBlu 10/04/2004 22.49]

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