Oltre i ricordi

Ottaviomiano
00martedì 22 gennaio 2008 10:00
é un abbozzo di un racconto breve cosa ve ne pare??

- Che giorno è oggi?
- Oggi ne abbiamo 17
- Allora è oggi che scendono San Rocco a mare
- Si, si, è oggi
- Andiamo a vederlo?
- Certo che andiamo, ormai è da diversi anni che è un nostro rituale.
- Quindi preparerai la legna e al passaggio di San Rocco facciamo il bagno?
- Certo, faremo come abbiamo sempre fatto e poi la legna è già pronta, l’ho portata sulla spiaggia questa mattina.

Ogni anno Calderà, piccola frazione di Barcellona Pozzo di Gotto, festeggia il “suo” Santo. Io l’ho sempre considerato il secondo Patrono di Barcellona, il Patrono “estivo” in quanto viene festeggiato il 16 e 17 agosto, mentre il Patrono vero e proprio, San Sebastiano, viene festeggiato il 20 Gennaio. L’ho sempre considerato un secondo Patrono per la gran festa che viene organizzata; le persone che accorrono sono talmente tante che è difficile quasi anche camminare a piedi tra le tante bancarelle. La mattina del 16 viene organizzata “a fera” una fiera dove ognuno può comprare o vendere papere, galline, cavalli, cani o qualsiasi altro animale. Spesso oltre a tanti animali se ne vedono anche di strani, hanno due gambe due braccia ed una testa, sono una sotto specie umana che maltrattano in malo modo quelle povere bestiole, per questo sono da me considerati loro i veri animali, nel senso più dispregiativo della parola, s’intende.

Di San Rocco si dice che sia un Santo probabilmente mai esistito, per le poche notizie che si hanno e che la chiesa lo abbia canonizzato per mettere ordine fra gli appestati nel 1600. Di Lui si racconta che era francese, nato da una nobile famiglia, all’età di venti anni rimane orfano e spronato dalle ultime volontà del padre, quelle di seguire Gesù Cristo, decide di aiutare gli appestati. Molti sono quelli che guariscono, poi a cadere malato è proprio lui. La sofferenza che prova è talmente tanta che viene buttato fuori dall’ospedale per il disturbo che recava agli altri malati con i suoi lamenti. Viene portato a morire in un bosco, a salvarlo si racconta sia stato un cane che giornalmente gli portava del pane. Esistito o no, San Rocco è molto venerato e ci sono oltre tremila chiese ed oltre sessanta località che portano il suo nome.

La legna arde viva, i schioppettii si confondono con il mormorio della festa, con la musica di chi vende CD, con le grida dei bambini che giocano sulla spiaggia e quelle dei genitori che li richiamano all’attenzione di non farsi male. Piccole onde vanno e vengono con piccoli movimenti uguali ma sempre diversi fra loro. Quelle onde sembrano raffigurare la vita, sembrano raffigurare tutte quelle persone che incontriamo giornalmente, sempre persone ma ognuna diversa dall’altra, ognuna con i suoi pensieri, con i suoi modi di fare, con i suoi problemi, ognuna con un mondo tutto da raccontare, da condividere con chi possa rimanere un istante ad ascoltare; ascoltare senza parlare per poi regalargli una frase che lo porti lontano dai suoi problemi e che gli regali un sorriso.

- A cosa pensi?
- Penso di noi, piccoli esseri in un mondo di rara bellezza e poi penso anche che devo darti una cosa
- Cosa?
- Aspetta dovrei averla qui in tasca
- Cos’è?
- Vuoi sposarmi?
-
I suoi occhi splendono, quel volto mi da risposta e a rispondere è la gioia che raffigura. È un si, un si di cui non avevo dubbi. L’amore è sempre stato forte fra noi, ci siamo amati sin dalla prima volta che ci siamo visti, dall’istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati. Ricordo che rimasi immobile a guardarla, se ci ripenso sembravo uno di quei mimi che a volte si vedono nelle piazze delle grandi città. Quei suoi occhi verdi mi fulminarono, i brividi smossero la pelle ed i suoi piccoli peli, fu un tuono a ciel sereno, un’emozione che difficilmente riproverò. Ricordo ancora i suoi capelli, con il sole brillavano e si mostravano in quel biondo che pareva oro. Quel giorno era bellissima.

- Ti amo Alex
- Ti amo anch’io Aurora

Uno schiamazzo ci riporta alla realtà. San Rocco è dinanzi a noi, ora devono uscirlo dall’acqua, ora inizierà la fiaccolata che lo riporterà in chiesa.

- Entriamo in acqua
Mi prende la mano, così mi alzo
- È bellissima
- Ed anche molto fredda
- Dai c’è il fuoco che ci riscalderà e poi ci sono io con te … tua moglie

Il suo sorriso come ogni volta mi rapisce, è l’unica droga di cui non posso farne a meno.

Usciamo dall’acqua, in un cantuccio davanti al fuoco, raggomitolati fra noi cerchiamo calore, la pelle del suo corpo è tutta piena di puntini rialzati, un filo d’acqua le attraversa il viso mentre con gli occhi socchiusi è poggiata sul mio petto. Un colpo di mortaio ci avverte che è mezzanotte, i fuochi d’artificio stanno per iniziare.

- Alex dobbiamo spostarci, adesso vieni insieme a noi
- Sandy?
- Dimmi che c’è Alex?
- Stavo ricordando lei, però non è stato come le altre volte, il ricordo sembrava vivo più che mai, sembrava vero, come se stessi vivendo quei momenti.
- Sei andato oltre i ricordi… Alex andiamo qui non possiamo restare, potrebbe caderci addosso qualche pezzo di carta infuocata.

Ero sceso insieme ai miei amici, mi ero allontanato da loro perché sentivo il bisogno di rimanere solo. Avevo l’impressione di essere chiamato e che a chiamarmi era stata la mia Aurora. Ero andato oltre i ricordi, così aveva detto Sandy, e così penso anch’io. L’ho rivista così come l’ho sempre ricordata, così come l’ho sempre amata.

Lei mi ha lasciato nell’ottobre di quest’anno, un’ischemia celebrale l’ha portata lontano da me, lontano dalle persone che le volevano bene. Da quel giorno l’ho sempre sognata, ma mi sono sempre chiesto quanto coraggio ci vuole per vivere un sogno come quello? Ogni volta il distacco spacca il cuore con la stessa violenza con cui ci siamo amati.
Pian piano ho trovato una risposta e la risposta sta in quell’amore talmente forte da superare anche la morte; alla fine l’amore, per quanto imperfetto, fragile, debole, è l'unica ragione che rende la vita degna di essere vissuta. Inizialmente ho provato una forte voglia di morire, di seguirla, ma grazie a quell’amore sono riuscito a risalire dagli abissi e camminare a pelo d’acqua. Adesso lei vive nei miei ricordi, nell’aria che respiro, nei volti che incontro per strada, nella musica che mi tocca il cuore, nelle mie parole, in ogni mio pensiero, sospiro, lacrima o sorriso. Grazie a quell’amore sono un uomo diverso, capace di ascoltare e regalare un sorriso a chi ne ha bisogno, e col pensiero svelo desideri nascosti in ogni cuore e nel mio li accudisco insieme a quel sogno che spero un giorno lasci il posto alla realtà.
ELIPIOVEX
00mercoledì 23 gennaio 2008 22:32
L'idea è buona, il finale molto bello però le altre parti appaiono a volte slegate e ci si perde nello scorrere dei tuoi pensieri. Personalmente avrei usato un'altra scaletta per raccontare la storia, ma ognuno sente lo scrivere in maniera diversa.
Rivedrei le ripetizioni, magari a te sembrano carine e vuoi sottolineare un messaggio particolare ma alla fine pesano al lettore.

Ti faccio solo un esempio poi vedi tu:


- Che giorno è oggi?
- Oggi ne abbiamo 17
- Allora è oggi che scendono San Rocco a mare
- Si, si, è oggi
- Andiamo a vederlo?
- Certo che andiamo, ormai è da diversi anni che è un nostro rituale.
- Quindi preparerai la legna e al passaggio di San Rocco facciamo il bagno?
- Certo, faremo come abbiamo sempre fatto e poi la legna è già pronta, l’ho portata sulla spiaggia questa mattina.

Ottaviomiano
00giovedì 24 gennaio 2008 07:45
Ti ringrazio rivedrò il testo facendo attenzione al tuo consiglio. Un abbraccio
Barak25
00venerdì 25 gennaio 2008 16:53
forse la lunghezza smisurata mi ha fatto perdere il filo logico in una parte o in un'altra del racconto...e il fatto che era lungo mi ha tolto la voglia di rileggerlo tutto...Sandy, Aurora, matrimonio, morte?...scusa davvero non ho capito, sarà perchè al momento sono parecchio stanco......ma è bello capire, e una spiegazione potrebbe farmi apprezzare molto di più le tue parole...
Ottaviomiano
00lunedì 28 gennaio 2008 08:16
ripsosta a barak25
Oltre i ricordi viole essere un racconto che sottolinei la potenza dell'amore, se è un sentimento vero può persino vincere anche la morte. In questo racconto, come dice il titolo stesso, si supera la soglia dei ricordi, rendendo immagini pensati in una finta realtà, emozioni che non è difficile provare quando perdiamo una persona a noi molto cara. Ecco spiegato perchè nel racconto prima appare Aurora con la proposta di matrimonio, successivamente appare Sandy l'amica che è il peso che ci tiene incollati alla realtà ed infine appare la morte divenendo quest'ultima la spiegazione dell'intero racconto. Sui sentimenti e sulla morale di questo racconto lascio a te la possibilità di trovare dove si trova la matassa del filo.
fiordineve
00lunedì 11 febbraio 2008 14:23
Re:
Ottaviomiano, 22/01/2008 10.00:

é un abbozzo di un racconto breve cosa ve ne pare??

- Che giorno è oggi?
- Oggi ne abbiamo 17
- Allora è oggi che scendono San Rocco a mare
- Si, si, è oggi
- Andiamo a vederlo?
- Certo che andiamo, ormai è da diversi anni che è un nostro rituale.
- Quindi preparerai la legna e al passaggio di San Rocco facciamo il bagno?
- Certo, faremo come abbiamo sempre fatto e poi la legna è già pronta, l’ho portata sulla spiaggia questa mattina.

Ogni anno Calderà, piccola frazione di Barcellona Pozzo di Gotto, festeggia il “suo” Santo. Io l’ho sempre considerato il secondo Patrono di Barcellona, il Patrono “estivo” in quanto viene festeggiato il 16 e 17 agosto, mentre il Patrono vero e proprio, San Sebastiano, viene festeggiato il 20 Gennaio. L’ho sempre considerato un secondo Patrono per la gran festa che viene organizzata; le persone che accorrono sono talmente tante che è difficile quasi anche camminare a piedi tra le tante bancarelle. La mattina del 16 viene organizzata “a fera” una fiera dove ognuno può comprare o vendere papere, galline, cavalli, cani o qualsiasi altro animale. Spesso oltre a tanti animali se ne vedono anche di strani, hanno due gambe due braccia ed una testa, sono una sotto specie umana che maltrattano in malo modo quelle povere bestiole, per questo sono da me considerati loro i veri animali, nel senso più dispregiativo della parola, s’intende.

Di San Rocco si dice che sia un Santo probabilmente mai esistito, per le poche notizie che si hanno e che la chiesa lo abbia canonizzato per mettere ordine fra gli appestati nel 1600. Di Lui si racconta che era francese, nato da una nobile famiglia, all’età di venti anni rimane orfano e spronato dalle ultime volontà del padre, quelle di seguire Gesù Cristo, decide di aiutare gli appestati. Molti sono quelli che guariscono, poi a cadere malato è proprio lui. La sofferenza che prova è talmente tanta che viene buttato fuori dall’ospedale per il disturbo che recava agli altri malati con i suoi lamenti. Viene portato a morire in un bosco, a salvarlo si racconta sia stato un cane che giornalmente gli portava del pane. Esistito o no, San Rocco è molto venerato e ci sono oltre tremila chiese ed oltre sessanta località che portano il suo nome.

La legna arde viva, i schioppettii si confondono con il mormorio della festa
, con la musica di chi vende CD, con le grida dei bambini che giocano sulla spiaggia e quelle dei genitori che li richiamano all’attenzione di non farsi male. Piccole onde vanno e vengono con piccoli movimenti uguali ma sempre diversi fra loro. Quelle onde sembrano raffigurare la vita, sembrano raffigurare tutte quelle persone che incontriamo giornalmente, sempre persone ma ognuna diversa dall’altra, ognuna con i suoi pensieri, con i suoi modi di fare, con i suoi problemi, ognuna con un mondo tutto da raccontare, da condividere con chi possa rimanere un istante ad ascoltare; ascoltare senza parlare per poi regalargli una frase che lo porti lontano dai suoi problemi e che gli regali un sorriso.

- A cosa pensi?
- Penso di noi, piccoli esseri in un mondo di rara bellezza e poi penso anche che devo darti una cosa
- Cosa?
- Aspetta dovrei averla qui in tasca
- Cos’è?
- Vuoi sposarmi?
-
I suoi occhi splendono, quel volto mi da risposta e a rispondere è la gioia che raffigura. È un si, un si di cui non avevo dubbi. L’amore è sempre stato forte fra noi, ci siamo amati sin dalla prima volta che ci siamo visti, dall’istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati. Ricordo che rimasi immobile a guardarla, se ci ripenso sembravo uno di quei mimi che a volte si vedono nelle piazze delle grandi città. Quei suoi occhi verdi mi fulminarono, i brividi smossero la pelle ed i suoi piccoli peli, fu un tuono a ciel sereno, un’emozione che difficilmente riproverò. Ricordo ancora i suoi capelli, con il sole brillavano e si mostravano in quel biondo che pareva oro. Quel giorno era bellissima.

- Ti amo Alex
- Ti amo anch’io Aurora

Uno schiamazzo ci riporta alla realtà. San Rocco è dinanzi a noi, ora devono uscirlo dall’acqua, ora inizierà la fiaccolata che lo riporterà in chiesa.

- Entriamo in acqua
Mi prende la mano, così mi alzo
- È bellissima
- Ed anche molto fredda
- Dai c’è il fuoco che ci riscalderà e poi ci sono io con te … tua moglie

Il suo sorriso come ogni volta mi rapisce, è l’unica droga di cui non posso farne a meno.

Usciamo dall’acqua, in un cantuccio davanti al fuoco, raggomitolati fra noi cerchiamo calore, la pelle del suo corpo è tutta piena di puntini rialzati, un filo d’acqua le attraversa il viso mentre con gli occhi socchiusi è poggiata sul mio petto. Un colpo di mortaio ci avverte che è mezzanotte, i fuochi d’artificio stanno per iniziare.

- Alex dobbiamo spostarci, adesso vieni insieme a noi
- Sandy?
- Dimmi che c’è Alex?
- Stavo ricordando lei, però non è stato come le altre volte, il ricordo sembrava vivo più che mai, sembrava vero, come se stessi vivendo quei momenti.
- Sei andato oltre i ricordi… Alex andiamo qui non possiamo restare, potrebbe caderci addosso qualche pezzo di carta infuocata.

Ero sceso insieme ai miei amici, mi ero allontanato da loro perché sentivo il bisogno di rimanere solo. Avevo l’impressione di essere chiamato e che a chiamarmi era stata la mia Aurora. Ero andato oltre i ricordi, così aveva detto Sandy, e così penso anch’io. L’ho rivista così come l’ho sempre ricordata, così come l’ho sempre amata.

Lei mi ha lasciato nell’ottobre di quest’anno, un’ischemia celebrale l’ha portata lontano da me, lontano dalle persone che le volevano bene. Da quel giorno l’ho sempre sognata, ma mi sono sempre chiesto quanto coraggio ci vuole per vivere un sogno come quello? Ogni volta il distacco spacca il cuore con la stessa violenza con cui ci siamo amati.
Pian piano ho trovato una risposta e la risposta sta in quell’amore talmente forte da superare anche la morte; alla fine l’amore, per quanto imperfetto, fragile, debole, è l'unica ragione che rende la vita degna di essere vissuta. Inizialmente ho provato una forte voglia di morire, di seguirla, ma grazie a quell’amore sono riuscito a risalire dagli abissi e camminare a pelo d’acqua. Adesso lei vive nei miei ricordi, nell’aria che respiro, nei volti che incontro per strada, nella musica che mi tocca il cuore, nelle mie parole, in ogni mio pensiero, sospiro, lacrima o sorriso. Grazie a quell’amore sono un uomo diverso, capace di ascoltare e regalare un sorriso a chi ne ha bisogno, e col pensiero svelo desideri nascosti in ogni cuore e nel mio li accudisco insieme a quel sogno che spero un giorno lasci il posto alla realtà.





Piacevole il racconto, encomiabile il tuo desiderio di restare legato a lei; ma è tempo che ai morti sia data sepoltura, se li si ricorda solo con dolore non riposeranno mai in pace.


Le parti in grassetto le toglierei, San Rocco viene festeggiato anche qui, a mille km da te e San Sebastiano è pure il patrono del mio paese.

Distoglie l'attenzione dal racconto di un amore che viveva giovane e intatto.


Ciaoooooooooooooo [SM=x142887] [SM=x142880] [SM=x142876]


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