NON DISTURBATE IL MANOVRATORE (qui si lavora per voi) !

Fiordipoesia
00martedì 25 gennaio 2005 15:19

Uh, come mi spaccano le palle le campagne elettorali! Con tutto quello che ho da fare dimmi te se ogni cinque anni devo piantare lì tutto per almeno un paio di mesi per andare dietro a questa cagata, che tra l’altro mi costa anche dei soldi. A proposito, Filippetti, hai già sistemato tutta la questione dei manifestini, dei manifestoni e dei santini? Tutta roba inutile, ma doverosa. Che tanto si sa già che le elezioni le vinciamo anche stavolta. Hai ragione anche tu: meglio non rischiare. E allora diamoci dentro. Mi raccomando di scrivere quella lettera personale a tutti i cittadini specificando il nome dell’elettore in ogni lettera e dandogli del tu, ché ognuno deve pensare che l’ho scritta proprio a lui e per lui personalmente. In mezzo a quella massa di deficenti che è l’elettorato c’è almeno un 20% che a queste puttanate dà importanza, ci crede e dice: “però, il presidente della regione si ricorda di me”. Poi ricordati di mandare una lettera a parte, con un bell’assegno dentro, al vescovo di Valpianella, ricordandogli che sono un suo devotissimo figlio, che la sua diocesi è sempre in cima ai miei pensieri e così via con queste palle: quello stronzo ha le mani lunghe, ha parecchio seguito fra il popolino perché si fa passare per santo, e non vorrei che mi spostasse delle preferenze su quel baciapile del Norberti. Come dici? No, il vescovo di Valpietrosa è già sistemato così, per via di quei fondi per i terremotati che ho fatto stornare per la ricostruzione e il restauro delle chiese e della canoniche; piuttosto dovrò andarci fra i terremotati, in mezzo alle baracche! Che palle! Scrivimi un bel discorso pieno di indignazione per i ritardi sulla ricostruzione da addebitarsi al… no, adesso siamo entrati anche noi al governo, poi va a finire che qualche stronzo di piantagrane lo fa notare e qualche rompicazzo di terremotato già incazzato di suo poi non ci vota; diciamo che la colpa è della burocrazia, che fa sempre colpo. A proposito di burocrazia: prima delle elezioni, non si sa mai, ricordami di tirare su di un livello tutti i funzionari regionali, ché gli arrivi già in busta prima del voto un setto/ottocento euro in più. I funzionari bisogna trattarli bene, vengono sempre buoni perché oltre al controllo che garantiscono sono anche un bel serbatoio di voti. Come, non ci sono fondi? Ma chi se ne frega, li storniamo dai fondi per la sanità, tanto nessuno se ne accorge. Dici che così non si potrà completare il nuovo centro ospedaliero specialistico di Valcrostina? Ma sì, tanto non ce la facevamo lo stesso prima delle elezioni: è da ventitre anni che i lavori sono praticamente fermi, si potrà aspettare ancora un po’! Preparami il calendario dei comizi: in piazza pochi, tanto servono a un cazzo, giusto per far vedere che ci sono. Meglio i comizi mirati: uno alla confindustria, per battere sul mio programma di incentivare il lavoro precario e non garantito, in modo che gli impresari, specialmente riferendomi alla Italmek e indotto, possano contare su manodopera a basso costo da prendere quando serve e buttare nel cesso quando vogliono: sì, è vero che ormai funziona già così da un po’, ma proprio per questo bisognerà calcare la mano, dire che secondo il mio progetto il sistema verrà ampliato, per esempio, anche agli impiegati. Ovviamente precisa che la regione abbasserà le tasse. No, questo poi non lo faremo davvero, ma diremo che è colpa di qualcun altro, opposizione ed alleati di giunta che ci mettono i bastoni tra le ruote. Poi dovrò fare un comizio ai lavoratori della Italmek di Valfonda: dirò che la regione ha un progetto per la salvaguardia dei posti di lavoro e per una maggiore stabilità dello stesso. Dici che poi si incazzeranno perché farò il contrario? Chi se ne impipa, tanto ormai gli operai contano una sega. I sindacalisti? Ma quelli ormai mangiano alla nostra stessa mensa, sono d’accordo con noi su tutto, anzi: serviranno a tenerli buoni, gli operai, perché qualcuno ancora si fida dei sindacalisti! Poi infarcirai bene il discorso con le solite palle sulla politica dell’espansione produttiva, sui grandi investimenti per l’occupazione giovanile e soprattutto sulla formazione. Su quella investiremo davvero alla grande: i corsi di formazione sono una prateria tutta da sfruttare, sia per i soldi che ci possiamo fare organizzandone un bel po’, sia dal punto di vista clientelare, lavorando bene tramite i funzionari al nostro servizio nel reclutamento dei docenti fra tecnici, economisti, sindacalisti, medici, sociologi e altra gente utile anche se non specializzata. Praticamente tutti i soldi investiti dalla regione sulla formazione tornano a noi, o sotto forma di profitto liquido o di consenso o di controllo dei vari ambienti locali. Poi dovrò andare in televisione, il che non mi piace affatto perché la ripresa tv ingrassa e invecchia. Sia chiaro che non voglio contraddittori. Utilizzeremo spazi autogestiti, magari con qualche domanda di un paio di giornalisti notoriamente indipendenti e non schierati: mi raccomando di sceglierli fra quelli di più sicura e stretta osservanza alla nostra causa, non dico del nostro partito, ché non si sa mai, ma dico proprio della nostra corrente, perché certe cose sono delicate e vanno gestite con attenzione. A parte le domande mirate su certi argomenti, ovviamente sarà bene che vada direttamente tu a concordarle coi nostri servi, sì, voglio dire coi giornalisti, dovrò anche lì fare un bel discorso. Vedi di scriverlo non troppo lungo, ma incisivo. Mettici dentro gli handicappati, gli immigrati, i detenuti, i disoccupati, i barboni, i drogati, le bagasce e i froci, insomma tutti gli sfigati che bazzicano intorno e naturalmente metti l’accento sulla solidarietà e sulla giustizia: bisogna rassicurare i buoni borghesi sul fatto che tutta sta gente la teniamo alla larga e sotto controllo, ma anche che ci prodigheremo per aiutarli in ogni modo, perché la solidarietà porta sempre voti, come l’ambientalismo e il pacifismo: quindi siamo favorevoli a nuove strade, insediamenti industriali, cioè al progresso, ma nel rispetto dell’ambiente; siamo favorevoli ad un nuovo ordine mondiale che se necessario va costruito e fatto rispettare con le armi, ma nel rispetto della pace. Mi raccomando, conto sul tuo senso dell'equilibrismo... no, volevo dire dell’equilibrio, dell’equilibrio! Insisti sulle iniziative per gli handicappati. No, non abbatteremo le barriere architettoniche negli uffici pubblici della regione, perché costa troppo e non abbiamo fondi, ma la presidenza della regione istituirà e patrocinerà ogni anno il giorno… meglio ancora la settimana… facciamo il mese dell’handicappato! Bella, mi piace questa idea. Mi complimento con me. In quel mese si raccoglieranno fondi tramite versamenti su apposito conto corrente postale che verranno gestiti da un’associazione che fonderemo e faremo presiedere a tuo cognato, così avrà anche lui la sua bella carica e la sua bella sede nel centro del capoluogo regionale e finalmente la smetterà di rompere i coglioni con le sue richieste. Cosa ci faremo coi soldi raccolti? Bhè, pagate le spese dell’associazione, affitto, riscaldamento, mobili, stipendio a tuo cognato e agli impiegati che assumerà, se avanza qualcosa organizzeremo una cena in qualche locale esclusivo durante la quale sensibilizzeremo i commensali, scelti fra parlamentari, nobili, generali, cardinali, stilisti, gente della tv e calciatori, sui problemi degli handicappati. Certo che verrai anche tu alla cena, così potrai rallegrare la serata con le tue proverbiali barzellette su balbuzienti, zoppi, gobbi e deficenti. Sì sì, questa sarà davvero una bella iniziativa. Riguardo all’ambientalismo: ribadirò con forza il mio no ad inceneritori e nuove discariche pubbliche, così tranquillizzerò la popolazione e anche i nostri amici che si occupano dello smaltimento notturno dei rifiuti. A proposito, bisognerà ricordare a Lo Curto che deve essersi rotto qualche contenitore degli ultimi che ha sotterrato nella periferia di Valfoziana perché il fiume Fozio da un certo punto in poi diventa di colore viola con chiazze verdi e schiumose in superficie: sarà meglio che trovi un altro posto dove seppellire abusivamente i rifiuti tossici, prima che si verifichi stupido allarmismo. Poi metti in evidenza un po’ di idealismo. Quale? Come quale? Tutto e di più! Scrivi pure che mi ispiro ai sani principi del risorgimento, che ogni mia azione si rifà alle tesi del riformismo liberale, socialista, cristiano, e che ogni mio progetto è inserito nel solco politico e ideologico che trova fondamento nello stato sociale, nel libero mercato, nel globalismo solidale, nel pacifismo della sicurezza armata e nel garantismo giustizialista, ma soprattutto nella democrazia, nella partecipazione, nella costituzione, nella laicità, nella fede, nella speranza e nella carità. Non si può fare politica senza avere grandi ideali. Alla fine del discorso mettici una tirata contro la volgarità in tv, specialmente contro le parolacce; lascia stare culi e tette delle ballerine ché quelle fanno audience: specifica che l’onore e la dirittura morale di una nazione si misurano anche dal linguaggio in uso. Dimentico qualcosa? Ah, porcoddio, e dove cazzo c’ho la testa oggi, piantata in culo? Dimenticavo la patria! Dirò che, come fa bene a ricordarci in continuazione il nostro presidente, bisogna recuperare il valore della patria e l’orgoglio patriottico, onorando la bandiera e l’inno di Babele… eh? Di Mameli? Sei sicuro che si chiama così? Mi sembrava di Babele. Non importa, dicevo? Ah, sì: onorando in ogni momento la nostra bandiera e l’inno nazionale, che andrebbe cantato ogni mattina a scuola prima di cominciare le lezioni; in fabbrica, in bottega e in ufficio prima di iniziare il lavoro quotidiano; in ogni assemblea che sia il parlamento, il consiglio, il condominio, prima delle riunioni; e in tutte le case prima di svolgere le azioni del vivere quotidiano: addormentarsi, alzarsi, mangiare, cagare… no, prima di cagare è meglio di no… magari dopo… no, nemmeno. Naturalmente durante la ripresa tutt’intorno avrò decine di bandiere tricolori e alla fine del discorso canterò io stesso l’inno, in piedi. Naturalmente in playback. Anzi, vedi se trovi un buon tenore disposto a incidere l’inno a mio nome per una cifra ragionevole. Mi raccomando di sistemare tutto per bene, intanto che io mi occupo di politica. Come dici? Come vanno le alleanze? Benone! Scrivi pure che nel patto stretto fra me e De Giuseppe c’è non solo il futuro della regione, ma della nazione! Fra me e De Giuseppe, messi da parte le trascurabili incomprensioni del passato, c’è su tutto un accordo pieno, convinto, leale e persino affettuoso. Scrivilo, mi raccomando! Detto tra noi: sai che quel figlio di troia di De Giuseppe, oltre all’assessorato al bilancio per lui, vuole anche il turismo per suo nipote? Contano di mangiare un po’ con i nuovi finanziamenti delle pro-loco, enti turismo e balle varie. Io glielo lascio credere, tanto dopo le elezioni lo inculo a dovere: l’assessorato al turismo glielo lascio, che rosicchino pure anche loro qualche briciola della torta, è anche giusto, ma il bilancio se lo può scordare! L’assessore al bilancio sarà Bazzeraghi! Sì, proprio lui! Lo so che si presenta nello schieramento d’opposizione, in un collegio sicuro per loro, ma dopo le elezioni siamo già d’accordo che passa di qua e in cambio gli do appunto il bilancio. D’altronde Favaretta, che si presenta con noi, dopo le elezioni passerà di là in cambio della presidenza della “Banca delle Valli”, il primo istituto di credito della regione che è sotto il controllo dell’opposizione. Quindi è uno scambio pari e nessuno può lamentarsi: Bazzeraghi di qua, Favaretta di là. Uno a uno e palla al centro. Per il resto confermo la squadra in toto, tranne una: alla Murasso un assessorato glielo devo dare perché mi garantisce quasi diecimila tessere, però gli creo apposta l’assessorato per le problematiche giovanili e delle casalinghe, ma la tolgo dalla sanità perché non l’ha gestita bene: ha lasciato mano libera ai direttori sanitari e ai primari che si sono pappati tutte le tangenti sulle forniture tecniche e farmaceutiche, sugli interventi chirurgici, sui ricoveri, sugli appalti di mense e di pulizia, e anche sulle assunzioni di medici, paramedici, infermieri e impiegati. Alla sanità metto Trombelli, che è molto più scafato e c’ha un pelo sullo stomaco che a tosarglielo tutto ci fai la materia prima per una fabbrica di materassi. Trombelli riporterà l’ordine nella sanità regionale, in modo che direttori sanitari e primari si trattengano al massimo il 25% degli introiti delle tangenti; ovviamente dovremo concedergli un bell’aumento degli stipendi per fargli inghiottire il rospone senza troppi mugugni. Il 50% ce lo divideremo tra noi, com’è giusto; il restante 25% lo daremo all’opposizione perché stia buona, tanto Trombelli è un ex di tutti i partiti e intrattiene con tutti buoni rapporti, insomma è proprio l’uomo giusto al posto giusto. Bene, direi che è tutto a posto. Mettiamoci al lavoro, ché la vittoria è quasi scontata, ma non si sa mai. L’importante è che la gente non si faccia convincere da certe sirene disfattiste e criticone, ma che invece non perda fiducia nelle istituzioni e soprattutto che continui a votare, votare, votare!


Qualsiasi riferimento a fatti che nella realtà si verificano quotidianamente in Italia è assolutamente casuale, ma purtroppo anche inevitabile.





19/03/2004 8.31




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