Mi presento

ed eccomi quà, Errico Baiano, 14 anni di vita da buttare tra spinelli che emanavano al posto dell'inebriante odore di droga, odore di basilico. Una vita da buttare in uno stanzino in cui giacciono giocattoli di età diverse che litigano tra di loro per un soldatino andato a male e che inservibile, con il suo braccio rotto e senza fucile, era stato scaricato dal proprio esercito per andare a combattere contro i leoni, in un'arena fatta di giocattoli di peluche, per la gioia di alcuni pupazzi scala 3:60. Stanzino in cui giacciono anche ricordi bellissimi, come l mio orologio. Quest'ultimo, un accessorio inservibile per l'esagerata quantità di ruggine e muffa che si trovava sia all'esterno, che all'interno. Un poco come la persona che me l'aveva regalata. Mio nonno, ruffiano comunista malandato e leccapiedi in una società in cui solo chi alza la voce più forte ha ragione, e che quando subiva queste cose da persone più forti di lui, andava a sfogarsi su mio padre, inerte peluche nelle mani di un pazzo di cui la testa serviva solamente per reggere un cappello che nascondeva la peluria di quel manicomio di idee criminali che era la sua testa.Mio padre non ebbe vita facile, come già detto veniva maltrattato da mio nonno e dai suoi compagni di partito.Tutto questo perché? perché aveva la passione dell'arma dei carabinieri.Era sempre stato il suo sogno, diventare carabiniere, non importa di quale grado o di quale incarico, non importa se veniva lasciato in una stazione ai confini di casal di principe e veniva costretto a combattere con la camorra tutti i giorni, e nemmeno se veniva messo in un ufficio a svolgere le pratiche per conto di un magistrato che si era andato a prendere il cornetto con i suoi amici.No.L'arma era la sua passione.E così riuscii ad entrare in quest'ultima, diventò luogotenente di battaglione e aveva la patente per guidare il blindato.Tutti i suoi sogni si erano avverati, o forse no. Aveva un brutto vizio mio padre, bere. Aveva incominciato quando mio nonno lo picchiava e lo molestava. Aveva incominciato a rifugiarsi in quel labirinto senza uscita che era l'Alcool, che prendeva le formi di 2 , 4 e 6 bicchieri di Vodka.quando l'ho scoperto mi diceva che per lui era come una ricarica. Ricarica che poi si sfogava addosso alle puttane.Mia madre. . . . to be continued, fatemi sapere se vi piace!erry

Ti ho corretto alcuni degli errori più grossolani.
Se usi un correttore ortografico ti risparmi gli errori di battuta
Certo che voglio sapere come continua

Azz.......... manca molto alla messa in onda della 2 puntata?



Fiore in attesa.

Avvicentissimo questo racconto.

Mia madre, la migliore pu****** di quella zona di periferia in cui i soldi mancavano come il cibo, o addirittura come l'acqua.

Ancora mi ricordo il posto assicurato dove svolgeva il lavoro mia madre, assegnato da un pu********* dalle Hogan Bianche e pantaloni della evisu.
Numero 45 Doganella.
Quante volte ho dovuto subire le azioni inconscie dei miei genitori, che cercavano di affogare nell'acool di un bar periferico o un preservativo già usato chissà quante volte.

La mia Scuola: S.Alfonso Maria dei Liguori ubicata in via Rocco n° 15.
Una scuola con tanti pregiudizi e tanta ingiustizia. Una scuola che se non giri con un coltellino nella tasca di jeans firmati con scarpe e magliette altrettanto costose, sei uno sfigato.
Nu scem', come si dice nel Bronx della campania, nel cesso della nostra società, a munnezza che ti sovrasta ovunque tu sia.
Non so quante volte ho litigato con qualche mini guappo di cartone che voleva per forza offendere la mia generazione (già frastornata per conto suo) senza che io debba accennare nessun tipo di rivolta contro quello che stava dicendo. . .

to be continued

Senti genio, le parolacce non si usano.


Ho l'impressione che tu voglia fare lo scemo, di proposito infili strafalcioni che non fanno ridere.

Un racconto con una promettente vena umoristica, sta diventando noiosetto.

Speriamo nella 3° classe (ops puntata)

fiordineve, 13/08/2007 01.35:

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Senti genio, le parolacce non si usano.


Ho l'impressione che tu voglia fare lo scemo, di proposito infili strafalcioni che non fanno ridere.

Un racconto con una promettente vena umoristica, sta diventando noiosetto.

Speriamo nella 3° classe (ops puntata)

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Quoto quanto ha già scritto mamy...

Propio per tutte le offese ricevute da quest'ultimi, decisi anche io di inseguire il sogno infangato dall'alcool di mio padre.
Fare il Carabiniere.
Così andai a fare tutti i concorsi (dopo 5 anni di liceo classico da buttare in una PATTUMIERA mobile, mettere la terza marcia e il bloccosterzo, così da non rivederlo mai più.)
Dopo il concorso fui assegnato dalla mia stazione (Ponte di Casanova) a sorvegliare una scuola sotto occupazione dai dei studenti arrabbiati contro la nuove legge di un governo che fatica a rimanere in piedi.
Conobbi i miei compagni di pattuglia.
Francesco, un ragazzo di 20 anni rovinati come me, ma con una famiglia soggiocata dagli strozzini della camorra.
Luigi,l'altro, era un ragazzo per bene, che veniva da una famglia per bene , con la passione della droga pesante e delle prostitute.
Erano le 4 di notte, eravamo appostati con la nostra alfa.
All'improvviso vedemmo sfrecciare un carrozzino,andava ad una limite di velocità non accettabile dai criteri della legge. 2 o 3 km orari.
Così decidemmo di entrare, Mandammo francesco ad inseguire il carrozzino, ed io e Luigi entrammo.
cosa trovammo. Stanze piene di carte di caramelle alla menta e alla fragola, addirittura bambini che stavano sopra alle bambine. Venimmo anche aggrediti da dei ciucciotti, così dovemmo intervenire, e via con i manganelli. e via con il sangue e svenimenti vari.
Quando poi entrò una signora anziana che ci disse che avevamo sbagliato scuola, indirizzo addirittura.
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