Meditazione e Scrittura (in rete)

filodiseta
00mercoledì 17 maggio 2006 11:50

"Sant’Agostino affermava che “il cercare è già di per sé un trovare”. Se la scrittura è quindi momento di introspezione.. la meditazione (intesa nella sua intierezza) non lascia spazio al pensiero ma allo “svuotamento” dello stesso.
Sigmund Freud affermava nella sua “Interpretazione dei sogni”: Non io ma il poeta scoprì l’inconscio.
Volendo rintracciare una relazione tra la meditazione e la ricerca del sé.. potremmo teorizzare che: meditando liberiamo l’io estraniandoci da cio’ che ci circonda.. scrivendo liberiamo più o meno consciamente.. l’io dalle corazze e dalle frustrazioni che sin dall’infanzia ci imprigionano.
La differenziazione tra meditazione e scrittura è che la prima è una pratica di raccoglimento nella quale il corpo non dovrebbe agire (spiritualità che trascendella fisicità) mentre la seconda è una azione concreta nella quale tutto di noi si esprime.
Uno dei più antichi processi di meditazione dell’India è Vipassana riscoperta da Gotama.. il Buddha.. più di 2500 anni fa. Vipassana indica “vedere le cose così come esse sono realmente”. Processo quindi di auto-purificazione mediante auto-osservazione. Da qui possiamo estrapolare una modalità che potremmo definire: vedereàpurificarsiàtrasmettere.
Anche la religione Cristiana considera così la meditazione :
La meditazione è soprattutto una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il perché e il come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un'attenzione difficile da disciplinare. Abitualmente ci si aiuta con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della creazione e quello della storia, la pagina dell'« Oggi » di Dio.
Alcuni psichiatri come Arthur Lerner sostengono che il ritmo di una poesia rappresenta il ritmo biologico della persona.. i suoi momenti di vita intra uterina addirittura e.. che dal ritmo stesso si può risalire alle costanti del suo comportamento. Mentre Wilhelm Reich (Psicanalista, scienziato e ergonomista) osservava la poesia come liberazione delle emozioni racchiuse nella corazza caratteriale.
E’ ovvio che non volendo scindere meditare e scrivere questo binomio diviene attraente.. specie se si tratta di scrittura autobiografica.
Non si può scrivere ciò che non conosciamo o ciò che non desideriamo. Non si sceglie una lettura a caso. Non si ama per predestinazione.
Ed ecco quindi che il nesso può trovare la sua strada in: meditoàliberoàscrivoàscopro una parte di me che non volevo ricordare o portare alla luceà àmi svincolo. Nasco.
Ma anche il suo contrario: scrivoàinconsciamente meditoàscopro una parte di meàMuore una parte di me.
Hermann Hesse (1877-1962) noto per il suo “Siddharta” e Nobel per la Letteratura nel 1946 e Thomas Mann (1893-1933) Premio Nobel per la letteratura per il suo romanzo di esordio "Buddenbrooks” si impegnarono ininterrottamente nell’ esame di una unione tra ragione e sentimento.. materia e spirito.
I due premi Nobel non fuggirono dalla realtà come pretendeva la poetica decadente ma si diressero verso la coesistenza tra la sostanza ed il principio immateriale.
...Ci sono persone che affermano di scrivere e dipingere in uno stato di trance (passaggio da uno stato cosciente a un altro).
...Ci sono persone che affermano di “essere guadate” da entità sovrannaturali.
...Ci sono persone che di fronte ad un tramonto o ad una aurora.. si inebriano di infinito dimenticando il quotidiano.
...Ci sono mestieranti e sognatori.. improvvisati ed appassionati. Professionisti della parola e studiosi di estetica ma credo che senza scrittura.. intesa come passaggio tra il conscio.. l’inconscio ed il subconscio.. non esisterebbe né la scrittura né forma d’arte alcuna.
Prestare attenzione a se stessi è quindi un atto d’amore e di serietà sia nei nostri confronti che nel riscontro verso la società. Esplorare con sincerità il nostro io.. liberare senza preconcetti emozioni e sentimenti -senza l’aspettativa di una contropartita e senza “tranelli seduttivi” - è un ponte che tutti dovrebbero attraversare senza timore di rivelarsi.
Non a caso John David Barrow.. astrofisico e matematico inglese.. afferma che nessuna descrizione non poetica del mondo e della realtà potrà essere completa."
filodiseta [SM=x142917]


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