Lo spirito del Mimo

albert314
00mercoledì 28 novembre 2007 10:06
1.
Stamattina ho intravvisto, dopo parecchio tempo, uno dei rari amici che avevo da queste parti: il suo nome è Mimo, pugliese tarantino; peserà c.a. 170 kili, perciò ha sempre l'aria trafelata e desolata. Sia lui che io, in fondo, non siamo capaci di coltivare le amicizie..Infatti siamo quasi sempre soli, il che dipende essenziamente dal nostro essere animali più o meno "notturni", ma soprattutto solitari. Ora noi due, ormai, stentiamo addiritura a salutarci: sì, comprendo quanto sia patologico "guardarci un po' così" da lontano, senza "esser capaci" (senza riuscire) nemmeno a farci 'ciao' con una mano.. Fatto sta che sono sicuro che Mimo non ce l'ha con me, così come io non ce l'ho assolutamente con lui. Ma ciò dipenderà per es. dal fatto che io - sono sempre un po' restìo - dal "salutare" le persone che "conosco"! Ho sempre provato un certo disagio, insomma - nel trovarmi all'improvviso davanti o vicino - (a) qualcuno-a che conosco. Quindi preferisco fare il sonno della volpe e fingere "di niente". E' vero: che brutto carattere, che mi ritrovo (con le asprezze o asperità più acuìte, inveccchiando!) Però anke "gli altri" mica scherzano..
2.
D'altronde, si trova davvero poka dolcezza in giro, a partire da ciò che avvertiamo "pre-stampato" sulle facce delle persone.. Ma forse sarebbe più onesto che rigirassimo (a noi stessi) l'assegno "spirituale", con la seguente intestazione: "Quanta dolcezza ci è rimasta nel cuore"? E ancora, il concetto cmq universale: "L'aridità, in fondo, appartiene più agli esseri umani che a un deserto". Per fortuna, però, (questo automatismo dell'indifferenza) non sempre accade..
albert314
00mercoledì 28 novembre 2007 10:34
3.
Ascoltavo spesso con Mimo le canzoni della Massi, alcune delle quali ci colpivano direttamente al cuore per la loro forza soave:
"Mi ha colpito la dolcezza melanconica, poetica&multietnica, della voce e del volto della Massi"
"Leggi: Intervista con la cantante algerina Souad Massi -
"Bisogna essere spontanei!" – "I problemi di comunicazione non sono necessariamente una questio.."
"In soli due anni, la cantante algerina Souad Massi è diventata una delle nuove stelle della World Music.
"La sua musica ha radici in un ampio spettro di culture: partendo dalle sue radici nordafricane,
attraverso il flamenco andaluso......"
Una delle sue più belle canzoni per me resta "Yemma".....Oppure "Matebkiche - Dont'cry"
Mimo guidava poi veloce il suo scooterone nel vento gallurese, mentre io, dietro, mi godevo l'etroterra gallurese desertico, fuori-stagione. Però all'improvviso lo punzecchiavo con i miei biblici retaggi culturali: "Cosa ne sai, tu, del peccato originale?" "Perché? Cos'è il peccato originale?" "E' come un macigno nel muro del pianto, che impedisce la salvezza al genere umano.." E via, nel gran vento forse di tramontana.
4.
"Eh, sì, i Procul Harum!", feci io a un certo punto, un po' inacidito, al povero Mimo che andava cmq a riascoltarsi un po' di tutto: "Sempre meglio ascoltar musica varia (e partir via, in qualche nostro modo congeniale..) - piuttosto che parlare dei "tuoi" libri, che a te saranno tanto cari, mentre io.. non ho mai letto una sola riga! Fatta eccezione solo per Kerouac: quello l'ho letto quasi tutto, mentre degli altri scrittori (e poeti) non conosco proprio niente, e non me ne importa niente.. Però "Mexico City blues" è un grande libro, ed è di Kerouac!" - Inutile tentare di "convincere" un uomo pieno di problemi, a partire dalla sua grossezza, che ha 45 anni (una decina meno del sottoscritto). Ripenso spesso all'illuminata affermazione dell'attual-novantenne Fernanda Pivano: "Kerouac è stato un grande uomo".
Il viso generoso e sofferto della cantante Souad Massi, intanto, mi fa venire in mente il dolore di una partoriente, e allo stesso tempo la gioia di una levatrice che aiuta tante altre donne a partorire, di fronte al grande mistero della vita: polvere siamo e polvere ritorniamo, ma non tutto va né andrà mai del tutto perduto.
E' trascorso troppo tempo da quando una mia tossica amica mi volle donare una delle sue ultime, semplici poesiole:
"Ti regalo pensieri / venuti da lontano sono / ali di gabbiani / sui quali ho volato / Voglio solo un paio / di
scarpe buone / e la mia siringa." - Non ho più okki per piangere sulle ceneri del passato, ma solo per sorridere, forse, sul presente: se desideriamo davvero andare verso il futuro, qualunque esso sia, (dobbiamo) avere il coraggio di correre svestiti, senza maschere né camuffamenti né orpelli.. "Matebkiche -Dont'cry".






albert314
00mercoledì 28 novembre 2007 19:37
5.
Mimo ed io guardavamo e controllavamo spesso un mappamondo di plastica, di quelli che si gonfiano, e ci sentivamo come due sempre incuriositi e mai amorfi scolaretti. Avremmo voluto andarcene per es. via per un mese, assieme: via dalle nostre rispettive famigliole, magari arrivando fino a Gibilterra con il suo scooterone.. Ma come avrebbe fatto, lui, a lasciare per un mese intero moglie e figlia? E io, poi? Idem con patate! Allora ci accontentavamo di sognare e guardare, "tracciando" sul mappamondo plasticato e su cartine svariate, il nostro viaggio virtuale. Almeno, avremmo imparato anke così parecchie cose, il che sarebbe stato (com'era in realtà o per incantamento d'una particolare illusione) meglio di niente. Penso che troppe persone viaggiano e viaggiano, magari con tanti tracciati organizzati-tutto compreso, ma non hanno abbastanza (se non addiritura nessuna) fantasia per rendere vive o vitali quelle loro trasferte.
6.
"Fra preghiera e poesia", intanto ri-scopro (alcuni) canti degli indiani d'America: "OH, GRANDE SPIRITO, CONCEDIMI LA SERENITA' DI ACCETTARE LE COSE CHE NON POSSO CAMBIARE, IL CORAGGIO DI CAMBIARE LE COSE CHE POSSO CAMBIARE, E LA SAGGEZZA DI CAPIRNE LA DIFFERENZA." (Preghiera Cherokee)
Ha scritto il poeta turco Hikmet, un "guru" della libera espressione, ben duro ma dall'animo di fragola - una tra le tante sue verità, per molti (altri) tuttavia inconcepibile:
"Il più bel mare è quello che non navigammo..." - nel senso che, quasi per ognuno è dura da mandar giù la propria quotidiana brodaglia..
Ma questo modo di concepire la sua poetica, credo, fosse in Hikmet (una lacerazione) per dare spazio all'evocazione dell'estremo dei sogni. Per tale motivo, per es., dopo anni di frequentazione, ho preferito infine non incontrarmi più con Mimo: perché, senza per altro volerlo giudicare, lui non avrebbe mai compreso (nel suo intimo) l'estremo significato della poesia di Hikmet. Sì, con l'età che avanza son diventato ancora più pretenzioso: una volta non mi domandavo...frequentavo chichessia, e pretendevo (determinati valori) solo da me stesso.




fiordineve
00venerdì 30 novembre 2007 01:12


Gasp; ho un amico che mi ha salutato la prima volta che ci siamo conosciuti, da allora, è pacifico che ci conosciamo e, quindi, i saluti sono un dispendio d'energia.



Detto ciò yi avviso che la storia della cantante (mai sentita da me)è veramente noioso.

Il resto del racconto è confuso, ironico? Troppe citazioni, un mixer troppo troppo di tutto.
Prova a sfoltire, a togliere il superfluo.


Guarda che io non sono un critico, esprimo solo il mio parere. [SM=x142848]
ELIPIOVEX
00venerdì 30 novembre 2007 14:19
Anche secondo me dovrebbe il pezzo dovrebbe essere rivisto.
Non sembra ma mettere troppi incisi nelle frasi, con parentesi, virgolette o trattini rende confuso il discorso obbligando il lettore ad andare avanti ed indietro per capire il sunto.
ps: in che contesto hai scritto questi brani?
albert314
00lunedì 3 dicembre 2007 20:52
In linea di massima avete ragione..Finisco infatti per perdere quasi sempre il bandolo della matassa, forse perché il caos è la mia specialità, è nel mio stile: la confusione in effetti regna dentro di me (però in poesia o nei dipinti non riesce quasi mai a sovrastarmi!) - In ogni caso, è pur vero che dovrei rimettere a posto un po' tutti gli scritti che sono comparsi via via, a pezzi o a sprazzi, su vari blog.. Ci proverò, ma è poi veramente necessario? Può servire a me o ad eventuali lettori? Ci appropinquiamo alla fine di "questo mondo" (qualunque "cosa" si voglia o si possa intendere o meno, con ciò..) e personalmente credo profondamente a determinate profezie; inoltre, la realtà che stiamo un po' tutti vivendo (magari vivacchiando, o sopravvivendo) dà soltanto ragione alla fine di un'epoca.. Sì, bisogna rimettere le cose un po' a posto, togliere il superfluo..Certo, ma non solo, dunque, "qui" da me! Le parentesi
ELIPIOVEX
00lunedì 3 dicembre 2007 21:00
Le profezie a cui tu fai riferimento esistono da un bel po', tanto è vero che si sono abbandonate quelle che finivano con l'anno duemila e se ne sono inventate delle altre, tanto per tirare avanti un altro po'...
Sinceramente trovo affascinante Titor o come cavolo si chiama e i suoi viaggi nel tempo. Non credo alla sua esistenza ma penso sia un riuscitissimo personaggio di fantascienza catapultato in rete.
Prima o poi scriverò un racconto chissà che non ne venga fuori qualcosa di buono.
albert314
00lunedì 3 dicembre 2007 23:33
non conosco quel personaggio, dunque scrivine, così lo conoscerò grazie a te..

non sono riuscito a modificare il messaggio precedente, nonostante sia trascorso pochissimo tempo, quindi sarebbe impensabile poter "correggere" sul web post di giorni addietro..
Ma concludo quanto stavo ((dicendo)) che terminava con
"le parentesi" come pensieri un po' più segreti o nascosti, come delle un po' speciali o particolari sfumature d'una medesima partitura, magari innestata (o innescata) su varie commistioni barbare: infatti io sono anke grezzo e rozzo scriptor "sulle rovine d'euro", non solo raffinato spesso/sottile "speculum" quale specchio intellettuale (ovviamente..ci mancherebbe altro! E poi, chi me lo fa(rebbe) fare?) - A me, d'altronde, come a tantissimi d'altronde, stanno attualmente succedendo tante vicissitudini così sofferte et particulari, che resto a volte senza fiato e senza parole.. Ma così penzo che, almeno, mi sto "già" preparando a quella data fatidica (2012) - in cui le antique profezie Maya (per es.) fanno risiedere (e dichiarano) debba essere la fine del mondo, almeno così com'è stato strutturato "oggettivamente" fin'ora.. "Semplicemente" a causa di uno sconvolgimento nelle viscere del pianeta, che ritornerebbe ad avverarsi ogni 27 mila anni! [SM=x142845] [SM=x142844]

ELIPIOVEX
00martedì 4 dicembre 2007 18:25
Per farti capire cosa intendo per snellire il testo ti correggo a titolo di esempio il primo paragrafo che hai postato. Non voglio fare la maestrina ma solo fari riflettere.

Stamattina ho intravvisto, dopo parecchio tempo, uno dei rari amici che avevo da queste parti: il suo nome è Mimo, pugliese tarantino; peserà circa 170 chili, perciò ha sempre l'aria trafelata e desolata.
Sia lui che io non siamo capaci di coltivare le amicizie: infatti siamo quasi sempre soli, il che dipende essenzialmente dal nostro essere animali "notturni" e solitari.
Ormai stentiamo a salutarci.
Comprendo quanto sia patologico guardarci un po' così da lontano, senza esser capaci o forse senza riuscire nemmeno a farci un cenno con la mano.
Sono sicuro che Mimo non ce l'ha con me, così come io non ce l'ho assolutamente con lui.
Ma ciò dipenderà per esempio dal fatto che io sono sempre restìo a salutare le persone che conosco!
Ho sempre provato un certo disagio, di fronte a chi non conosco. Quindi preferisco fare il sonno della volpe e fingere di niente.
E' vero: che brutto carattere che mi ritrovo, con le asprezze o asperità più acuìte, inveccchiando!
Però anche gli altri non scherzano...
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