Lina (1) // E Lina alla finestra s'affacciava (2)

Versolibero
00giovedì 24 luglio 2008 16:02

Sono due poesie che faranno parte di un trittico, (la terza non sono riuscita a terminarla), quindi le posto insieme perché sono inscindibili come due occhi, come due braccia dello stesso corpo. Comunque potete eliminarne la prima o la seconda, a vostra scelta.
Grazie.







Lina (1)




Lina, tu avevi gli occhi bassi come un cane,
coraggio del vento nel tuo petto,
fisarmonica a estendere respiri. Il sorriso però lo regalavi
dopo averlo colorato di tramonto, d’un sangue cupo
di rassegnazione. Le sorbe, i gelsi e i fichi - ti ricordi? -
primizie che ai bambini riservavi
nei pomeriggi lenti, a piene mani.

Lina, un giorno torneremo là, a sentirci “allora”,
“un tempo fa”, dolcezza di sapori, concerti di speranze
e di paure, un controcanto al tempo, piombo lieve,
e giochi a perderci

nella serenità










E Lina alla finestra s’affacciava (2)


Vicino alla mia casa c’era Lina
ci divideva l'acqua
del torrente
- d’inverno fragoroso
poi dormiente -
sapevo ad occhi chiusi quel sentiero.

D’estate
me ne stavo lungo il fiume
bambina a saltellare
sopra i sassi
e Lina mi guardava alla finestra

sentiva come il sangue
nelle vene
avrebbe fatto scorta
di calore
- per tutti i lunghi inverni,
per la neve -

per quando il sole è altrove
prigioniero
sconfitta mosca nella ragnatela









Rosanna Spina
ariadipoesia
00giovedì 24 luglio 2008 18:51
ciao Rosana
Versolibero, 24/07/2008 16.02:


Sono due poesie che faranno parte di un trittico, (la terza non sono riuscita a terminarla), quindi le posto insieme perché sono inscindibili come due occhi, come due braccia dello stesso corpo. Comunque potete eliminarne la prima o la seconda, a vostra scelta.
Grazie.







Lina (1)




Lina, tu avevi gli occhi bassi come un cane,
coraggio del vento nel tuo petto,
fisarmonica a estendere respiri. Il sorriso però lo regalavi
dopo averlo colorato di tramonto, d’un sangue cupo
di rassegnazione. Le sorbe, i gelsi e i fichi - ti ricordi? -
primizie che ai bambini riservavi
nei pomeriggi lenti, a piene mani.

Lina, un giorno torneremo là, a sentirci “allora”,
“un tempo fa”, dolcezza di sapori, concerti di speranze
e di paure, un controcanto al tempo, piombo lieve,
e giochi a perderci

nella serenità











E Lina alla finestra s’affacciava (2)


Vicino alla mia casa c’era Lina
ci divideva l'acqua
del torrente
- d’inverno fragoroso
poi dormiente -
sapevo ad occhi chiusi quel sentiero.

D’estate
me ne stavo lungo il fiume
bambina a saltellare
sopra i sassi
e Lina mi guardava alla finestra

sentiva come il sangue
nelle vene
avrebbe fatto scorta
di calore
- per tutti i lunghi inverni,
per la neve -

per quando il sole è altrove
prigioniero
sconfitta mosca nella ragnatela










Rosanna Spina




Ho spostato in questa sezione il tuo sogno di trittico.
in attesa che il sogno possa diventare realtà e possa comporsi finalmente tutto il progetto che hai messo in essere.

Per inatanto l'ho spostata

a Breve tornerò per commetarla, dopo aver di nuovo letto e goduto della duplice essenza delle tue espressioni poetiche in questo post.


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