Ciao Giancarlo.
Condivido in parte la tua osservazione.
Quelli del luogo (eufemismo per occidente), raggirati dai mass media, rifiutano a priori, considerandola ridicola e astrusa, perché la ignorano, perché diversa dalla loro, la lingua, nonché il pensiero, l’uguale amore per la vita di quelli come Khaled (eufemismo per medio oriente).
Non giustifico simili azioni, ma capisco la disperazione che c’è dietro.
Khaled è un pezzente che si fa saltare in aria, perché il suo popolo non ha i soldi per istruirlo, educarlo e farlo vivere in una società come la nostra.
Si fa saltare per combattere chi ritiene siano i responsabili della sua situazione, uccidere e uccidersi.
Perché al suo popolo non viene permesso di vivere come gli altri? Discorso troppo lungo, non è questo il luogo per discuterne.
Ma se Khaled si fosse chiamato Smith, o Rossi, pilota di bombardiere, che dopo un’abbondante colazione decolla, sgancia bombe intelligenti, che uccidono centinaia di anonimi, uomini, donne, bambini, assieme a qualche terrorista e poi torna in base, si fa la doccia, rilascia interviste con sorriso smagliante e ben curato, va poi in discoteca, per noi questo è passabile? E’ degno di una civiltà che conosce la libertà di pensiero, il rispetto e l'amore per la vita? Spero di no, veramente.
Si dovrebbe aver capito che i cowboys e i soldati del settimo cavalleggeri non erano tutti buoni e gli indiani tutti cattivi. ]
Alberto.