La mente è un fenomeno elettrico

misterx78
00giovedì 17 aprile 2008 03:58
breve riflessione



   Liberamente tratto da: 'Io, robot. Di Eando Binder'.

'...Sei un mostro, una cosa creata, ma sei fondamentalmente come un essere umano. In te non agisce l'ereditarietà. L'ambiente ti sta formando. Sei la prova che LA MENTE E' UN FENOMENO ELETTRICO, modellato dall'ambiente. Negli esseri umani, i corpi, prodotti dall'ereditarietà, non sono che l'ambiente...'
...I suoi occhi sembravano ardere di una strana fiamma, che tuttavia si addolcì quando riprese a parlare...

 Posto questo piccolo estratto, tratto da un noto racconto di Science Fiction, per sottolineare una grande verità. Di evidenza scientifica. L'io, il nostro essere, è qualcosa di sommario, di costruito. In pratica un'illusione.
La psicologia, che come fine di indagine comprende il funzionamento della psiche umana, ha cercato di rispondere a grandi quesiti che sempre l'uomo si è fatto. Alcuni tra questi, fin dal tempo dell'antica Grecia, è quello dell'esistenza separata tra mente e corpo. I greci solevano definire meglio la mente come espressione dello spirito. Quest'ultimo era visto come qualcosa di materiale. Ma molto più sottile. Qualcosa di simile al vento. Piuskè significava soffio e derivava da psiukein, soffiare, insufflare. Quindi lo spirito animava il corpo che senza di esso moriva. Indi corpo o soma era diviso da psiche, mente.
La psicologia ha invece definito che la mente è espressione del corpo. In quanto non esiste processo mentale, che sia di natura cognitiva od emotiva, senza il corpo. Il complesso neuronale del nostro cervello non fa altro che dare vita ad un'espressione complessa, articolatissima, che noi chiamiamo mente. Pensieri, azioni, emozioni: una giostra di psico-eventi che si manifestano ed hanno vita nella rete neuronale. Si sta parlando di un fenomeno elettrico. Lo stesso a cui accennava Binder nel suo splendido romanzo. Si sta parlando di un analisi dell'ambiente, ove il corpo, anch'esso facente parte del sistema in cui è immerso, viene vissuto come esperienza, come facente parte di un mondo. La mente è l'ambiente, quindi. E' il corpo. O meglio: è l'idea del corpo che ha, è l'idea dell'ambiente che lo circonda. La mente è, quindi, un'idea. Un sistema talmente complesso, come quello che verrà definito anche dal noto scrittore, Isaac Asimoov, col nome di 'cervello positronico', riferendosi ai robot, ove alcune reti neuronali artificiali, in merito alla loro complessità, incominciano ad auto osservarsi. A definirsi ambiente. A chiamarsi e sentirsi: 'Io'.
In realtà lo scrittore si avventura in una riflessione sulla mente umana. Una macchina umana, biologica, un'insieme di macchine utili a vivere ed iscriversi nel proprio ambiente che, con la sua complessità, si auto osserva. E vive l'illusione dell'io.
Per concludere, il riferimento all'ereditarietà è di natura psicologica. In questa materia si tendono a definire la caratteristiche dell'individuo partendo da alcune variabili immodificabili, leggi ereditarietà, ed altre ambientali. Ecco perché due gemelli omozigoti non assumeranno mai lo stesso comportamento nel corso della vita. Pur avendo corredi genetici simili il loro ambiente non sarà mai identico. Il loro vissuto differirà, anche solo fosse, per esagerare, perché visto da un punto diverso. E', comunque, sempre la reazione all'ambiente che forma sostanzialmente l'individuo.
Per rendere ancora più semplice il concetto ho pensato a due computer. Immaginate che vengano acquistati due PC sostanzilmente identici. Con lo stesso assemblaggio. Con gli stessi software. L'unica differenza sta nell'acquirente: due persone diverse.
Dopo un certo periodo di tempo le macchine presenteranno aspetti sostanziali che li distingueranno.
Uno degli acquirenti potrebbe essere un manager di un'azienda. Quindi installerà software propedeutici al suo lavoro. Scaricherà file, stamperà parecchio, scriverà numerose lettere piene di conti ai clienti riempendo la directory documenti con sottocartelle con nomi tipo: clienti, fornitori, etc..
Mettiamo che l'altro cliente sia, invece, un ragazzo di 14 anni. Magari scriverà anche lui. Ma più sulle chat. Scaricherà tanti file di carattere musicale tramite un programma di file sharing, film e chatterà tramite qualche istant messeger. E volete che non installerà tanti videogiochi per PC? E, magari, collegherà altri hardware, tipo un joy-stick o una scheda video più potente per godere meglio degli effetti tridimensionali dei giochi acquistati...
Insomma: è l'ambiente che forma. La mente è un fenomeno elettrico.
ELIPIOVEX
00mercoledì 23 aprile 2008 18:05
Il tuo pensiero è interessante e a tratti affascinante.
E' vero una persona ha un bagaglio genetico dai propri genitori di partenza ma crescerà formando un proprio io in base alle esperienze che avrà attraverso l'incontro di altre persone e le condizioni di vita in cui è costretto o sceglie di vivere.
Ti devo confessare che non ho mai letto Asimov sotto questo punto di vista, forse perché quando ho letto i suoi romanzi ero ancora piccolina [SM=x142852]
misterx78
00mercoledì 23 aprile 2008 18:48
Siamo macchine evolute, talmente evolute che proviamo sentimenti, siamo capaci di ingannare gli altri e noi stessi... Ma di fondo siamo macchine biologiche. La comprensione di questo, quando ci arriva, non porta l'individuo a vivere in modo diverso. E' naturale che sia così. Ed è futuribile che un domani potranno esserci macchine differenti da noi solo a causa dell'involucro metallico che le avvolge invece che di carne che arriveranno a processi simili ai nostri fino a quello che in psicologia si chiama: illusione dell'ego. Cioè un ente assemblato di funzioni e macchine che incomincia ad osservarsi e si dà delle spiegazioni automaticamente in base a ciò che vede. Insomma che si chiede: ma io sono io? Cosa sono io? Da dove vengo? Anche il corpo umano è un insieme di macchine. Leve, processi biochimici di produzione energetica(si pensi all'ATP e la liberazione energetica da parte dei mitocondri e al metabolismo), processi rigenerativi(processo di mitosi), cognitivi ed emotivi(costruzioni e ricostruzioni che girano intorno ai numerosi conflitti che girano intorno all'ambiente e all'esperienza che la psiche fa di esso).
E magari, quelle macchine di ferro, simili a quelle di carne, incomincieranno a parlare di Dio, magari del Dio dei cyborg... Nel senso che non accetteranno mai di essere 'solo 'un essere limitato e che la sua consapevolezza sia frutto di illusione. Diranno: penso dunque sono, esisto! Io ci sono, sono vivo!
E qualche uomo gli potrebbe rispondere: non vedi che è l'uomo che assembla i tuoi componenti?
E loro potrebbero rispondere: sì, anche se questo è vero, la mia coscenza viene da Dio, io ho un'anima. Esattamente i processi che sono alla base del nostro essere e sentirci vivi. Del tutto futuribile.
Anche perché è già successo un caso in natura: si chiama uomo.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com