LA PREDICA PASCUALA DI FRA' TAZIO DA SORA

fiordineve
00martedì 12 aprile 2005 05:03
LA PREDICA PASCUALA DI FRA' TAZIO DA SORA


Pentiteve! Pentiteve, peccatori impunitenti, voi che doveresse essere poeti, scrivitori e omini di sapienza, e invece scrivete in sulle vostre carte di amori mendacci e promuischi, per non dir di più peggio, e ancora poi di altre cose molto sporchevoli e vizziose, così da indurire in tentazzione la gioventudine che si aspetteresse da voi un monito, e un cogito, e un rogito. Venirà un fulmino potentissimo che colpirà proprio in sulla punta dell’ausello i cattivi maestri!

Voi che indugiate in aprovazzione per i giovani che si drogano con la cocacola si perdono a ballare nelle biscoteche e vanno in su le spiagge marine a guardare fisi le donne peccaminatrici con le chiappe di fora!
Pentiteve, e fate cose penitenziarie: cospargeteve il capo di cenere, bacco, tabacco e venere, altroementi sarete carne abbruciacchiata per l’eterno, nel tristo e triste inferno. Là sarà pianto e strisciare di vermi!
Quanto a tu, femina o omino indeciduto, tu che ancora non mi pari ben predisponuto alla penitenziaria, ma solo alla gaiezza: fatti un’esame d’incoscienza, e prometti di ritrovare la ritta via e sistemare l’ambiguezza del tuo stato sessico! Queste cose poco chiarite non ci piacciono gniente al Dominesignoriddeo.

Orsù! Ohibò! Perdincibacco! Péntite e torna all’ovaie, pecurella smarrita! Dimostra vera pentizzione e contrattura di quore, ed eco te absolvororum in ommina secula dei seculoribus. Amen. Così poterai lucrare un posticino nel Paradiso, inzieme con Santo Babbonatale, Santa Befana, San Itario, San Tilichéri, San Pdoria e tutti gli altri Santi glorificosi. Parola di Fra’ Tazio da Sora!
E voi, vicesverso, prosecuzionatevi così, e vederete cadere dal soffitto del celo una linguaccia di fuoco biforcuto che manderà nella cenera i letteratori, romanzisti, raccontisti, poetisti e poemisti. Sempre brutte parole slercie e peccatose, che imbrogliano e invogliano la gioventudine, come certe gonne corte che mostrano il gomito della gamba delle donne assai poco seriose.
Rimembricatevi del fraterello povereraccio, che predicava nella piazza agli auselli, e questi lieti si alzavano estemporaneamente tutti in coro, piuttosto che come adesso, quando che vedono la Sciarona Stona nel cinema Besis Istrice.

Vergogna! Vergogna!
Tornatevi alla santitutine, abbandonate le turpilenti strade della perdità, incantonate le putrefetenti opere di Sadica e Camorra e pensate invece alle beatose visioni del Paradiso, in dove che ci sono sempre musiche organate e arpate e campanate e trombate, e dove sempre sono ognorri numerevolerrime feste e grandissime pompe! Altro che pensare solo alle parole tirate per l’aria come strofinacci zozzi, con un’occhio alla critica, un’occhio al pubblico e un occhio ai dritti dell’autore per rinpinguinare il conto in panca, oh voi scrivitori paragnostici, sessuiferi e tangentipoli!

Rimembricatevi che è più facile che un ago passi per il ricco cammello di un…..è più facile che la cruna di un ricco passi per la gobba di un cammello…..è più facile che l’ago di un camello cruni per la ricchezza di un..…è più facile che un ricco cruni un cammello sull’ago di un coccodillo che……ufff…..è più facile che un..…vabbè, questa la dico un’altra volta! Pace e lietità.
Buone Vacanze Pascuali.

donatami da WALKO - mio archivio personale






Cobite
00venerdì 15 aprile 2005 23:20


Simpaticissima. !!!


Grazie fiordineve per averci permesso di leggerla.

Un abbraccio

Giancarlo cobite
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