LA DAMA E IL DRAGO...

FR@NK@
00martedì 5 dicembre 2006 23:29

Le lunghe vesti, nell’ombra creavano movimento, fruscio. La seta barocca strideva con il grigio della pietra. Il corridoio lungo e tetro, appena rischiarato dalla fioca luce delle torce ,accoglieva la figura ammantata, come il grembo oscuro di una madre terrificante.Il suo passo era lento, come se giungere dove era attesa, non fosse cosi’ importante. Maryena, la maga di corte, dai lunghi capelli corvini e dagli occhi di ghiaccio, non aveva fretta. Sapeva cosa l’attendeva, era ormai molto tempo che avrebbe dovuto farlo.
Da lontano vide, la pesante porta di ferro, e avvicinandosi , sosto’ per un attimo, poi spinse con leggerezza l’uscio, i suoi poteri, le permettevano azioni , che gli esseri umani, non avrebbero mai potuto compiere. L’ampio salone era in penombra, come il resto del maniero, ampie feritoie, lasciavano entrare una leggera aria notturna. L’ambiente era gelido, ma lei, non sentiva da tempo, ormai, i cambiamenti della temperatura, ne’ caldo, ne’ freddo, la toccavano.Quasi fosse inanimata.
Una sagoma enorme, era distesa nel buio.Lei si avvicino’ con cautela, ma la figura, l’udi’, e si mosse.
“Sei giunta, dunque, Maryena?” disse una voce profonda il cui timbro, ricordava l’eco di una caverna.
“Sono qua, Danesha, e’ giunta l’ora.”
Tra loro cadde il silenzio, immobili, la donna e l’ombra.
“Andiamo dunque, e sia!” disse la voce con una leggera inclinazione, ma non poteva tradire ne’ rabbia, ne’ dolore, ne’ paura.
La donna , quindi si avvicino’, ad una grande porta, che prendeva l’intera parete e l’apri’.
Sul ponte sospeso nel vuoto, le torce erano molte, una luce accecante, tanti piccoli fuochi, che attendevano, un evento tremendo e unico.
Si udi’ un rumore fortissimo di passo, e Danesha, “La regina” usci’. L’enorme drago era d’argento, e nella luce delle fiamme era stupendamente bello e terrorizzante, come solo nelle leggende possono descrivere,o i canti dei menestrelli.
Maryena, rimase impassibile, il drago e lei, erano secoli che condividevano gli stessi pensieri, e gli stessi sentimenti.
Diversi e simili.. Magici.
Assaporarono , insieme, l’odore fresco della bruma notturna, che aleggiava intorn a loro, che li nascondeva ad occhi curiosi. L’odore del lago, degli alberi, del muschio.
Quel luogo cosi ricco di ricordi , rimpianti, dolori, gli apparteneva.
La’ era morta Moreira, “La grande”, madre di danesha, il drago piu’ feroce e impietoso della terra.
Amava , solo, in maniera illimitata, i suoi figli e la sua terra.
Niente le apparteneva, nemmeno un sentimento, ma i draghi non hanno sentimenti, hanno istinto, fiuto e crudeltà. Ma erano gli uomini a dirlo, quelli che avevano visto interi villaggi devastati dalle fiamme, sentito l'urlo straziante di coloro che venivano dilaniati dagli artigli, o divorati dalle bocche dei grandi esseri alati.
Gli dei dell'inferno.....
Dove passavano per caccia, o per dilettoo fame, nulla restava solo cenere e sangue.Esseri immortali, potenti, feroci..
Ma quell'era stava volgendo al termine, mille guerre erano state combattute, e molti ardimentosi cavalieri, dalle corazze lucenti, avevano sconfitto i draghi.... e molti erano periti in quelle battaglie.
Molti secoli erano trascorsi, e ora Maryena e Danesha, immote attendevano.
D'improvviso la maga si mosse, e salì in groppa al drago.
“Andiamo,..” disse con voce imperiosa.
“Dove vuoi andare, maga? Tu no..solo a me spetta...”
negli occhi di ghiaccio, una luce strana, determinata, senza alcun rivolo di esitazione
“ Drago, secoli abbiamo vissuto insieme, sangue, morte, e dolore ci hanno seguito,i nostri nomi erano, il terrore malefico del mondo,,,, non spetta solo a te..”
Danesha, si sollevò sulle zampe, e spiegò le grandi ali, una piccola, leggera luce di sollievo le si dipinse sul volto spaventoso, ma quasi addolcito, in quell'attimo...
“quindi non sarò sola..” pensò il drago.
“Sono stanca,danesha”
“Si, va benem dunque, insieme come sempre, da sempre, saremo ricordate , maga, non certo con amore, o pietà,ma loro si ricorderanno di noi, nei loro incubi, alzando gli occhi al cielo”
“ E sia!”
“ E sia!”dissero all'unisono
Nella notte, il buio le accolse, il volo, silenzioso e lungo, le ali d'argento, fendevano l'aria, con potenza e fierezza.
Mirabile Visione
Connubio del male e della crudelta'.
Simboli di un epoca trascorsa.
L'ultimo drago e la maga degl iincantesimi, andavano insieme,avvolti dal silenzio spettrale
della palude, dove i rumori, e le voci, si spensero di colpo, ogni essere vivente, vedeva in quel volo, la paura scemare, la grande cappa dell'odio che si dissolveva, il male che fuggiva, e andava incontro all'epilogo,
Si racconta che quella notte, un drago d'argento volasse , insieme a una dama, nel buio.
Improvvisa una lunga fiammata e un forte boato, e poi la pioggia, fredda, senza lampi, ne tuoni, silenziosa,bagnava l'intero reame, ormai libero dal giogo, mille farfalle color dell'acciaio, si sparsero, attorno... e un manto di seta nera, volteggio' nell'aria, fino a posarsi, sull'utlima rosa bianca della stagione,....
LA MORTE LE ACCOGLIEVA.. IL CIELO RIPULIVA IL MONDO DALLA SUA SOFFERENZA...


FR@NK@ NOVEMBRE/06



Cobite
00mercoledì 6 dicembre 2006 22:14


E' una storia fantasy della fine del male.

Scrivi un po' troppo grande, ma bene [SM=x142891]

Piaciutissima [SM=x142874]

[SM=x142892] Giancarlo


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