Esatto, proprio così, si è suicidato.
L' uomo che osservava il fumatore era un uomo che aveva ormai perduto la propria identità nella meccanicanicità dei gesti quotidiani.
L' uomo che osservava il fumatore stava osservando il se stesso di qualche tempo fa, quando ancora la quotidianità non l' aveva reso un uomo banale, non tanto nei gesti esteriori[anche fumare è una cosa comune e che può essere banale], quanto più che altro nel modo interiore di compiere un gesto banale come fumare.
Infatti lui quando fumava si sentiva speciale perchè lui c' era in quel gesto, pensava, si emozionava!
Quella notte l' uomo che osservava il fumatore prese fortemente coscienza della propria realtà... il fumatore era la sua coscienza, ovvero la sua identità.. alla fine lui scrive sul biglietto "ho ritrovato me stesso".
La coscienza non poteva che ammazzare l' automa che lui stesso era diventato.