L'ombra alle spalle

Kuno.
00venerdì 8 febbraio 2013 11:58
Rimpianti di un angelo cadente e confessioni di un diavolo morente
Sentii passare dietro le mie spalle un'ombra e subito un brivido mi attraversò la schiena, fino a immobilizzarmi, così che non riuscii a voltarmi, né a dir niente. Non sarei riuscito a difendermi da quell'entità nascosta, di pietra com'ero aspettai che l'ombra muovesse la sua prima mossa.
Passavano i mesi ed io ero ancora ritto sulle gambe, con lo sguardo fisso a terra, inerme, intento a cercar di definire la natura di quell'ombra che mi fiatava sul collo.
Ancora non riuscivo a voltarmi, ancora non riuscivo a proferir parola: passò un anno e non sapevo nulla di ciò che mi teneva col fiato in gola, di ciò che da dietro mi trafiggeva con lo sguardo, di ciò che dal niente era apparso a celarmi i raggi del sole.
Del colore del marmo posavo solo come una statua al centro di una piazza vuota.
L'ombra si faceva ancor più minacciosa, sempre più man mano che la sabbia scorreva e la clessidra si accingeva a far franare i suoi ultimi granelli d'oro.
Quando l'ultimo tra gli ultimi si aggiunse agli altri, l'ombra si rivelò e cominciò a sibilare:
- Nulla è mai stato tanto e niente per te. Vengo privo di nome o cognome, benché tu un nome vuoi darmi.
Mi vedrai passare distante senza che io ti lasci un solo istante.
Sarò la tua vita, sarò la tua morte. Sarò e sempre sarò. - 
Il cielo tuonò e giunse l'autunno.
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