ziopino22
00lunedì 11 aprile 2011 12:36
Strano che nessuno l'abbia mai citata...
Quante gocce di rugiada intorno a me,
cerco il sole ma non c'è…
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.
Già l'odore della terra odor di grano,
sale adagio verso me.
E la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno a ancor piú in là,
sembra quasi un mare l'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda…
Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me:
faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito…
Respiro la nebbia, penso a te.
No, cosa sono adesso non lo so
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so
sono solo, solo il suono del mio passo…
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già:
il giorno come sempre sarà.
NovaExpress
00lunedì 11 aprile 2011 20:24
E' un brano meraviglioso, simbolo di un'intera generazione e ancora conosciuto ed amato dai giovani (io ho vent'anni e sono un grandissimo fan della PFM). Il testo è poesia pura e la musica oltre ad essere spettacolare ed intensa è anche innovativa. Se non sbaglio questo è stato il primo brano italiano ad avere un ritornello di Moog, strumento simbolo del prog rock...
Visto che siamo in tema di prog, pubblicherò anch'io qualcosa...
ziopino22
00martedì 12 aprile 2011 08:57
Re:
NovaExpress, 11/04/2011 20.24:
E' un brano meraviglioso, simbolo di un'intera generazione e ancora conosciuto ed amato dai giovani (io ho vent'anni e sono un grandissimo fan della PFM). Il testo è poesia pura e la musica oltre ad essere spettacolare ed intensa è anche innovativa. Se non sbaglio questo è stato il primo brano italiano ad avere un ritornello di Moog, strumento simbolo del prog rock...
Visto che siamo in tema di prog, pubblicherò anch'io qualcosa...
Tutto vero!
Questo brano, sia per la musica e l'arrangiamento sia per il testo, è uno schiaffo all'insulso anonimato della musica italiana. Ovviamente non è l'unico.