To be continued
Uscii dal bagno e così mi avviai verso il portabiti all'ingresso, presi il mio cappotto nero del vecchio esercito Italiano e aprii la porta della casa.
Appena uscito mi ritrovai per terra a causa di una forza schiacciante che mi aveva steso sfruttando l'elemento sorpresa.
Mi sentii all'improvviso bagnato tutto intorno alla zona che comprendeva il viso e parte del collo.
- Dai Buster, smettila così mi fai il sollettico!! -
Non ci potevo credere, aveva detto ancora per un volta quella frase, così semplice ma nel suo complesso così difficile da comprendere, dal significato duro, dal sapore di amari ricordi vissuti con gioia e con la consapevolezza che le stesse emozioni non sarebbero più tornate così facilmente.
Quella frase mi ricordava un prato fiorito, tutt'intorno delle montagne, che con la sua maestosità, mi proteggevano da tutte le cose brutte che si sentivano in giro, guerre, morti e sangue erano rimasti tutti aldilà di quelle montagne.
Quelle montagne mi ricordavano un palla, fatta di carta dura, mio padre che mi correva dietro e cercava benevolentemente di togliermela.
Intorno a questa scena, c'era una piccola coperta, su cui si intravedevano tre persone sedute, un adulto e due bambini.
Rispettivamente, mia madre, mio fratello e mia sorella.
Stavano facendo merenda seduti su quella bellissima coperta impregnata dell'odore di casa, che rimembrano l'immagine di una casa ben curata, calda e accogliente.
Andai per terra e fui sepolto dai corpi di mio fratello e di Poppy, il mio cane.
- Poppy, lasciami, così mi fai il solletico!!-
Stop.
Fine del sogno.
Buster, il mio cane, mi faceva le feste mentre io rimanevo immobile, una lacrima scendeva dal mio viso.
Cercando di dimenticare tutto quella visione. aprii bruscamente la porta della mia Jepp americana.
Anche quella Jepp aveva i miei ricordi più cari.
Finita la guerra, la comprai da un americano in cerca di soldi, che aveva sperperato tutti per divertimenti con le ragazze, e senza.
In quel tempo era brutta e piena di proiettili, adesso risplendeva del suo colore mimetico Bordeaux e verde.
L'avevo dipinto io, con tutta la mia cura che io avevo per le mie Care (uniche) cose.
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To be continued
Errico da Napoli