Il tuo riso di Pablo Neruda

debona
00domenica 31 ottobre 2004 14:29

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi mai il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo riso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio,nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso,e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresa.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di schiuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso
come il fiore che attendevo,
il fiore azzurro,la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li chiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morirei.
Neruda
[SM=x142922] [SM=x142922]
ariadipoesia
00lunedì 1 novembre 2004 02:26
grazie per averla postata
[SM=x142922] [SM=x142944]
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