Il tuo riso - P. Neruda

aptonomica
00sabato 6 gennaio 2007 14:02
Toglimi il pane se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo riso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia dalla tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura e' la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo riso sale
ed apre per me
tutte le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
piu' oscura sgrana il tuo riso,
e se d'improvviso
vedi che il mio sangue
macchia le pietre della strada
ridi, perche' il tuo riso
sara' per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera amore,
voglio il tuo riso
come il fiore che attendevo,
il fiore azzurro,
la rosa della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando gli richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria
la luce, la primavera,
ma il tuo riso mai,
perche' ne morirei....


ps. Adoro Neruda [SM=x142887]
Cobite
00lunedì 8 gennaio 2007 16:47

Grazie per la scelta. [SM=x142887]

Giancarlo
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