IL FESTIVAL DI SANREMO

ninfafedele1
00venerdì 25 gennaio 2013 14:45
DAL 1951 IN POI
Lunedì 29 gennaio 1951
Il Festival come il «café-chantant»
• Sono le 22 in punto e con queste parole il conduttore Nunzio Filogamo apre il Festival della canzone italiana: «Signori e signore, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini. Premieremo, tra le 240 composizioni inviate da altrettanti autori italiani, la più bella canzone dell’anno. Le venti canzoni prescelte vi saranno presentate in due serate e saranno cantate da Nilla Pizzi e da Achille Togliani con il duo vocale Fasano». Il pubblico è raccolto in una sala dove i camerieri passano tra un tavolino e l’altro, stile café-chantant. La sede scelta per la manifestazione è il Casinò di Sanremo, luogo in cui si svolgevano soprattutto rappresentazioni di carattere culturale come premi letterari e stagioni di prosa. Costo del biglietto: 500 lire.
Il pubblico vero è quello della radio
• Il Festival va in onda sul Secondo programma radio, la «rete rossa» (l’altra è la «rete blu»). Il pubblico potenziale è di milioni di persone. Il Radiocorriere: «Una nuova iniziativa, volta a valorizzare la canzone italiana, è stata recentemente promossa dalla Rai e avrà, questa settimana, la sua realizzazione conclusiva. L’intento principale è quello di promuovere un elevamento nel campo della musica leggera italiana
Il regolamento
• La Rai ha invitato a partecipare al Festival tutte le case editrici musicali italiane, con una canzone ciascuna, per un totale di 240 brani pervenuti. Una commissione li ha esaminati e ha scelto i venti migliori. Dieci verranno proposti stasera, dieci domani: tutti saranno cantati da Nilla Pizzi, Achille Togliani (salito alle cronache rosa per una relazione con Sophia Loren) e dalle gemelle Dina e Delfina Fasano. [Borgna 1998] Al termine delle prime due serate il pubblico selezionerà le dieci canzoni migliori (cinque per ogni sera) e durante la serata finale, la terza, verrà decretata la più bella. Le votazioni si svolgono in sala: le hostess passano tra i tavoli con un’urna, all’interno della quale ognuno mette la scheda con la propria preferenza.
Mercoledì 31 gennaio 1951
Il podio di Sanremo
• Questo il podio del primo Festival di Sanremo:
1) Grazie dei fior, interpretata da Nilla Pizzi
2) La luna si veste d’argento, interpretata da Nilla Pizzi e Achille Togliani
3) Serenata a nessuno, interpretata da Achille Togliani

• La finale va in onda dalle 22 alle 22.30. I quotidiani dedicano solo poche righe all’evento. Polemiche a causa dell’esclusione della canzone Ho pianto solo una volta di Olivieri-Pinchi. Nilla Pizzi: «Mi sembrò una cosa fatta in famiglia. Cantai nove canzoni con il foglietto del testo in mano: anche se ho avuto sempre buona memoria quella sera temevo di dimenticare le parole. Quando mi dissero che aveva vinto Grazie dei fior non provai nessuna emozione, lo avevano previsto tutti, a cominciare da Achille Togliani».
ninfafedele1
00venerdì 25 gennaio 2013 14:54
Lunedì 28 gennaio 1952
La seconda edizione del Festival di Sanremo
• La seconda edizione del Festival della canzone italiana va in onda alla radio sul «secondo programma» (il nuovo nome della «rete rossa») in diretta dal Casinò di Sanremo. Presenta per la seconda volta Nunzio Filogamo. Il palco è di legno, il biglietto costa 4 mila lire, il pubblico ancora seduto ai tavoli. Ed è proprio per richiamare il pubblico in sala, attento più alla cena che allo spettacolo, che il presentatore esordisce con la frase: «Miei cari amici vicini e lontani, buonasera», sperando di essere ascoltato almeno da chi sta a casa. [Borgna 1998] La radio diffonde la parte delle tre serate dedicate alla gara, i collegamenti avvengono dalle ore 22 alle 22.45 per l’esecuzione delle canzoni e alle 23.45, per 30 minuti, per conoscere il risultato delle votazioni.
Il regolamento
• Alla commissione esaminatrice sono arrivate 380 canzoni, ridotte poi a venti. Il numero degli interpretati è aumentato, passando da tre e cinque: Nilla Pizzi, Achille Togliani, il Duo Fasano, Gino Latilla e Oscar Carboni. L’orchestra è diretta da Cinico Angelini. Vengono presentate dieci canzoni per volta tra la prima e la seconda serata. Le dieci considerate le migliori (cinque e cinque) accedono alla finale. In sala sono presenti cinque giornalisti la prima sera e quindici la seconda. Il premio finale è un’opera che rappresenta Santa Cecilia dello scultore Monti.
Mercoledì 30 gennaio 1952
Il podio di Sanremo
• Questo il podio del secondo Festival di Sanremo, con un tris di Nilla Pizzi:
1) Vola colomba
2) Papaveri e papere
3) Una donna prega
Lo sfogo della Pizzi
• Dopo aver conquistato le prime tre posizioni, la Pizzi si sfoga e piange: «Tutti dicono che sono una raccomandata che con tutti i mezzi si accaparra le canzoni migliori». I pettegoli sostengono che abbia una relazione con Cinico Angelini, di diciotto anni più grande. Dice ancora la cantante: «La sera della vittoria mi ritrovai sola nel Salone delle Feste. Tutti se ne erano andati a giocare, e la sala era avvolta nella penombra. La funzionaria della mia casa discografica mi chiese se stessi bene e se volessi qualcosa. Risposi che avrei gradito un’aranciata fresca, ma non ghiacciata. La mia testa era piena di pensieri sgradevoli. Ora sarei stata il bersaglio dell’invidia dei miei colleghi, ferita dai soliti pettegolezzi».

• «La canzone vincitrice è certo suggestiva. Non sappiamo però come possa diventare un pezzo da ballo, sebbene l’editore la stampi come béguine (ballo popolare originario dei Caraibi, Le venti canzoni selezionate per Sanremo e soprattutto le tre premiate, ieri sera, sono i motivi che i radio-ascoltatori sentiranno e risentiranno all’infinito per un anno di seguito. Questi motivetti e questi versetti sono poi anche, in un certo senso, indicativi del livello spirituale e del gusto del nostro popolo. Insomma ci si rammarica che le canzonette non siano sul piano della chiarissima tradizione italiana, come si rimpiange che così larghi strati di pubblico facciano del giornali a fumetti la loro settimanale e assorta lettura. La canzone è la poesia del popolo». [a. n., Sta. Se. 31/1/1952]
ninfafedele1
00venerdì 25 gennaio 2013 19:53
Sanremo 1951 -1961
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