Gli amori difficili

Ruzzolò dalla piccola libreria che nel corso della mia frastagliata vita ero riuscito a costruire “Gli amori difficili” di Italo Calvino finendomi dritto sul cranio. Pensai – Tra tutti i mattoni russi e i saggi filosofici sono stato fortunato mi sarei potuto far davvero male! - . Lo raccolsi e vedendo in quel perfetto esperimento sulla gravità un certo segno del destino, la stessa sera lo iniziai a rileggere. Quando riapri dopo tanto tempo un libro ti pare di non riconoscerlo. Solo penetrando nelle sue viscere, tra i capoversi, ti sembra di rievocare qui e lì qualche parola o frase che ti risuona familiare. A nulla servono i segni lasciati a matita, sottolineare le frasi più importanti quel giorno mi sembrò un esercizio del tutto vano perché ogni volta che ne incontravo una cerchiata magistralmente con cura mi veniva da domandarmi come quella banalità un tempo mi possa essere sembrata degna di nota; piuttosto proprio proseguendo con la lettura nuove sentenze dell’autore mi apparivano davanti agli occhi come epifanie folgoranti. Repressi l’istinto a buttarmi con la punta della matita sul foglio per immortalare quell’espressione in quanto fui conscio del fatto che qualora tra qualche anno quello stesso libro mi fosse ricaduto in testa avrei finito per ritrovarmi nella medesima situazione, a controbattere con me stesso, una diversa mia proiezione con gusti e congetture totalmente differenti rispetto la lettura di quella sera. Furono questi i miei pensieri mentre mi addormentavo sulla nuvola di smog, trasportato nel mistero del sonno.

Christian

Mi e' piaciuta. Molto! Forse perche' provo anche io la stessa sensazione quando rileggo dopo tanti ann un libro. Solo cosi' credo ci si rende conto quanto si cambia intimamente con il passare degli anni e ... dei libri. Un applauso.

Spero non mi cada più niente in testa,comunque grazie! :)