Da Ansa.it
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GIULIANA SGRENA E' IN ITALIA. 'NON MI HANNO MAI TRATTATA MALE'. 'NON ERA UN CHECK POINT'
ROMA - ''Non era un check point, ma una pattuglia che ha sparato appena dopo averci illuminato con un faro. Non si e' capita la provenienza dei proiettili, precedentemente non avevamo incontrato posti di blocco''. Cosi' Giuliana Sgrena e l' agente del Sismi rimasti feriti ieri a Baghdad hanno descritto le modalita' della sparatoria ai pm Franco Ionta e Pietro Saviotti.
''L'azione di fuoco non era giustificata dall'andamento della nostra auto'', ha detto ai pm romani la Giuliana Sgrena e l'agente del Sismi. ''La nostra auto aveva un'andatura regolare e non suscettibile di equivoci'', hanno aggiunto i due.
''Sono stata sempre nella stessa casa e tenuta sempre dallo stesso gruppo di rapitori'', ha detto la Sgrena. ''Tra i sequestratori c'era anche una donna. Alcuni di loro erano a viso coperto, altri no. Mi hanno trattata bene, non mi e' mai mancata l'assistenza'', ha aggiunto la giornalista ai pm romani.
''Non mi hanno mai trattata male'', ha detto la giornalista Giuliana Sgrena ai colleghi del ''Manifesto'' appena tornata in Italia. Ad accoglierla a Ciampino, tra gli altri, il presidente del Consiglio Berlusconi, il direttore del Manifesto Gabriele Polo, il fondatore del quotidiano Valentino Parlato.
''Il momento piu' difficile e' stato quando ho visto morire tra le mie braccia la persona che mi aveva salvato'', ha raccontato Giuliana Sgrena al compagno Pier Scolari.
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SCOLARI, POSSIBILITA' DI AGGUATO NON E' DA ESCLUDERE
La possibilita' di un agguato ''non e' da escludere''. Lo ha affermato il compagno di Giuliana Sgrena, Pier Scolari, intervistato da Rainews 24. ''Delle due l'una: O armi sono state date in mano a ragazzini impreparati e terrorizzati oppure - ha affermato Scolari - e' stato un agguato e secondo la dinamica dei fatti non e' da escludere''.
''I militari Usa hanno impedito i soccorsi per alcuni minuti - ha aggiunto Scolari - e hanno impedito che chiunque si avvicinasse all'auto''. ''Giuliana aveva avuto delle informazioni secondo le quali gli Usa non l'avrebbero lasciata tornare viva a casa. Il governo ha l'obbligo di fare luce e gli Usa devono avere il coraggio di dire che in Iraq siamo in mano a dei ragazzini'', ha aggiunto Scolari.
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