Fantascienza romantica (e' molto lungo, leggetelo a tempo perso, se vi va)

Burun
00mercoledì 26 maggio 2004 17:15
Qui al laboratorio per le emozioni cicliche si riconosce un novizio dal modo in cui li chiama, ti pare possible lavorare tutto il giorno con uno di loro e continuare a chiamarlo H7R?
Lasciando stare che Hester e’ un nome bellissimo, ma anche lui si sentira’ un po’ bistrattato a non avere un nome no?
In ogni caso I tempi dei racconti di mio nonno sono passati eccome, ora siamo come due meta’ della stessa mela, adorano I bambini, vanno matti al solo pensiero di giocare con loro. E’ vero che molte mamme preferirebbero un amico in carne ed ossa per il proprio bambino, ma per mia figlia sono piu’ che contento che giochi con Roberto. L’Ro8 e’ il modello piu’ evoluto per le’educazione della prima infanzia, ha una pazienza infinita e si sente estremamente incuriosito dalle risate.
Non so esattamente come siano riusciti a costruirlo, ma per quanto mi riguarda non me ne importa nulla, se vuoi raccontare una barzelletta, berti un caffe’ in allegria o avere compagnia per la pausa pranzo non c’e’ collega migliore.
Mio nonno mi raccontava spesso di come la Guerra coi robot fosse stata scampata per un pelo, l’allora presidente della federazione aveva gia’ fatto costruire rifugi segreti, container per le provviste e armi alle radiazioni. Da quando Mac, l’unico computer ad avere intelligenza propria, aveva cominciato a costruire prototipi, tutti pensavano che ormai per l’umanita’ ci sarebbe stato poco scampo. Eppure proprio il particolare che nessuno aveva considerato fu il motivo della pace. I robot non hanno emozioni.
E ne sono infinitamente incuriositi.
Da anni Mac funziona come centro di raccolta e elaborazione dati, tutti I robot esistenti si attaccano a una comunissima presa elettrica e trasmettono le proprie conoscenze ed esperienze. Non e’ stato necessario costruire una rete dedicata, I robot trasmettono fra di loro in semplice codice binario e per fare questo un interruttore e’ piu’ che sufficiente. Inoltre da quando mac ha fatto costruire I lavoratori sembra che l’uomo non debba preoccuparsi piu’ di nulla. La totalita’ degli uomini ora svolge infatti lavoro di ricerca, di intrattenimento, ristorazione e insegnamento. Insomma tutti I compiti per I quali non sono necessari I sentimenti umani sono stati presi dalle macchine, che nonsolo svolgono il lavoro in modo ineccepibile, ma reputano ogni lavoro importante in egual modo.
Cosa vogliono in cambio? Sentimenti. Ed e’ proprio questo che facciamo al laboratorio, cerchiamo un modo per dar loro sentimenti, anche solo per ripagare tutto quello che fanno per noi.



14 luglio
Il taxi correva con una fluidita’ che un uomo non avrebbe mai eguagliato, Lungo la campagna che va dalla citta’ al laboratorio per le emozioni cicliche I CE3 salutavano calorosamente. Non era frequente per loro vedere un umano in quella zona. Qui, in estate, il profumo di pesche avvolge tutta la strada, le eccedenze vengono raccolte per fare marmellata da regalare ai bambini pu’ bravi a scuola, non che ce ne sia realmente bisogno visto che il cibo e’ gratis per tutti, ma Mac ritiene che sia giusto premiare I piu’ bravi anche fosse solo simbolicamente.
-Roberto, potresti accostare un attimo per favore?
-Certo ispettore.
Rispose con la solita cortesia

-Ciao Chester, e’ molto disturbo chiederti una pesca? Tutto questo profumo me ne ha fatto venire una gran voglia.
-Certamente ispettore, sempre onorato di servire le forze di polizia.
Onorato…. Sapeva davvero cosa voleva dire? Non ha importanza, io come molti altri bambini sono stato educato da un robot e ne conservo un ricordo bellissimo. Ricordo con enorme chiarezza lo sguardo cupo di Ivy quando mi comportavo male, sapevo benissimo che non poteva rimanerne offesa, ma in cuor mio mi ero convinto che non le faceva piacere e ogni volta cercavo di comportarmi meglio.
Rigraziai educatamente, gli diedi una pacca sulla spalla e rimontai in macchina.
-Ispettore Daneel Stanberg, una chiamata per lei dal commando.
-Grazie Roberto, la prendo da qui.
Sfiorai il pulsante sul sedile posteriore e nitidissima apparve l’immagina del questore Averan.











Al laboratorio non potei fare a meno di sentirmi incredulo, donne e uomini bellissimi lavoravano come inservienti da ogni parte dell’ampio salone, ma il mio stupore non poteva che aumentare quando mi accorsi del codice a barre sul collo. Erano robot, ma talmente ben costruiti che nessuno avrebbe potuto accorgersene.
-Siamo tutti modelli H7R-
Disse una ragazza avvisinandosi con un sorriso cordiale. Provai una sensazione alquanto grottesca, sapevo benissimo che non era umana, eppure mi sentivo attratto da lei. Chissa’ quale Miss e Mister universo avranno copiato per farli, pensai.
-La prego mi segua ispettore, il dottor Powell la sta aspettando-
Lungo il corridoio mi sentivo a disagio come se quella meraviglia che mi faceva strada fosse una ragazza vera. Apri’ la porta davanti a me. All’interno dell’ufficio un uomo dall’aspetto piu’ che distinto si alzo’ in piedi e si affretto’ a buttare la sigaretta nell’inceneritore come segno di buona educazione. Il dottor Powell era uno degli scienziati piu’ autorevoli al mondo, la statura abbondantemente sotto la media, I capelli radi, occhiali e baffetti smorzavano decisamente il timore reverenziale imposto dalla sua fama, ma per un attimo mi sentii irrigidito.

La aspettavo con impazienza ispettore, la prego si accomodi.
Grazie dottore. Mi rendo conto che il mio e’ un compito abbastanza ingrato, sono costretto a riepire di domande voi che siete fra I piu’ illustri scienziati della terra, ma purtroppo il caso lo impone.
Potrebbe spiegarmi anche a grandi linnee cosa e’ successo ultimamente?

Ecco, le nostre ricerche piu’ importanti sono gestite dal dottor W . E’ un tipo piuttosto bizzarro a vedersi ed ha delle fissazioni tutte sue, ad esempio indossa degli occhiali decisamente ridicoli, ha una malsana passione per I dispetti e ultimamente ha preso ad usare la carta per fare calcoli e appuntare gli esperimenti anziche’ usare I mini computer come facciamo tutti. Cio nonostante e’ indiscutibilmente la persona dotata del piu’ illuminato intuito che io abbia mai conosciuto.
Ecco dicevo, il Dottor W conduce I suoi esperimenti separatamente da tutti gli altri, un po’ perche’ nessuno sarebbe in grado di fargli da assistente e un po’ perche’ lui stesso non sopporterebbe di avere nessuno intorno.
La settimana scorsa era incredibilmente euforico, in tutto il laboratorio aveva sparso la voce che stava per completare gli esperimenti e che di li a poco avrebbe potuto dare sentimenti ai robot. Malauguratamente qualcosa ando’ storto. Il giorno dell’esperimento eravamo tutti nella sala principale ad assistere. Assistemmo con enorme pazienza al lungo processo di immagazzinamento dati visto che lui e’ ancora l’unico che usa la carta ed e’ costretto ad infilare I fogli uno per uno mentre noi solitamente usiamo dei normalissimi dvd. Infilato l’ultimo foglio l’S4N si alzo’ dalla sedia lentamente. Il dottor W le diede uno schiaffo e disse “come ti senti?’ lei piego’ la testa verso il basso e si copri’ il volto con le mani come se volesse piangere. Allora il dottor W le accarezzo’ I capelli e le diede un bacio dicendo “non ti offendere, lo sai che ti voglio bene”
Susan sembrava impazzita, si mise ad abbracciarlo e a riempirlo di baci, il dottore era piu’ sorridente che mai. Quando riusci’ a calmarla le disse con tono gioioso “e adesso vai a dire tutto a Mac”. L’S4N non fece in tempo a raggiungere la presa che fu assalita da convulsioni, nemmeno il tempo di soccorrerla e cesso’ di esistere.
Il giorno dopo eravamo tutti pronti a riesaminare attentamente tutti I suoi esperimenti e tutti I suoi dati, ma inspiegabilmente il pacco di fogli del dottor W era stato incenerito durante la notte. Al laboratorio siamo convinti che se Mac avesse delle emozioni sarebbe infuriato, ed e’ per questo che il giorno stesso in qualita’ di responsabile chiamai il questore per richiedere d’urgenza una indagine dell’accaduto.
-Quindi lei crede che non sia un semplice incidente di laboratorio, ha detto che I fogli sono stati inceneriti, non persi.
-Esattamente, l’inceneritore brucia a bassa temperature e non e’ difficile riconoscere della carta bruciata da qualsiasi altro tipo di rifiuto.
-Avete un circuito di telecamere nell’edificio?
-Ispettore non prenda male quello che dico, ma a nessuno piacerebbe lavorare sapendo di essere spiato tutto il tempo, inoltre la maggior parte di noi passa piu’ tempo in laboratorio che da qualsiasi altra parte. Sarebbe un po’ come sentirci delle cavie no?
-Comprensibilissimo in effetti.
- Abbiamo un circuito per la sorveglianza esterna pero’, attivo ventiquattro ore.
-Avete notato qualcosa di strano dalle registrazioni?
-Assolutamente nulla, ogni possible uscita convenzionale o non e’ sorvegliata. I robot inservienti non lasciano mai il laboratorio e nessuno all’infuori di noi studiosi e’ entrato o uscito. L’unico dato interessante che le posso fornire e’ che la porta dell’ufficio del dottor W e’ stata manomessa vistosamente.
-Secondo lei chi potrebbe non volere che I robot avessero dei sentimenti?
-Come lei sa benissimo, ispettore, da settant’anni a questa parte tutti I bambini sono stati educati da dei robot. Questo vuol dire che nonsolo io e lei, ma anche tutti gli abitanti del pianeta di eta’ inferiore ai settant’anni hanno passato la loro infanzia con un robot. Io personalmente ho un ricordo bellissimo della mia balia, inoltre nonostante la assoluta liberta’ di stampa che c’e’ adesso nessuno ha mai sentito una sola lamentela nei confronti dei robot. Sinceramente credo che se da piccolo avessi potuto dare dei sentimenti alla mia Ivy sarei stato il bambino piu’ felice del mondo.

Rimasi in silenzio per un po’. Di primo acchitto c’era poco da stare allegri. Uno scienziato del laboratorio che brucia gli esperimenti di un collega. Per quanto la tesi del dottor Powell fosse ineccepibile non mi veniva in mente altro.

-Lei crede che sarebbe possible parlare con il dottor W?
-Certamente in questi giorni lo trovera’ un po’ giu’ di morale, ma non vedo proprio motivo percui dovrebbe opporsi.
-La ringrazio.
Mi alzai dalla sedia con uno sforzo sovrumano. Una sola ipotesi in testa e totalmente discordante con quella di uno dei piu’ illustri scienziati.

Il giorno dopo avevo appuntamento con il Dottor W. Come il giorno precedente venni accompagnato fino alla porta da una ragazza bellissima, ma stavolta truccata da ragazzina e con le unghie perfettamente curate. Mi apri’ la porta e mi annuncio’ con voce squillante. Il dottor W mi venne incontro stringendomi la mano, aveva uno sguardo decisamente addolorato, ma mi sembrava sollevato nel vedermi.
-Spero che la mia segretaria l’abbia trattata adeguatamente ispettore.
-Certamente, una cortesia ineccepibile.
-Sono contento di vederla ispettore, anni di studio sono andati persi in una sola mattinata, per un uomo come me che non e’ sposato, non ha figli e passa tutto il giorno in laboratorio e’ davvero una tragedia. La prego, mi chieda pure tutto quello che vuole.
-Ho parlato con il suo collega ieri, il dottor Powell, mi ha riferito che I fogli sui quali annotava gli esperimenti sono stati bruciati e a giudicare dalla serratura della sua porta credo che difficilmente si potrebbe parlare di incidente. Apparte questo, secondo lei cosa potrebbe aver provocato la morte del modello che usava per I suoi esperimenti?
-Sinceramente questo e’ un quesito che mi sto ponendo anche io, attualmente conosciamo solo due modi per disattivare un robot, il primo e’ una scarica di raggi gamma, anche a bassa intensita’ sono comunque letali per un cervello artificiale. Il secondo e’ facendo entrare il cervello in loop. Mi spiego meglio, un cervello artificiale ragiona in base a dei calcoli matematici, quando una operazione e’ impossibile solitamente il cervello e’ programmato per saltarla. Ad esempio un numero diviso zero e’ un calcolo impossibile e il cervello artificiale lo ingora. Se invece si creasse un calcolo che rimanda continuamente a se stesso questo creerebbe una quantita’ di calcoli senza fine. Il cervello concentrerebbe tutte le proprie energie in quello mettendo in attesa ogni altra operazione, compresa quella di ricarica. In pratica vedremmo prima delle convulsioni visto che il cervello mette in attesa I centri motori, successivamente continuerebbe a compiere la stessa operazione fino ad esaurimento delle energie.
-In caso di loop non sarebbe piu’ utile spegnere il robot ed evitargli il calcolo al riavvio?
-Ecco ispettore, lei ha centrato il nocciolo della questione. Avevo gia’ perso un S4N due anni fa allo stesso modo. Provai a spegnerlo, ma il calcolo si era gia’ impostato come primario, ovvero il robot ancora prima di avviarsi rientrava in loop. Questo pero’ in tutta sincerita’ e’ assurdo visto che sarebbero necessarie delle direttive molto precise per impostare un calcolo come primario, direttive che io non ho mai dato.
All’inizio pensai ad un sabotaggio, qui tutti I computer sono collegati in rete e temevo che qualcuno fosse entrato nel mio computer per manomettere I dati. Fu questo il motivo percui cominciai a scrivere su carta tutti I miei calcoli.
-Scusi, glielo chiedo per vedere se ho capito bene, lei finora ha compiuto esperimenti su due S4N?
-No, su tre. Gli ultimi due sono morti nel modo che le ho gia’ spiegato, il primo aveva cominciato a reagire in modo totalmente insolito e quando mi accorsi che l’errore non era nei miei calcoli decisi di sostituirlo.

Avevo quell’indagine da solo due giorni e gia’ provavo un desiderio folle di ritirarmi dalla polizia. Come si fa a scoprire un sabotatore all’interno di un gruppo di scienziati ognuno con capacita’ fisiche e intellettive sufficienti da compiere quel sabotaggio?
-Qualcuno assisteva ai suoi esperimenti dottore?
-Nessuno scienziato, non riesco a lavorare con gente intorno.
-Nessuno o nessuno scienziato?
-Solo la mia segretaria e il prototipo che usavo, ma come puo’ benissimo vedere la mia segretaria e’ un robot anche lei.

Mi sentivo completamente frastornato, ringraziai per il tempo concessomi e mi alzai faticosamente dalla sedia. Ero cosi’ confuso che sbattei rumorosamente contro qualcosa.
-Le chiedo scusa ispettore lo lascio sempre in giro, fa parte delle norme sulla sicurezza.
-Di cosa si tratta?
-E’ un semplicissimo apparecchio che produce radiazioni gamma, siamo costretti a tenerlo in ogni stanza in cui svolgiamo esperimenti come precauzione.
Non mascherai la mia perplessita’
-In caso un prototipo diventasse pericoloso….
Aggiunse per spiegarmi meglio.
-E’ mai successo che un prototipo diventasse pericoloso?
-Mai, ma noi siamo pur sempre degli sperimentatori, potremmo correre dei rischi

Mi scusai per il disagio arrecato e uscii accompagnato dalla segretaria.



Mi era stato affidato quel caso perche’ al dipartimento ero uno dei piu’ grandi appassionati di robotica e anche perche’in dieci anni non avevo mai lasciato irrisolto un caso. Ma daltronde in una societa’ dove regna la pace ci vuole ben poco ad essere un bravo detective. Mi sentivo estremamente confuso, qualcuno non voleva che I robot avessero un’anima. Questo e’ abbastanza comprensibile se si considera il timore di una Guerra, ma come giustamente faceva notare il dottor Powell, nessuno di noi la teme, anzi….
I rapporti della scientifica sarebbero arrivati la mattina dopo, ma non potevo aspettare, presi il telefono.
-Sono l’ispettore Stanberg matricola 779559.
-Buongiorno ispettore immagino che lei chiami per sapere dei risultati giusto?
-Cosa mi sapete dire a riguardo?
-Nessuna impronta digitale o traccia fuori dal commune, a quanto pare lo strumento usato per forzare la serratura e’ una normalissima limetta per unghie.
Una limetta per unghie…. Ma all’interno del laboratorio c’erano solo gli scienziati, cosa se ne fa uno sperimentatore di una semplice limetta?
-Mi dica, sono state trovate trace di cheratina o di smalto?
-Solo tracce di plastica per finiture, ma non c’e’ nulla di strano, se la porta e’ abbastanza nuova non ha ancora perso la plastica della fabbricazione.
-La ringrazio.
Misi giu’ senza attendere la risposta di congedo. Era abbastanza tardi, avevo passato tutta la giornata a meditare su un possible movente senza arrivare da nessuna parte. Praticamente tutte le mie speranze erano riposte negli esami della scientifica, ma anche dalla scientifica nessuna notizia degna delle aspettative.
Piombai nel sonno ancora vestito, l’indomani sarei andato ad esaminare di persona le telecamere del circuito esterno.

Al laboratorio mi accolse il dottor Powell, mi stupii quando lo vidi in piedi nell’atrio pronto ad accogliermi. Solitamente spetta alla segretaria accogliere I visitatori e questo taglio all’etichetta non mi faceva ben sperare.
-Anche oggi la aspettavo con ansia ispettore.
Si lascio’ sfuggire uno sguardo grave sotto gli occhiali e capii che la situazione era peggiorata.
-C’e’ qualche novita’ che sente il bisogno di dirmi dottore?
-Sembra che il dottor W voglia ritirarsi dalla sperimentazione, proprio ieri ha fatto domanda per una cattedra all’universita’ della citta’. Sinceramente credo che la frustrazione abbia avuto la meglio su di lui. Non lo vedevo cosi’ giu’ da quando perse il primo Susan.
-C’e’ qualcosa che lega I due avvenimenti secondo lei?
-Nulla di particolare, apparte il fatto che entrambe le volte si sentiva a un passo dalla meta. Abbiamo la registrazione del primo esperimento se la vuole vedere.
Ci muovemmo a passo svelto fino al suo ufficio. All’interno un proiettore puntato sulla parete mostrava le varie fasi della preparazione. Quando l’inquadratura si sposto’ dal professore al prototipo notai una fortissima somiglianza con l’attuale segretaria del dottor W. Eppure aveva qualcosa di diverso anche se non capivo cosa.
-Dottore, scusi se interrompo la visione, ma quel robot e’ l’attuale segretaria del professor W non e’ cosi’? Pensavo che I modelli difettosi venissero smantellati.
-Quel Susan non e’ mai stato realmente difettoso, a volte sembra un po’ lento nel ricevere I comandi oppure dimentica qualcosa, ma il cervello artificiale e’ cosi’ complesso che anomalie di questo tipo non sono mai preoccupanti. Anzi oserei dire che sono abbastanza frequenti. Lasci che le mostri dei grafici.
Premette un tasto sulla scrivania e il microfono si accese. –Signorina per favore I porti I grafici delle anomalie piu’ frequenti.
La porta si apri’ con decisione e la bellissima Hester entro’ muovendosi con grazia. Poggio’ il fascicolo sulla scrivania ed io seguii il movimento con attenzione quasi maniacale…. Le unghie!!
-Dottore- esclamai –anche il secondo prototipo usato dal dottor W era un susan femmina?-
-Si, a tutti piace lavorare con le cose belle.
-Venga con me per favore-

Mi diressi con decisione verso l’ufficio di W. La mano con delle bellissime unghie curate di Susan ci apri’ la porta.
-Dottor W, prima di esporre la mia versione dei fatti vorrei farla un paio di domande per sicurezza.
-Certamente, mi dica
-Un robot qualsiasi, sarebbe in grado di manomettere dei calcoli? Voglio dire, Un S4N sarebbe in grado manomettendo I suoi calcoli di impostare un loop come operazione primaria?
Spalanco’ gli occhi incredulo, e rispose con un filo di voce.
-Si, ne sarebbe in grado
-E sarebbe in grado di copiare una calligrafia cosi’ bene da far passare le proprie manomissioni inosservate anche a chi le ha scritte originariamente?
-Ne sarebbe in grado- rispose con voce sempre piu’ fioca e incredula.

Mi appoggiai sul proiettore di raggi gamma raccogliendo tutte le mie forze, mi sarebbero servite per esporre il tutto.
-Dottore, ieri sera ho chiamato la scientifica, sembra che la sua porta sia stata forzata con una semplice limetta per le unghie. Questo dato all’inizio mi e’ sembrato decisamente sconfortante, nessuno di voi scienziati cura particolarmante la propria persona e sarebbe ridicolo pensare che in mezzo a tutto quasto lavoro qualcuno di voi si mettesse a rifarsi le unghie. Tuttavia questo e’ l’aspetto piu’ rilevante. Un solo prototipo in tutto il laboratorio si cura le unghie, che fra l’altro sono anche finte perche’ fatte di una plastica che si usa per moltissimi scopi e che volgarmente chiamiamo “plastica per finiture”. Percorrendo il laboratorio dall’ufficio del dottor Powell al suo ci ho fatto caso, nessun prototipo ha le unghie curate, apparte la sua segretaria. Proprio la sua segretaria che e’ stato il suo primo prototipo e che poi ha fatto registrare anomalie. Anche qui pero’ si tratta di anomalie molto umane. Quando un collega o un compagno di scuola ci sembra particolarmente distratto o un po’ perso noi diciamo di lui che e’ innamorato.
Allungai la mano verso la porta, la aprii lentamente e dissi
-Susan, entri per favore.
La bellissima figura di Susan varco’ la soglia e diresse verso il centro della stanza.
-Dottore mi sento onorato ad annunciarle che lei ha completato I propri esperimenti con successo. E molto prima di quello che credesse. Essendo lei lo studioso ha capito benissimo a cosa mi riferisco, Susan funziona benissimo, ed e’ inamorata di lei. E’ l’unica ad aver assistito a tutti i suoi esperimenti, sapeva benissimo come manomettere I suoi dati e a che punto fosse il suo lavoro.
-Non capisco ispettore, se davvero mi ama perche’ non si e’ mai dichiarata e soprattutto perche’ ha distrutto gli altri prototipi.
-Sul perche’ abbia distrutto gli altri non ho dubbi, per semplice gelosia. Lei ha sempre usato prototipi femmina, inoltre Susan sapeva benissimo che le sue teorie erano valide e temeva che con la riuscita dei nuovi esperimenti altre susan si potessero innamorare di lei. Sul perche’ non si sia dichiarata non posso esserne sicuro, ma come lei stesso ha riscontrato, il comportamento era alquanto anormale.
Anche ammettendo che la mia teoria sia sbagliata, potete controllare da quanto tempo Susan non comunica con Mac?
Ci girammo tutti verso la bellissima robot. Tremava. Aveva un’espressione disperata e se avesse potuto si sarebbe messa a piangere. Provai a parlarle, ma lei comincio’ a singhiozzare.
-Signori, perquanto sia contento di annunciarvi che I vostri esperimenti hanno raggiunto lo scopo prefisso, sono altrettanto addolorato nel comunicarvi che siamo di fronte a un caso di omicidio.
Ancora appoggiato al proiettore mi girai verso Susan con il cuore a pezzi.
-E’ terribile dover pagare per un sentimento cosi’ meraviglioso, ma purtroppo capita spesso anche agli umani.
Emise un ultimo singhiozzo ed alzo’ la testa verso il dottor W.
Girai la manopola del proiettore e Susan crollo’ a terra.
-Per questo caso non ci sara’ nessuna versione ufficiale. Dottor W, la cattedra di matematica applicata all’universita’ di Rocker e’ un ottimo posto, sono sicuro che le piacera’. A tempo perso potra’ studiare come rendere inoffensivi I robot.


18 luglio
Il taxi correva con una fluidita’ che un uomo non avrebbe mai eguagliato, Lungo la campagna che va dal laboratorio per le emozioni cicliche alla citta’ I CE3 salutavano calorosamente.
Sembravano piu’ belli ora, lucenti sotto un sole vicino al tramonto. Mi sarebbe piaciuto fermarmi a parlare con loro come ero solito, ma ora mi facevano paura. Se si potesse tornare indietro, al dottor Powell piacerebbe dare dei sentimenti alla propria Ivy, al dottor W capire quelli di Susan e non essere piu’ solo, a me piacerebbe avere un collega come Roberto a sostenermi nei momenti difficili. Ma non siamo ancora pronti


ariadipoesia
00mercoledì 8 settembre 2004 09:47
ben scritta, fluida si lgge d'un fiato
complimenti.
(bella l'ambientazione e anche il risvolto romantico della storia) la rileggerò con calma.
grazie per esserci.
fiordineve
00martedì 21 settembre 2004 23:35


Un fantastico viaggio nel futuro prossimo?

L'ho praticamente divorato, narrazione perfetta, storia ben congeniata e la suspence finale di un robot innamorato.

Spero non succeda mai ciò che hai descritto, i sentimenti non si debbono cancellare, eppure nella società fantascientifica non esiste guerra, né fame, né odio.... forse sarebbe il modo migliore per vivere.
Zalmoxis
00mercoledì 22 settembre 2004 05:54
[SM=g27822]
Burun
00venerdì 1 ottobre 2004 16:23
incredibile, qualcuno l'ha letto

Pensavo che non lo avrebbe mai guardato nessuno :D


[Modificato da Burun 01/10/2004 16.27]

ariadipoesia
00venerdì 1 ottobre 2004 18:01
e perchè credi stiamo qui

soprattutto perchè amiamo leggere, certo anche scrivere, ma quella di leggervi è la piu bella emozione che ci possiate regalare.

grazie.
fiordineve
00lunedì 4 ottobre 2004 00:18


Egggggggggggià, mi stupisco pure io che qualcuno abbia letto il tuo racconto.[SM=g27825]

Meglio inserire un post e nessuno che lo legga, vero?[SM=g27826] [SM=x142859]


Per natura sono


CURIOSISSIMA



e non mi faccio i fatti miei, quindi ti leggerò sempre, minaccia minacciosa.[SM=x142840] [SM=x142921] [SM=x142887] [SM=x142824] [SM=x142832]
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