Esperimento Letterario

moi00000000
00lunedì 19 marzo 2007 20:32
Odore di sigarette.
Non c'è una scusa per abbandonare ... Fa freddo, - non andare via- fa soffrire il no e i soldi non servono, -non sono un soldo bucato! ... Ho un'anima! ... come se fossi una cosa-
Nessuno è un oggetto da buttar via ...

continua tu
ELIPIOVEX
00lunedì 19 marzo 2007 20:36
ti chiediamo un po' di più: cosa hai in mente (anche un'idea vaga) e un pezzettino un po' più lungo. Così è difficile continuare [SM=x142882]
moi00000000
00lunedì 19 marzo 2007 20:40
usa le parole solo per dire quello che senti in questo momento ...^

ELIPIOVEX
00lunedì 19 marzo 2007 21:08
Non riuscivo a farmene una ragione, come aveva potuto?
Io gli avevo dato tutto, il cuore, l'anima, tutto quello che avevo di mio era diventato suo. Non avevo chiesto niente, se non il suo amore... e lui... lui mi aveva solo usata.
Dopo molte settimane di lontananza a causa del suo lavoro, si era presentato da me. Avevo contato i minuti, le ore all'approssimarsi di quell'incontro.
Avevo un milione di cose da dirgli, avrei voluto mettergli le braccia al collo e riempirlo di baci.
E invece si presentò alla mia porta, serio, per la prima volta senza nemmeno un fiore in mano.
krishnamurti2
00martedì 20 marzo 2007 13:03
"Che cosa hai fatto?"
"Niente, ti devo parlare"
"E non entri nemmeno?"
"Sarebbe inutile"
"Parla"
"Ho un'altra, non ero al lavoro"
Voby
00martedì 20 marzo 2007 18:14
E in quel momento giunse il panico.
Non la sorpresa. Sapevo. Nel profondo del cuore, io sapevo. Ma la paura della fine, della fine vera, non l'avevo considerata.
Il mondo crollò, ed io mi aggrappai con tutte le forze allo stipite della porta temendo di cadere, le nocche bianche tanto stringevano.
Era finita.
Niente poteva sanare ciò che era stato fatto.
Non il tradimento, migliaia di persone superano momenti di crisi anche più gravi.
Era l'amore. L'amore che, morto, mi guardava con occhi vuoti e accusatori dal profondo della mia mente.
moi00000000
00giovedì 22 marzo 2007 00:30
Prese la scatoletta di "Valeriana" ed ingurgitò due compresse, con la speranza nel cuore ... le batteva fortissimo. Lui abbassò lo sguardo, non avrebbe voluto vedere tutta quella fragilità.
Scalza salì sopra la sedia, appoggiò l'avambraccio sul davanzale e fece leva per salire sù.
Edward fece capolino con la testa. Era ancora sul ciglio della porta, non vedeva, fece un passo per entrare.

Sandy estatica adagiava le dita al lato della finestra: era salita... la sua figura in piedi, morbida, il suo sguardo guardava, in nessun luogo.

"Amore mio cosa stai facendo!"
Gridò Edward. Si gettò su di lei afferrandola tempestivamente. Lei serafica si abbandò a lui come un fuscello ... non capiva... due lacrime le rigavano il viso.

-amore mio, amore mio- le risuonavano in testa quelle parole

-amore mio-

Voby
00giovedì 22 marzo 2007 11:08
'lla faccia, il cambio di narrazione da prima a terza persona causa un pò di confusione non trovate??? [SM=x142839]
ELIPIOVEX
00giovedì 22 marzo 2007 11:51
si può sempre provare a riscrivere il pezzetto in prima persona [SM=x142838]
moi00000000
00giovedì 22 marzo 2007 20:16
sinceramente non mi procura problemi ... La terza persona da il senso della "lontananza"

Capita che quando c'è una narrazione in terza persona, l'autore riporta i pensieri - in prima persona- del personaggio o di un personaggio. Si può anche fare un racconto in prima persona con un altro personaggio oltre Sandy ... comunque non vi spaventate... "sperimentate"

per cercare di rassicurarvi, per così dire;), vi linko la mia primissima discussione sull'esperimento, di tre anni fa - non ve la leggete tutta perchè è lunghissima- http://www.biblio-net.com/forum/index.php?showtopic=1893
Se leggete ad esempio, "come" ho scritto io le cose, vi mettete le mani nei capelli GULP!*_*...però è interessante^^ ...

Comunque sia^_^, al momento, voi non vi preoccupate ^_^, mettete "materiale", che poi le cose si ridimensionano e volendo, se proprio è necessario, si possono fare dei ritocchi estetici, tutti insieme

^^
state sereni^_^

ELIPIOVEX
00giovedì 22 marzo 2007 22:39
Ho provato a mettere la scena in prima persona e ho continuato un pezzettino [SM=x142813]


Presi la scatoletta di valeriana e ne ingurgitai due compresse con la speranza nel cuore. Mi batteva all'impazzata, fortissimo, tanto che sembrava scappare per gli affari propri.
Lo vidi in quel momento: stava abbassando lo sguardo. Sembrava che non volesse vedere la mia fragilità.
Scalza salii sopra la sedia, appoggiai l'avambraccio sul davanzale e feci leva per salire su.
Da quel punto potei vedere Edward fare capolino con la testa. Era ancora sul ciglio della porta. Da quel punto non poteva vedermi e fece un passo per entrare.
Adagiai allora le dita al lato della finestra. Ero salita, in piedi e guadavo il vuoto.
- Amore mio cosa stai facendo? - sentii gridare Edward.
Poi lui si gettò su di me afferrandomi tempestivamente.
Istintivamente mi abbandonai a lui come un fruscello: non capivo.
Non potevo capire perché si era comportato in quel modo.
Alcune lacrime cominciarono a rigarmi il viso e lui dolcemente prese ad asciugarmele col dorso della mano.
- Perché? Cosa vuoi veramente da me?
Mi prese in braccio e mi riportò dentro apparentemente senza voler rispondere alle mie richieste. Mi adagiò allora sul divano lasciandomi da sola ad aspettare.
Mi voltò allora le spalle, dirigendosi in cucina. Lo vidi trafficare col bricco del caffé. Le risposte alle mie domande pressanti erano solo rimandate.
moi00000000
00venerdì 23 marzo 2007 22:17
?
ma perchè vi risulta così problematico metterlo in terza persona?

Non serve mettere in prima persona un pezzo per renderlo "uguale"... difatti fila un un'altro modo, è in un altro modo

p.s.
io non lo volevo mettere il "mio" pezzo in prima persona.
Se fosse stato necessario lo avrei fatto io, quando lo avrei ritenuto più opportuno


comunque sia, continuiamo
ELIPIOVEX
00venerdì 23 marzo 2007 22:44
continua tu come meglio credi
@nazarena@
00sabato 24 marzo 2007 17:22
eppure...

Sapete che sto gioco qui è una cosa fantastica?
Io direi che moiooooo diventa pure regista e dirige la nostra creatività... In terza in prima persona sapete che io leggendo non ho notato la differenza? Scorreva che era una meraviglia... E poi vi siete messe a discutere... eravate tanto perfette...

"un braccio lo vedevo infilarsi fra i miei capelli mentre il suo profumo già mi arrivava alle spalle.. non era lui... era il più cattivo degli uomini.
- non mi ha mai toccato l'idea che tu potessi avere un'altro - disse cingendomi col braccio il collo da dietro... come a strozzarmi... - allora strxxx ti fa male?
Occhi spalancati non ci credevo: - Ma io ... io...
- sei una stronza
- IO SI TU NO... IO SI TU NO... - continuava a ripetere - perchè mi hai tradito? - ora piangeva ed io sempre più incredula - ma tu hai un'amante
- In memoria di te - sussurra lui.
Il suo viso incredibilmente vicino al mio... i miei occhi... i miei ricci neri mi impedivano di avere paura da vicino...
Indemoniato mi trascina vicino al lavello: - vuoi morire??? - grida impazzito - ti ammazzo io... ho io il diritto di farlo.
Apre il rubinetto al massimo del getto e chiude lo scarico. Vuole affogarmi. Mi vien da ridere. Ci siamo conosciuti al mare. "
VI PREGO ABBIATE PIETA' DI ME E CONTINUATE VOCI SCRITTE...

[Modificato da ELIPIOVEX 24/03/2007 21.53]

@nazarena@
00sabato 24 marzo 2007 17:40
PROBLEMA
MA IO HO SCRITTO ALTRO PERCHè LO INVIA CON FRASI MANCANTI?
VOI CHE LEGGETE?
ELIPIOVEX
00sabato 24 marzo 2007 21:54
Se usi maggiore e minore per indicare i dialoghi il programma li scambia per codici di programma e non li fa vedere.
Puoi usare il trattino lungo (come ho fatto io) oppure le virgolette "".
@nazarena@
00lunedì 26 marzo 2007 17:38
grazie
ti ringrazio tanto eli
krishnamurti2
00venerdì 30 marzo 2007 00:02
Sta venendo bene quest'esperimento ! [SM=x142865]

Io comunque metterei tutto in quarta persona ! [SM=x142867]

Chiedo scusa, non ho resistito [SM=x142814]
Artevizzari
00mercoledì 4 giugno 2008 00:22
noto che all'inizio era lui ad avere un altra e poi è stata lei quella che ha tradito?....bhè io lascerei lui....mhà...

ero sul divano sdraiata e stanca, profondamente addolorata, lui che trafficava in cucina per farmi una tisana affinchè potessi sollevarmi un pò, ma cosa può farmi una tisana con tutta questa mia disperazione che ho dentro?... Lui non è più come era prima, che sia dovuto a questa lei, o ad altro, non mi interessava in quel momento, mi interessava che lui era diverso, scostante, agiva quasi per forza, non aveva più quella dolcezza che gli si leggeva anche negli occhi.
Come avrei voluto tornare indietro rivedere le cose dette e taciute, gli eventuali miei sbagli, che sicuramente avevano influito e portato a tutto ciò che oggi dovevo vivere.
Entrò nella stanza, si sedette sul bordo del divano accanto a me e mi prese una mano tenendomela stretta tra le sue.
Com'erano belle e forti le sue mani, sarei rimasta così all'infinito, era bellissimo ritrovarmelo accanto e premuroso verso me, attraverso le sue mani che tenevano la mia con infinita dolcezza, avvertivo che lui mi voleva ancora bene, erano strette le sue mani sulla mia come se non volesse staccarsi da me, ma eppure mi aveva appena detto di avere un altra, come poteva mai essere? cercai di frugare nel suo sguardo e lui era li con i suoi dolcissimi occhi che sembrava dipendere soltanto da una mia piccola frase o da un anche pur piccolo respiro, tanto che non potei fare a meno di sorridergli e alzai una mano carezzandogli il volto e il suo pizzetto. mi riprese la mano che era appena sfuggita dalle sue e chiudendo gli occhi, come provasse un grande dolore la portò alle sue labbra baciandola, erano morbidi i suoi baffi, dolcissimi come lui, un piccolo bacio ad una mano tremante, ma che mi dava una grande pace nell'anima, un istante che avrei voluto si fermasse nel tempo non lasciandolo scorrere oltre, per evitare l'inevitabile che sarebbe avvenuto di li a poco.
Si alzò all'improvviso, mi salutò, mi disse che potevo chiamarlo se avessi avuto bisogno, ma che proprio doveva andare, era molto impegnato con la scuola, i suoi alunni, aveva ancora tanto lavoro da fare a casa per i suoi studenti e non poteva proprio dedicarmi un istante di più.
Usci, chiudendo dolcemente la porta. Avrei voluto morire in quello stesso istante, sarebbe stato molto meglio per me, anzichè restare ancora una volta da sola senza di lui, a chiamare un numero che avrebbe squillato a lungo senza risposte o a parlare con la segreteria telefonica, invano. Lunghe e calde lacrime mi scorsero sul viso, fino a quando non riuscii più a trattenere un liberatorio singhiozzante pianto, ricco di disperazione, che mi lasciò un dolore tremendo al petto.
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