Le scuole restarono dure per molto tempo dopo la caduta del fascismo e la selezione era radicale: o sapevi e andavi aventi o non sapevi e andavi a casa. Ricordo che la media dei promossi a giugno (medie ed avviamento) era all'incirca 6-7 su 30, bocciati a giugno altri 6-7, rimandati a settembre gli altri. A settembre altri 4-5 bocciati. Nelle classi c'erano sempre una buona presenza di ripetenti e molti erano quelli che si fermavano subito tranciati dai voti e dalle difficoltà. Peggio andava nelle classe dei provenienti dalla campagna, come me, che dovevano ogni giorno affrontare il viaggio di andata e ritorno con i pochi treni locali allora disponibili, poche ore di studio per prepararsi e con interrogazioni mai programmati ma sempre improvvisi, quando meno te lo aspettavi.
Agli esami statali esistevano, a dire il vero, certe fughe anticipate per cui c’era sempre chi aveva la conoscenza giusta e andava agli esami con la soluzione in tasca. Io la venivo a conoscere sempre un attimo prima di salire in classe dall'amico speciale, per'altro ogni volta si trattava di uno dei migliori della classe e non ne avrebbe avuto bisogno lui come a saperlo due minuti prima era inutile per me.
Poi venne il '68 ed ora come preparazione scolastica siamo tra gli ultimi del mondo, cosa ben prevedibile...
Giancarlo