Er morbo sacro

ave53
00martedì 11 aprile 2006 01:37
Fin dall'antichità hanno usato ‘stò nome
pe' ‘na malatia che de sacro nun cià gnente!
So stati definiti puro “indemoniati”,
li malati
e guardati co' sospetto quanno stanno male,
come si fossero appestati!

Mò semo ner duemila e passa
ma pochi ommini cianno er coraggio
de dì quer nome apertamente:
se tiè niscosto
come si fosse n’ imbarazzo
a pronunciallo.

Vergogna ce deve avè ‘nvece
solo chi nun capisce ‘sto male subdolo
ed incostante,
che sì te fa campà,
ma nun te fa vive 'na vita vera
serenamente...

Nissuno se ricorda, poi,
quanti so’ stati li granni de la storia
corpiti a traditora da stà vijacca malatia…
E si nun ce fossero stati loro,
che corso avrebbe avuto
‘sto nostro monno?

E io che ne so affetta,
me so stufata se sentimme chiede:
“come va cor problema tuo?”
Ma famola finita
‘na bona vorta…
e pe’ favore, usamo la parola giusta…
ch’è una sola: Epilessia….
senza giracce ‘ntorno e scappà via!


(da "Schegge de vita")


Cobite
00domenica 16 aprile 2006 10:37
Forse perchè ho trovato una buona professoressa di storia so da tempo perchè l'epilessia è chiamata il morbo sacro.
Non c'è nulla di male in questo detto la cui nascita si perde nell'origine dei tempi. Serve per ricordare che ci sono stati degli uomini grandi che hanno inciso molto nella nostra cultura che erano soggetti a questo male.
Di certo sappiamo che la malattia era conosciuta fin dai tempi della civiltà egiziana, ed era presente proprio tra i faraoni (considerati divinità reggenti) per cui già allora veniva definita sacra e si riteneva che chi ne era colpito era più vicino agli dei.
Il nome più importante che ricordo in questo momento è Alessandro Magno, il conquistatore che tanto fece nei suoi pochissimi anni di vita. (... sono promosso?)

Capisco comunque il fastidio che può portare a chi se la trova addosso e il disappunto che esprimi con tanta franchezza nella la poesia.
Non sempre è piacevole la vita, purtroppo, ma la vita fornisce anche altre soddisfazioni e sono certo che queste possono essere di consolazione.

Un abbraccio, Dany e buona Pasqua [SM=x142823]
[SM=x142892]
Giancarlo cobite

- L'amore è quel granellino di potenza creativa che sta all'origine della vita e ne permea l'esistenza. (Cobite)-

[Modificato da Cobite 16/04/2006 10.39]

Agnesuccia
00lunedì 1 maggio 2006 19:45
che è romano?! [SM=x142843]
Raggio di Sole21.
00sabato 17 aprile 2010 08:22
Grande Daniela, grande, grande!
Siamo nel 2000 e passa? Sorrido... in quanto a cultura siamo alla preistoria. E' vero, la gente guarda con sospetto, t' addita come se fossi " diverso"... Parliamo tanto d' integraziane: sorrido un' altra volta, amaramente. Prima guardiamoci in giro: guardiamo le persone come noi che non hanno nulla di diverso. Ci sono degli sportivi famosissimi, farmacologicamente controllati, degli statisti... Non ci scomponiamo se una persona ha il diabete o è cardiopatica, no quello no, non fa paura. Allora siamo ancora al Medioevo, siamo dei trogloditi. Nessuno mai si è preso la briga d' informarsi, d' aprire un libro: siamo rimasti alla sensazione esteriore. Che piccini! Che squallore!
Ogni tanto bisognerebbe riportare questa poesia su o porla all' attenzione di tutti e non continuo. Dico solo che Daniela è un' Artista con la A maiuscola ed io, che non so scrivere come lei, l' aiuterò a diffondere la poesia ovunque.
A te Dany il mio applauso più sentito ed un abbraccio grande. Vai così: sei una grande DONNA. E con questa poesia hai dato uno schiaffo a molti di quelli che non osano pronunciare il termine "Epilessia".
Piaciutissima

[SM=x142887]

Laura.
debona
00domenica 25 aprile 2010 17:27
Grazie Laura di avere riportato in superficie questa poesia anche perche' mi ha fatto ricordare una cara conoscenza del Forum, ave53, che avevo perso di vista, ma non dimenticato. La poesia mette il dito nella piaga sulla discriminazione legata a molte malattie e non solo l'epilessia e sottolinea il fatto che la paura e' sempre legata alla non conoscenza. Ben vengano, quindi, poesie come questa per sensibilizzare le persone che ci vivono accanto. Un applauso e un abbraccio [SM=x142922]
daniela moreschini
00lunedì 3 maggio 2010 10:09
Re:
debona, 25/04/2010 17.27:

Grazie Laura di avere riportato in superficie questa poesia anche perche' mi ha fatto ricordare una cara conoscenza del Forum, ave53, che avevo perso di vista, ma non dimenticato. La poesia mette il dito nella piaga sulla discriminazione legata a molte malattie e non solo l'epilessia e sottolinea il fatto che la paura e' sempre legata alla non conoscenza. Ben vengano, quindi, poesie come questa per sensibilizzare le persone che ci vivono accanto. Un applauso e un abbraccio [SM=x142922]



Giovaanna mi avevi persa di vista vero con quel nick che ormai non uso più da molto tempo, ma mi hai ritrovato ora con il mio nome e cognome :)


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