Dell'esistere l'affanno

Rebby.
00lunedì 9 giugno 2008 17:46



Salvami la linfa
che piano m’addormenta
nel braciere dove ardono
stupidi egoismi

Vendimi gocciolii
d’attimi d’Eros
sfuggendo il procreare
una vita per la morte

Nutri la mia carne
che vede comparire
miraggi accaldati
di grano ed acqua onesta

Offri al mio cesto
- dell’esistere –
l’affanno


La solitudine dell'essere abbandonati alla fame e sete in un mondo dove c'e' chi sperpera averi per dipingere d'oro il proprio egoismo.

Baci

Rebby [SM=x142854]
un@ltrame
00lunedì 9 giugno 2008 18:23
ottima chiusa.

brava
ELIPIOVEX
00lunedì 9 giugno 2008 22:37
Bella. Fa riflettere soprattutto
Cobite
00martedì 10 giugno 2008 07:43


In effetti la poesia porta a meditare su certi egoismi non tanto rari nel mondo che tendono a porsi valore assoluto al di sopra di ogni altro.

Piaciutissima [SM=x142874]

[SM=x142892] Giancarlo
pinnebentu
00mercoledì 11 giugno 2008 19:37
L'ultima strofa racchiude tutto il paradigma della sofferenza.
Mi piace.
Raggio di Sole21.
00mercoledì 18 giugno 2008 13:40
Scusa Rebby, arrivo solo ora perchè la solitudine devo leggerla a piccole dosi. Molto bella. Fa riflettere su certi egoismi che ci caratterizzano. Sono d' accordo con Francesca. Ottima chiusa.
Brava!
Laura [SM=x142887]
Rebby.
00mercoledì 18 giugno 2008 22:05



Smack a tutti


Rebby [SM=x142854]
lazharus
00mercoledì 18 giugno 2008 23:22
E' molto bella, davvero ma quell'"acqua onesta" ed il "cesto dell'esistere"
mi travolgono.
brava! brava! brava!
Ciao Sebastiano.
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