pennabianca1957
00venerdì 29 ottobre 2010 19:03


Ci sei tu, l'erba bagnata, la rugiada d'ottobre

il soffiare appesantito del vento
arriva dalla sponda mantovana
ma alcune foglie
senza più respiro
e sospinte via dal bosco
si sbriciolano
come cartocci sotto ai piedi.

Ti guardi attorno
ti chiudi le mani nelle tasche
ti stringi l'anima nelle ossa

(c'è un freddo che corre lungo la vita
quando la luce delle biolche
non si è ancora sollevata completamente).

Come una lepre
che fugge in un lampo
per non lasciare odore
la fretta dei pensieri
si muove dietro agli occhi:

e intanto il cielo si è allungato
e quei bocconi scuri di terra
hanno coperto un mucchio di gente
pareggiando con la nebbia

tutte le loro ombre.
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