Cede la terra al peso del cuore

ingenuopoeta
00giovedì 5 luglio 2007 22:49
Cede la terra al peso del cuore
Gravato d’affanni e danze d’umore

E mentre avanzo, scalciando le piante d’ortica, è chino il mio capo, dal peso, si china l’erba ruffiana: brama di dissetarsi con le mie lacrime, finge la sottomissione, schiava com’è di quest’avidità. Natura indifferente, metafora dei pensieri d’ogni uomo (consapevole o meno del suo egocentrismo), non cambiare; non confutare quest’unica certezza, che il cosmo si alchimia d’egoismi, armonia di molteplici "me stesso". La sola consolazione è saper di sapere, almeno qualcosa del tutto.

[Modificato da ingenuopoeta 05/07/2007 22.50]

Cobite
00sabato 7 luglio 2007 08:59


Bello il verso in poesia ma il successivo pensiero non mi pare chiaro e non ho capito praticamente nulla. [SM=x142856]

[SM=x142897] Giancarlo
ELIPIOVEX
00sabato 7 luglio 2007 13:38
anch'io mi trovo un poco in difficoltà: potresti esprimere in maniera diversa quello che volevi dirci?
ingenuopoeta
00sabato 7 luglio 2007 20:42
Allora il riferimento alle piante d'ortica sarebbe il contatto con la natura. Natura che , rappresentata dall'erba, è ruffiana perchè sembra piegarsi al mio passaggio solo perchè bramosa delle mie lacrime, cioè di nutrirsi della mia sofferenza. Infatti poi la natura è "indifferente", per me, alle sorti di ognuno di noi, ed è metafora di ogni uomo che, a parer mio, è mosso dal proprio egocentrismo (che non è egoismo). Così chiedo alla natura di non cambiare, di continuare a mostrarsi indifferente ed egocentrica, in modo che tutte queste mie considerazioni rimangano certezze, siano verità. La sola consolazione a questo "brutto vero" è proprio l'averne consapevolezza.

[Modificato da ingenuopoeta 07/07/2007 20.46]

Cobite
00sabato 7 luglio 2007 23:31

Scusa, ma non credo proprio che ogni uomo sia mosso da egocentrismo. L'uomo in genere vive e basta, ma non è egocentrico. Gi egocentrici veri a mio avviso sono pochi individui, un po' malati direi.

Hai mai camminato in mezzo alle ortiche?
Quelle vere arrivano più di due metri con un fusto che sembra di legno e ha aghi più lunghi di un centimetro che pungono come li sfiori.
Non s'inchina di certo, parola di pescatore che ha dovuto aprirsi passaggi con la roncola!
Anche questa è natura, ma a mio parere la Natura non s'inchina mai. Lei è come dici tu: indifferente.

Ciao

[SM=x142848] Giancarlo


Nichilista errante
00domenica 8 luglio 2007 20:38
Ho letto i tuoi scritti in prosa e devo dire che hai una buona testa funzionante, una capacità di penetrazione del reale rara a 18 anni e una spiccata propensione per la speculazione filosofica. Insomma, i contenuti li hai, ora occhio allo stile eccessivamente legato a modelli d'esposizione danteschi e leopardiani, con una certa pendateria di chi assume un tono per esporre a persone ignoranti (nel senso etimologico che non conoscono i contenuti che dibatti) tipici dei due giganti. per costruirti uno stile che mischi prosa e speculazione razionale ti consiglio la lettura di Voltaire, Schopenhauer, Diderot e Musil... filosofi che sono anche maestri di pulizia letteraria. a presto, ave
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