Scritto da: fiordineve 11/12/2006 2.40 CONTROCANTO Sola accanto a un dolore appoggio il capo mio ad una quercia di secoli antica, tra i rami nasconde altre lacrime di chi, prima di me, si è abbandonato ad essa. Capace di ascoltare i gemiti del cuore, trafitta da pene non sue si lascia carezzare non chiedendo in cambio che un po' d'amore per essa e per i piccoli alati che accoglie come una madre, ad ogni tornar di primavera. Il vento la bacia e con lui pure io; ha visto il nascere di un sogno, vede ora la morte sul mio volto.