Boris Vian (un anarchico del verso)

Nichilista errante
00domenica 11 novembre 2007 18:32
Boris Vian è figura ambigua e polivalente all'interno della poesia francese del dopo-guerra: laureato in ingegneria, trova i letterati del suo tempo (compresi gli esistenzialisti) schiavi di un lettrismo/culturalismo che li separa tanto dalla vita quanto dalle persone, vittime di stereotipi che si perpetuano a catena dai letterati maggiori (Bréton, Sartre, Cocteau solo per prendere i capiscuola) fino ai poeti da rivista. Contro il conformismo poetico il nostro ordisce gustose satire in versi, che assumono i presupposti estetici del movimento al quale è indirizzata la derisione e li spingono fino al paradosso e al grottesco, rilevando gli aspetti comici che stanno sotto ogni estetica letteraria che si consideri unica ed assoluta... l'anti-culturalismo è il pezzo forte della poesia di Boris, un anti-culturalismo che si nutre in egual misura di ritmi jazz, romanzi pornografici (di cui è apprezzato autore con lo pseudonimo di Sullivan), i poeti maledetti minori francesi (da Laforgue a Corbieré), satire medioevali e film di quart'ordine... tutto viene mischiato e frantumato nel verso, vizi e virtù stanno accanto, si capovolgono e si scambiano il posto in personaggi ora buffi, ora seri fino al suicidio, ora ammiccanti come cadaveri; non esiste cosa abbastanza seria da non essere derisa, poichè è tutto così serio in una vita che si dà per una sola volta, attimo per attimo, con il fiato corto della morte sempre sulle spalle, che non vale la pena sacralizzare qualcosa o qualcuno.

Ecco un esempio a caso:

Arte poetica (a Victorhugo)

è evidente che il poeta scrive
per effetto dei colpi dell'ispirazione

ma c'è gente a cui quei colpi
non fanno alcun effetto.


L'attesa della fine è un argomento ricorrente in Vian, affetto fin da giovane da una malattia cardiaca che lo può stroncare da un momento all'altro, e che lo vede quindi vivere sempre al massimo, cercando nel momento un significato assoluto all'esistenza, significato che sempre sfugge e talvolta sembra non esserci, se non riflesso nella ricerca stessa...

La vita è come un dente

La vita, è come un dente
dapprima non lo si cura
ci si accontenta di masticare,
e poi d'improvviso si guasta
comincia a farvi male, e ci si accorge
che c'è e che va curato con tanti grattacapi,
e per far sì che guarisca veramente,
bisogna estirparla poi, la vita.

lascio a voi la ricerca di altro materiale del poeta francese, sperando di avervi fatto passare piacevoli 5 minuti di lettura, ave

Cobite
00lunedì 12 novembre 2007 12:27
Leggendo le poesie in francese ci si accorge subito che Boris ha un ritmo molto marcato, preciso quasi maniacale e le poesie risultano musicali: neppure la poesie in metrica fissa e rima possono fare tanto.
In internet accanto a traduzioni che cercano nel possibile di mantenere questo ritmo, ho trovato traduzioni che addiritura alterano la poesia originale (come quelle da te proposte).

E' questo un problema di traduttori, ma anche della libertà di alterare le poesie che si trova in internet.


“La vita è come un dente” in lingua originale:


La vie, c'est comme une dent
D'abord on y a pas pensé
On s'est contenté de mâcher
Et puis ça se gâte soudain
Ça vous fait mal, et on y tient
Et on la soigne et les soucis
Et pour qu'on soit vraiment guéri
Il faut vous l'arracher, la vie

www.feelingsurfer.net/garp/poesie/Vian.CommeUneDent.html




Serge Reggiani
LA VIE C'EST COMME UNE DENT
B. Vian - J.J. Robert


La vie c'est comme une dent
D'abord on n'y a pas pensé
On s'est contenté de mâcher
Et puis ça se gâte soudain
Ça vous fait mal
Et on y tient
Et on la soigne
Et les soucis
Et pour qu'on soit vraiment guéri
Il faut vous l'arracher la vie

www.frmusique.ru/texts/r/reggiani_serge/viecestcommeune...



In Italiano :


La vita è come un dente
Prima non si ci pensa
Ci accontentiamo di masticare
E poi si caria all’improvviso
Vi fa male e ci teniamo
E la si cura e i problemi?
E per essere veramente guariti
La vi si deve strapare, la vita

beppegrillo.meetup.com/11/messages/boards/view/viewthread?thread...




La vita è come un dente
La vita è come un dente
all'inizio non ci si pensa
felici di masticare
ma poi ecco che d'improvviso si guasta
fa male, e preoccupati
lo si cura non senza fastidi
e per essere veramente guariti
bisogna strapparlo, la vita.

dzikr.splinder.com/archive/2006-07



[SM=x142897] Giancarlo

Nichilista errante
00lunedì 12 novembre 2007 13:32
Non pesco mai le traduzioni da internet... ne ho un profondo disgusto. Per molti motivi: nel tradurre è insito etimologicamente il verbo "tradire", e se questo tradimento è necessario, voglio che sia palesato e giustificato fino alla minuzia, cosa che per internet non avviene quasi mai... ho 3 edizioni degli scritti di Vian: una della Newton (commerciale), una in solo francese (letteraria, serve a mia madre insegnante), e una di S##### Al#########, da cui ho tratto questi testi e che essendo una casa editrice dichiaratamente politica non mi sembrava lecito menzionare, visto il regolamento dichiaratamente apolitico del forum. Ovviamente questa casa editrice avendo preoccupazione specificatamente politiche, è più interessata alla resa "provocatoria" del testo più che a questione di bellezza estetica, e visto l'ideologia che muove l'opera di Vian, la trovo più fedele ai presupposti dell'originale. Poi Vian è (al pari di Verlaine D'Annunzio e Mallarmè) intraducibile, essendo un poeta musicista, che componeva le sue poesie perché fossero nel contempo testi jazz: questo è solo un invito a scoprire, per un dibattito critico ci vuole più materiale, e una conoscenza profonda della letteratura francese, cosa che non possiedo. ave

Cobite
00lunedì 12 novembre 2007 14:27

Caro Leo, mi dispiace confermare, ma, come ho già scritto, la peggiore traduzione, quindi quella più traditrice per non dire molto peggio, secondo me, è quella che hai presentato tu.
Come hai detto, probabilmente si voleva affibbiare al poeta anche la menzogna di avere modificato il senso, non estetico, ma esenziale di musicalità della poesia.
Menzogna che offende il musicista che era.
La poesia se non è canto non è poesia, ma pensierino, e come pensierini, a volte puerili, appaiono le male traduzioni che tranciano le assonanze poetiche originali anche quando sono traducibili.
Queste cose accadono anche ai poeti maledetti francesi e come già denunciato in questo forum, le cose più maledette delle loro opere appaiono le traduzioni falsificanti.

Delle traduzioni presentate trovo più accorta e simile all'originale la prima che ho presentato, salvo quel punto di domanda aggiunto.

[SM=x142848] Giancarlo

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