Batterista

Vi tengo strette fra le mie piccole ma forzute mani
voi due siete dure e snelle, non scivolate via
io vi voglio troppo bene e vi tratterrò con tenacia
qualsiasi cosa accada,
voi siete una prolunga delle mie braccia

colpisco uno dopo l' altro i fusti e ci infilo battiti di cassa
le ginocchia tremano ed il fiato si fa corto
ho troppa fretta di arrivare in quel binario morto
dal quale riuscirò ad uscire soltanto con un colpo di genio
un doppio incrocio di cassa-rullante, cassa-cassa piatto

il ritmo è sempre più serrato ed il mio braccio trema
è ormai quasi staccato dal mio corpo sudato e stanco
ma ho bisogno di qualche altro colpo...
perchè la giornata è stata corta, triste e noiosa
voglio consolarmi con il mal di schiena che avrò questa sera

il piatto di accompagnamento diventa un tremendo lamento
i tamburi tremano senza il minimo senso e fuori tempo
ma io son contento, sto quasi venendo...scusate il francesismo
butto fuori il mio tormento.
Sono soltanto sudore, vene che pompano e sangue al cuore.

Le dinamiche si disgraziano, le note si sgretolano ed i vicini piangono
le orecchie fanno male, finalmente,
il prossimo colpo è un mistero, quello precedente soltanto passato da dimenticare
improvvisazione, senza regole e senza senso per riuscire a fermare il tempo
sono soltanto rabbia di vivere e passione che non riesco a descrivere...

nel picchiare il più forte possibile
esseri malvagi che incontrai nelle notti buie delle mie luride serate oscure
durante la mia corta, malandata e inutile vita
che quei cazzi di tamburi stonati e piatti disgraziati
hanno provato a dare una soluzione ad uno che con le bacchette in mano non ci dovrebbe stare.