E’ da qualche settimana che ci penso, da quando la mia collega mi ha dato quel volantino.
Sono titubante, perché il luogo dove si svolge la manifestazione è vicino a casa mia. E poi i miei ragazzi non sanno se essere felici o meno riguardo alla scelta che devo fare. Però cavoli, ormai loro sono felicemente rassegnati ad avere una mamma così “anomala”.
E’ come quando mi hanno presentata alla loro morosa, dicendo: “non spaventarti se mia mamma ti dirà che tiene al Caltanisetta”… O come quando mi presentano dicendo: “sai, lei canta, scrive di tutto, parla da sola, prepara i più strani liquori casalinghi, alterna cene sublimi a cene da buttare nel water, odia fare la polvere” (però –chissà come mai- nessuna morosa è mai scappata per colpa mia).
Fra pensate e ripensamenti, continuo a provare davanti al pc nei vari karaoke virtuali. Certo, se vorrò presentarmi a quella competizione canora, non potrò –e non voglio- fare brutta figura. E sfogo i miei dubbi nel canto. E’ domenica pomeriggio, fa un caldo boia e i miei ragazzi sono fuori casa. Godendo di tanta beata e rara solitudine, chiudo fuori casa l’offensivo caldo accendendo ventilatore e casse, così che io possa cantare in santa pace e al fresco.
Provo di tutto. “New York, New York” di Liza Minnelli… però potrebbe andare bene anche “My heart will go on” di Celine Dione… ma non disdegno certo le mitiche Mina e Mia! E così, nella frescura di un pomeriggio soffocante, do libero sfogo alla mia ugola.
Porcaccia la miseria, non mi sono neppure resa conto dell’ora, è quasi tempo di preparare la cena e non me ne sono accorta! Sento che sta arrivando il mio Luca, quindi è ora che io prenda la fatidica decisione.
Cercando conferma e conforto, glie ne parlo: “che ne dici se mi iscrivo davvero a quella competizione canora?” Lui cerca di tranquillizzarmi e mi incita a partecipare, sa quanto mi piace cantare. Il tempo stringe, devo decidere.
E decido.
Entro immediatamente in quel sito e guardo il filmato della precedente edizione. Cavoli, quelli che partecipano sono davvero bravi… Dovrò impegnarmi e prepararmi come si deve!
“Gio, chi non risica non rosica, ricordalo!” E così mi faccio coraggio e vado a leggere il regolamento, per iscrivermi. Prima competizione: è per ragazzi fino a quattordici anni. Beh, penso di esserne esclusa. J
Seconda competizione: è per adulti. Proseguo nella lettura, alla fine della quale dovrei trovare il modulo di iscrizione. E divento rossa e poi bianca. Non è possibile, non ci credo! La competizione PER ADULTI è destinata ai giovani fino a 29 anni!
Rabbia e desolazione. Non volevo diventare una star, volevo solo mettermi alla prova e gioire cantando, giuro! E poi sconforto: ma se adulti vuol dire “fino a 29 anni”, allora io…. chi sono? Una vecchietta da ospizio? E che diamine, all’ospizio magari un giorno ci andrò, ma non fino a che avrò voce per parlare e cantare!
Ricaccio indietro il nodo che si è formato in gola. Non pensavo di restarci così male, davvero. Oltre a non essermi potuta iscrivere, mi sono sentita esclusa a priori. Probabilmente il “canta......” non considera degne di nota le persone ultra-ventinovenni… Ridicolo, se non fosse vero!
E così spengo il pc e mi metto ai fornelli, con i miei ragazzi che un po’ mi offrono solidarietà e un po’ mi prendono in giro –abbracciandomi- dicendo che sono da rottamare. Meno male che ho loro che mi risollevano il morale!
Va beh, vorrà dire che continuerò a cantare nelle rare occasioni che si presentano; oppure a casa, per i miei ragazzi e per il mio dinosauro. J
Un giorno canterò per e con gli Angeli, quelli ai quali sono state tarpate le ali in terra. E saranno sinfonie sincere, condividendo piaceri e dispiaceri.
02/07/2012 g.c.