27 Maggio, un triste anniversario per Firenze

Sagitta
00venerdì 27 maggio 2005 15:34
E' notte fonda. La primavera ormai è inoltrata. Fa caldo anche in casa, con le finestre chiuse. Dormiamo quasi scoperti, noi due nel lettone e Simone in camera sua, nel lettino in ferro battuto che era di mia sorella quando era bambina.
Fa caldo: mi agito, resto in un sonnacchioso dormiveglia, incerta se andare a bere o restare a crogiolarmi nel torpore, nella beata certezza di una notte quasi estiva tranquilla, sicura tra le pareti di casa. Non un’ automobile nella mia strada, nel giardino sotto alle camere invece qualche grillo si sente cantare.
Ieri notte siamo andati a cercare le lucciole, per farle vedere a Simone che è piccolo e che non ne sospetta l'esistenza. Per trovarle siamo andati a finire nelle campagne dietro la Nave a Rovezzano. Oramai avevamo perso le speranze quando…eccole! Un baluginare di piccole luci, come minuscoli UFO che scappano, si rincorrono: una qui, una lì, e poi spariscono per ricomparire nel buio, nell'erba fresca profumatissima. Quando ero piccola il babbo le raccoglieva per metterle sotto un bicchiere, sul comodino: il giorno dopo, magìa… si erano trasformate in monete da cento lire! Non capivo come potesse succedere, ma mi rendevo oscuramente conto che ci doveva essere qualcosa di spiacevole non detto, non confessato. Tuttavia intascavo le monete, e andavo a comprarmi il giornalino, o il chewingum.
Che caldo…!
Un colpo, terribile, un botto fortissimo fa tremare i muri di casa, mi sveglia del tutto. Mi spavento lì per lì. Mio marito dorme, si agita un po'. Ho il cuore in gola per il soprassalto: cosa sarà stato? Non un terremoto perché è già finito, né un petardo : così forte e poi…fuori stagione. Ma certo, è un aereo che ha oltrepassato la barriera del suono!
Cosa può esserci a Firenze in una calda notte di fine millennio, quasi estiva, illuminata dal bagliore delle stelle…. Le sirene, queste sono sirene, ambulanze, pompieri… Vado in cucina, apro la porta-finestra e mi affaccio alla terrazza. Sulla sinistra, verso la guglia del campanile di S. Croce vedo alzarsi una colonna di fumo, di polvere. Le sirene continuano ad arrivare, si sentono per un pezzo. Non oso immaginare il crollo di un palazzo per una fuga di gas, uno scoppio. Mi rifiuto di pensare a un nesso tra il boato e le sirene.
La mattina scopriremo che una bomba mafiosa piazzata in Via dei Georgofili si è portata via cinque esistenze, come lucciole in una notte serena, di cui non si riesce ad accettare il destino: intrappolate dentro alla prigione di un bicchiere capovolto, di una storia italiana che gira sempre in senso antiorario, all’indietro.


merlino celtic
00venerdì 27 maggio 2005 18:23
Non ho parole!Una vena narrativa, la tua, ricca di immagini e suggestioni.Un episodio, quello che decrivi, che ci fa sentire piccoli e indifesi.

Merlino
merlino62
00venerdì 27 maggio 2005 22:22
complimenti!
è uno scritto bellissimo....


[SM=x142892]

pg


Sagitta
00sabato 28 maggio 2005 16:18
Grazie Maghi Merlini dei graditissimi commenti.

Fu una brutta nottata, e ancora peggiore il risveglio.

E ieri nè una parola sui giornali, nè al tiggì...
mala tempora currunt!

Un abbraccio.[SM=x142944]


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