I comunisti - poesia

Fiordipoesia
00martedì 25 gennaio 2005 11:43

Una poesia a cadenza decennale: l'avevo appena abbozzata nel 1984 in forma di canzone, l'ho scritta nel 1994 e poi obliata, confusa e coperta da troppe delusioni e troppe vicissitudini; oggi nel 2004, al termine di un lungo periodo di riflessioni, di studi, di dolore e di rabbia, nel momento in cui diventa necessario e urgente attribuire il giusto significato a parole troppe volte usate a sproposito, con qualche minuscolo ritocco ecco questa poesia tornare alla piena luce nella stesura finalmente definitiva e finalmente di nuovo, interamente, mia.



I COMUNISTI

I comunisti
si fermano per strada
a guardare la luna.
I comunisti
amano cantare
e qualche volta danzano
volando sulle note
di melodie soffuse
e canti popolari;
sovente si innamorano
anche già in là negli anni.
I comunisti
amano conoscere,
si impegnano a capire
cosa c'è dentro a un quadro,
a una canzone, a un libro.
I comunisti
hanno qualcosa
ancora da insegnare,
puoi leggere e capire il mondo
dagli anziani,
guardando i tagli
in quelle loro mani
che han stretto arnesi,
aste di bandiere,
mazzi di fiori
e canne di fucili.
I comunisti
con le loro mani
alzate nella notte,
sollevate nel cielo,
chiuse in un pugno
di riscossa e rabbia,
han dato schiaffi al vento
ed al dolore,
e hanno teneramente accarezzato
i propri figli, un sogno
e il loro amore.
I comunisti
riavvolgono la notte
nel velluto dei sogni
e in carta di giornale,
tra una bestemmia al vento
e una preghiera,
tra una cascata di ricordi
ed un bicchier di vino,
e riempiono il mattino
delle città nebbiose
o arroventate
attraversando l'orizzonte
in bicicletta.
I comunisti
son facili a commuoversi
e molte volte i loro duri sguardi
sanguinano di dolore
o commozione,
la loro voce inciampa
nel singhiozzo,
la loro rabbia di tuono
si fa muta.
I comunisti
hanno l'anima soffice
del bimbo,
hanno il cuore profondo
del vegliardo:
amano il mondo, amano la vita,
amano la bellezza e la speranza,
e non ammettono
che ci sia ingiustizia
e non sopportano
che ci sia dolore.
I comunisti
son rimasti i soli
a non confondere la dignità
col moralismo,
a non scambiare la libertà
col consumismo.
Molti si illudono
che i comunisti
viaggino ormai le strade del tramonto,
ma i comunisti
esisteranno ancora.
Noi, i comunisti,
esisteremo sempre!




16/04/2004 17.31


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