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Passeggiata.

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2009 01:08
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27/12/2009 18:51
 
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Camminavo sulla sabbia e camminava il mio pensiero. Non sapevo bene chi dei due precedesse l’altro: forse era un alternarsi, un accelerare dell’ uno per poi rallentare e lasciare il posto all’altro. Mi vedevo inserita in uno scenario quasi biblico: cielo color pece che tuttavia non oscurava il pomeriggio e riflessi d’argento e d’ oro su tutto il paesaggio. Testardi, infatti, alcuni raggi di luce penetravano le nubi e si facevano largo, decisi, seguendo rette ben delineate, a raggiera, partendo da un unico fuoco. Era tutto così mirabilmente bello nella bufera … Le onde, con fragore, si succedevano l’ una all’altra, generando schiuma; seguivo il loro formarsi o, per lo meno, ciò che appariva in superficie e sorridevo ricordando le mie lezioni di geografia agli alunni più piccoli e come fosse risultato semplice a loro capire il moto circolatorio e l’azione dei venti. Sorridevo. Sì anche una minuscola lezione è parte della vita. Il vento continuava a soffiare forte, impetuoso, maschio: era quasi difficile procedere e, a tratti , correvo il rischio di essere risospinta all’ indietro. Osservavo la vegetazione sulle dune di sabbia: anch’ essa era tormentata, appiattita, quasi, sulla rena. Quei pochi fili d’ erba che c’ erano , unitamente alle piante semigrasse e a qualche cespuglio , ondeggiavano sbattuti - ma non vinti - da questa tempesta incessante. Continuavo ad osservare il paesaggio e, non so per quale motivo, riflettevo sulla mia vita. Sollevai lo sguardo e seguii il volo del corriere piccolo, dei gabbiani e dei falchi. Non riuscivo a distogliere l’attenzione da loro, completamente affascinata e rapita da altre direzioni di vita. Quale la loro meta, quale il loro fine e quale la loro essenza? Ciò che ai miei occhi appariva così libero e leggero lo era realmente? Pensavo ancora a me … per un attimo abbassai lo sguardo e pensai che forse non avevo volato nei cieli più azzurri, forse ero rimasta incatenata in situazioni che non mi si confacevano, forse … chissà. Eppure mi sentivo serena e felice avvolta da quel turbine infrequente, pienamente consapevole del mio essere donna, una donna di mezz’ età, matura e, al tempo stesso, capace di giocare. Un bambino si sgranchiva le gambe accanto a me: il suo sguardo, il mio sguardo. E’ straordinario come in talune circostanze l’altro, specie se bimbo, entri dentro di te e ti doni il suo spirito e la sua gioia. “Amore” – pensai- “come sei bello nella tua innocenza”. Sì, ero serena, sono serena se solo contemplo le meraviglie della Vita.



[SM=x142887]


Laura.
[Modificato da Raggio di Sole21. 27/12/2009 18:52]


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Laura______Raggio di Sole21.
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