È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
  Pubblicazione di scrittori dilettanti È vietato copiare senza l'autorizzazione dell'autore. redazionedifiori@hotmail.com    

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

<b>GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE</b>

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2006 22:42
23/11/2006 10:53
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

www.liberacittadinanza.it/menunew/donneuomini/gazzetta61104

Violenza donne-Inchiesta
di: Laura Frugoni-Gazzetta di Parma 04/11/2006

Inchiesta: Rapporti brutali. La maggior parte degli episodi resta legata alla famiglia. E troppi casi non vengono denunciati




Ogni giorno una donna presa a botte
Violenze Nel 2005 al Pronto soccorso 436 ingressi femminili per lesioni subite da uomini

C´ è quella che arriva con gli occhi semichiusi dai pugni. Quella che, appena le scosti la camicetta, scopri i segni del manico di scopa sulla schiena. Quella che... Tante. Troppe ­ anche a Parma le donne violate, brutalizzate da uomini che sono quasi sempre « di famiglia. »
I compagni che dormono al loro fianco ogni notte. I padri dei loro figli. Gli ex che non si rassegnano a scomparire. Quante sono, queste donne? Difficile dirlo, ma dal pronto soccorso del Maggiore esce un numero secco, che impensierisce: 436 ingressi nel corso del 2005 di donne che presentavano « lesioni ad opera terzi » . Cioé picchiate, come minimo. Il 69% era di casa nostra, il resto straniere.

« Mi rendo conto che è una cifra ridicola. se pensiamo al nostro bacino d´utenza di 420mila pazienti riflette Francesco Scioscioli, medico del Ps che da anni collabora con il Centro antiviolenza queste sono solo le donne che hanno denunciato di aver subito percosse. La punta dell´iceberg, ce ne sono molte altre » . Il confronto con il 2006 non si può fare: « Aspettiamo i dati. A naso, tuttavia, posso dire che un aumento c´è. Tenga presente che all´interno di quei 436 casi alcuni sono associati a lesioni a sfondo sessuale, soprattutto in situazioni di violenza in famiglia. Ma anche qui non siamo in grado di dare una casistica: sono talmente pochi quelli denunciati... » .

Ricordi, anche freschi, dei drammi femminili passati da qui: la prostituta dell´est « conciata malissimo » ; la ragazza neanche maggiorenne ricoverata in medicina d´urgenza, « quasi di nascosto » e poi sistemata dal Centro antiviolenza in un posto dove il suo aguzzino non potesse trovarla. La mamma africana che per sfuggire al suo inferno domestico s´è fatta ricoverare tenendo con sè i due bambini. Un giorno all´ospedale s´è presentato il marito e l´ha convinta a tornare a casa. Perché il nodo è quasi sempre qui: le donne spesso non denunciano, si pentono, ritrattano. A volte arrivano al triage spiega il primario del Pronto soccorso Gianfranco Cervellin e si sfogano: « mio marito mi ha picchiata». Poi, quando approdano in ambulatorio e il medico chiede se può scrivere sul referto quello che hanno dichiarato poco prima, indugiano: « mah, ci penso...». Una grossa percentuale fa retromarcia ». C´è la vergogna. La paura. Magari anche l´amore che non si spegne, nonostante le botte.

Ma quando si trova davanti una donna ostinata a non scoperchiare l´inferno ( sono caduta dalle scale, ho picchiato contro lo spigolo della porta), cosa fa il medico? « Se sono lesioni lievi non siamo tenuti alla comunicazione d´ufficio all´autorità giudiziaria, se sono gravi si ».
Cervellin non dimentica « il caso di violenza più brutale visto da noi negli ultimi due anni »,la donna aggredita due estati fa nel parco comunale di Pontetaro da un marocchino di 28 anni. Si sofferma anche sui casi di simulazione: bisogna tener conto anche di quelli. Una paziente che giurava di essere stata accoltellata: « Ma le ferite erano incisioni superficiali, tutte uguali, chiaramente autoinferte. Per noi non è sempre facile distinguere ». E nemmeno abbattere il muro di silenzio.

Ma dal pronto soccorso arriva una dichiarazione d´impegno, ancora maggiore. Già adesso, quando si presenta una donna con segni di violenza, si cerca di non farla rimanere nella babele dei pazienti in attesa, si crea per lei un percorso privilegiato ( per la sospetta violenza sessuale si avverte subito la ginecologia).
La collaborazione con il Centro antiviolenza non è ancora ufficiale « ma ufficiosa » , specifica Cervellin. Ora nelle sale del Ps trovi i manifesti e i depliant multilingue con informazioni e numeri di telefono. Per il futuro c´è l´idea dei questionari anonimi, diffusi negli ospedali dei paesi anglosassoni: dieci domande dirette che permettano di individuare i casi occulti o a rischio. Fermo restando che l´approccio resti il più soft possibile: « Noi non possiamo forzarle. Cerchiamo di trovare almeno un ritaglio di tempo che ci permetta di dialogare con queste donne » . E, finalmente, aprire una breccia nel muro.

Commento del Centro Antiviolenza

Sascia Cassinari: « Le leggi non proteggono »
Che Sascia appartenga alla categoria delle donne « toste » lo si coglie anche da certi dettagli. Come la minigonna di jeans che porta con la scanzonata disinvoltura di eterna ragazza. O gli aneddoti privati che butta l« sorridendo: « Quando torno a casa in bicicletta anche la sera tardi attraverso il parco tal dei tali... » .
Sascia Cassinari sta al fianco delle donne da vent´anni, da quando ha fondato il Centro antiviolenza. Ma adesso: a che punto siamo? Ha ragione chi parla di recrudescenza? « Io credo sia un errore parlare di allarme sociale. Affrontare il problema perché legato a una recrudescenza significherebbe poi metterlo da parte. Invece bisognerebbe affrontarlo con un protocollo organico che oggi non c´è, che coinvolga tutte le componenti politiche, professionali, sociali. La politica italiana non ha ancora elaborato un piano d´azione. Le leggi non proteggono le donne, la polizia interviene quando è troppo tardi, non si fa educazione nelle scuole, non esistono interventi mirati sui maltrattatori. E manca un impegno nella ricerca scientifica: non ci sono statistiche » .

Però adesso se ne parla quasi ogni giorno: la violenza sulle donne è un argomento che sui media « tira » . Non è positivo, almeno questo? « Sono state le donne a dargli visibilità. Ma ora è arrivato il momento di dire agli uomini: impegnatevi su questo fronte » . E´ una violenza diversa, rispetto a ieri? « No, è sempre la stessa. I nostri dati sono molto brutti, e parlano chiaro: nel 62% dei casi i colpevoli sono mariti.
Rarissimamente si tratta di sconosciuti. La fascia sociale è quasi sempre medio alta. Quando ci troviamo davanti una vittima di maltrattamenti, nel primo colloquio l´atteggiamento è sempre autoaccusatorio: « forse sono stata io a sbagliare, potevo essere più gentile, comprensiva...» ».
La violenza arriva a uccidere.

Parma ha assistito con orrore al martirio di due ragazze: Virginia e Silvia.
« Due morti che hanno fatto riflettere la città. Ma non basta. Se esistesse un protocollo forse non avremmo assistito a tragedie annunciate come queste. »

Quanto c´entra la droga? « Nei casi che trattiamo noi, non entra mai. Gli aguzzini delle donne sono mariti ideali, al di sopra di ogni sospetto: papà che portano i figli al cinema la domenica. Che dopo le botte, portano la moglie a cena fuori, le regalano i fiori. La violenza non è mai quotidiana, ma intervallata da momenti di bonaccia. Ci sono donne « reci ­ dive» che tornano a subire e donne che trovano la forza di venire dopo anni di maltrattamenti.
Ne vengono di più o di meno rispetto al passato? « Se l´anno scorso abbiamo visto cento donne, quest´anno siamo già arrivate a 150. Le donne adesso parlano. Ma resta sempre molto più difficile denunciare il tuo compagno che ti ha riempito di botte, rispetto allo sconosciuto che ti ha messo le mani addosso in un parco » .

Costola fondamentale del Centro antiviolenza è il Cavs ( centro assistenza violenza sessuale, numero vere: 800 090 258) nel padiglione Rasori. Si prende carico dei casi più pesanti: stupri o maltrattamenti gravi ( donne accoltellate, scaraventate dalle scale). Il Cavs è aperto da due anni: ha già curato le ferite quelle che si vedono e quelle invisibili di quaranta donne.

Incontri anche a Parma
Uomini: gruppi per mettersi in discussione
« Penso che oggi si debba riflettere soprattutto sull´aumento di quelli che vengono chiamati delitti « di coppia»»
. Nell´ultimo quadriennio nel nostro Paese sono praticamente raddoppiati, annota Marco Deriu, sociologo dell´Università di Parma. La miccia è quasi sempre l´abbandono: lei che lascia e lui che non lo accetta e « dà di matto » ,a volte fino all´epilogo estremo: l´eliminazione fisica. « Spesso sono situazioni che si trascinano per anni », riflette Deriu. E non si può non pensare a Silvia Mantovani uccisa dal fidanzatino di tanti anni prima, Aldo Cagna. « Mentre lo stupro è sempre stata una forma del dominio maschile sulla donna, questo tipo di delitto è ancora più efferato e radicale: è l´eliminazione fisica della partner. Un fenomeno sociale nuovo. Molto più che in passato le donne rivendicano la libertà di scegliere se continuare o no una relazione. E questo può anche spiazzare gli uomini che non sono in grado di interiorizzare la libertà, l´autonomia femminile, e nemmeno l´autonomia di se stessi. Tant´è che spesso dopo aver ucciso, si tolgono la vita o ci provano ».

Questi, però, sono gli esempi più radicali. « Si, ma sono episodi sintomatici di una relazione uomo donna che ha cambiato i suoi equilibri, per cui riguarda tutti. Da una parte c´è la donna che non si considera più l´appendice del desiderio maschile, dall´altra c´è una situazione di fragilità, di sfasamento dell´uomo, la sua incapacità di adeguarsi a una situazione di cambiamento.»
Deriu è uno dei referenti parmigiani dei gruppi di autocoscienza maschile che stanno nascendo in varie città ( a Parma c´è un gruppo misto). « Non esiste ancora un´associazione strutturata, ma un´organizzazione di rete. Per la prima volta sul tema della violenza si esprimono gli uomini, riflettendo su di sé ».
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:08. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com