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UN SECOLO DI CANZONI

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2013 08:25
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11/10/2005 11:59
 
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storie d'amore che oggi sembrano fiabe..
epoche in cui l'amore era sentimento...
parole tramandate da chi ha vissuto l'amore in periodi diversi...da chi è vissuto nella storia passata...



perdonate se ricordo solo certe frasi..

NEL 1919 VESTITA DI VOILL E DI CHIFFON... io v'ho Incontrata non ricordo dove...a un ballo oppure a un cotion..
ricordo gli occhi gli occhi solamente...segnati un pò con la matita blu'...
e mi giurai d'amarvi eternamente... vi chiamavate non ricordo piu...
ricordo il primo bacio che vi ho dato.. tremante di passione e di languor...
un bacio tanto timido e sognato...
sul quel capino biondo alla garzon...
e vi giurai d'amarvi eternamente... e vi giurai non mi ricordo piu...
nel 1919 vi chiamavate forse.... GIOVENTU'....
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11/10/2005 23:45
 
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è vero, epoche passate.
se penso a quali sono i cantautori di oggi, capisco come la musica ha smesso di raccontare delle emozioni!!

cosa ci fanno Meneguzzi, Groff, Grignani e compagnia bella in giro per il panorama musicale?

quant'erano belli i tempi in cui i cantanti si chiamavano De Andrè, de gregori, gaber, guccini, baglioni, venditti, battisti...
povera Italia!!
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12/10/2005 10:15
 
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...
Sotto il bel cielo d’APRILE… che indora FIRENZE gentile…l’APRILE ancor parla d’amor MARIO E LIDIA univa..

MARIO vendeva statuette…
E LIDIA vendeva violette..
Felici di’ vivean cosi’ lassu’ nella soffitta…

O LUDIUCCIA mia cara fioraia…
Io non ho che te..
Mio cuore mio sole mio amore..
Io non ho che te
La regina tu sei del mio cuor..
Baci e baci ancor..


Stanca di baci e carezze..
Un giorno anelo’ le ricchezze..
Lei se ne ando’ piu’ non torno’
Lassu’ nella soffita
MARIO.l’attese poi pianse
E il sogno d’amore s’infranse..

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12/10/2005 11:37
 
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...
se hai pazienza..chiedo a mia madre.... e prendo appunti...
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13/10/2005 21:37
 
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..........
SIGNORINELLA PALLIDA DOLCE DIRIMPETTAIA DEL QUINTO PIANO..è tanto tempo che non vedo NAPOLI..
E SONO VENTA'NNI CHE NE STO LONTANO...
BEI TEMPI DI BALDORIA DOLCE FELICITA' FATTA DI NIENTE..
BRINDISI COI BICCHIERI COLMI D'ACQUA
AL NOSTRO AMORE SEMPLICE E INNOCENTE
NEGLI OCCHI TUOI PASSAVANO UN SOGNO UNA SPERANZA UNA PROMESSA.. AVEVI UN NOME CHE NON SI DIMENTICA UN NOME LUNGO E BREVE GIOVINEZZA...
AMORE MIO.... NON TI RICORDI CHE NEL DIRMI ADDIO...
MI METTESTI ALL'OCCHIELLO UNA PANZE'
POI MI DICESTI CON AL VOCE TREMULA.....
NON TI SCORDAR DI ME
I GIORNI E GLI ANNI PASSANO UGUALI E LENTI CON MONOTONIA... LE FOGIE GIALLE PIU' NON RINVERDISCONO..
SIGNORINELLA CHE MALINCONIA...
TU INAMORATA E PALLIDA PIU' NON RICAMI INNAZI AL TUO TELAIO...
IO SONO DIVENTATO IL BUON DON CESARE..
PORTO IL MANTELLO A RUOTA E FO' IL NOTAIO
L MIO PICCINO..
IN UN MIO VECCHIO LIBRO DI LATINO..
HA TORVATO INDOVINA .......UNA PANZE'..
PERCHE' NEGLI OCCHI MI BRILLO' UNA LACRIMA...CHISSA' CHISSA PERCHè[SM=x142887]
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15/10/2005 10:32
 
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Mi ritornano in mente le canzoni alla radio di quando ero bambino.
Noi eravamo fortunati ad avere l'elettricità quando la maggior parte del paese ne era privo. La radio poi ce l'avevano in pochi. Ricordo la prima era enorme, larga più di mezzo metro.

Ciao

15/10/2005 19:10
 
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Insomma.......... non tutto era così bello a quei tempi.[SM=g27812] [SM=x142858] [SM=x142905]

Chi ricorda

Aveva un bavero color zafferano
e la cravatta color ciclamino
andava a piedi da Lodi a Milano
per incontrare la bella Gigogin...........


Pensate sia un capolavoro?[SM=g27816]

E non è l'unica.[SM=x142927] [SM=x142929] [SM=x142831]




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15/10/2005 21:28
 
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...
la canzone del bavero color zafferano appartiene agli anni 50 ...
mentre le canzoni che ho postato appartengono alla primissima meta' del 900 e postandole non voglio mostrarne la bellezza ma..il modo di vivere e di amare che nel testo rappresenta un epoca totalemtne diversa...
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20/10/2005 09:46
 
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CAPINERA

La chiamavan Capinera perchè aveva ricci belli,
perchè stava coi monelli sulla strada tutti i dì.
Scalza e lacera una sera me la vidi avvicinar,
con quel suo visin di cera mentre stavo a rincasar.
Dammi un soldo, ho tanta fame!
Hai la mamma? Disse: “no”.
Il tuo babbo, la tua casa,
e lei triste: “non lo so”.
Provai una stretta al cuore quella sera,
la mia casetta accolse Capinera.
E lei cantava, cantava, gioiva,
di trilli e gridi la casa m’empiva,
ed un bel sogno nel cuor carezzavo,
la contemplavo, forse l’amavo.
Tredici’anni lei compiva, s’era fatta pensierosa.
“Pensi forse a qualche cosa che ti manca?”.
“Non lo so”.
Primavera , baci e fiori, Capinera è sempre là,
affacciata e guarda fuori.
“Cosa vuoi?” “La libertà”.
“Non hai casa , non hai mamma,
dove andrai?” “Rispose: “andrò”.
Con la mano piccolina l’orizzonte m’indicò.
Provai una stretta al cuore quella sera,
più non rividi la mia capinera.
E lei cantava, cantava, gioiva,
..........................................
Un mattino di gennaio dopo l’orgia ricasai
nevicava e mi affrettavo ad aprire il mio porton,
ma a distanza molto breve vidi un certo non so che
affiorare tra la neve, dissi allor: “vediam cos’è”.
Eran cenci, li rimossi, diedi un grido, due piedin,
due piedini scalzi e rossi, poi le mani, poi il visin.
Un urlo mi sfuggì, vedendo ch’era
la morticina la mia capinera.
E lei cantava, cantava, gioiva,
...........................................





[Modificato da Cobite 29/12/2010 11:44]
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20/10/2005 10:17
 
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Che tristezza...


[SM=x142887]


Giancarlo


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21/10/2005 22:32
 
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riveduta e correta da chi l'ha vissuta da vicino...
Sotto il bel cielo d’APRILE… che allieta FIRENZE gentile…l’APRILE ancor parla d’amor MARIO E LIDIA univa..

MARIO vendeva statuette…
E LIDIA vendeva violette..
Felici di’ vivean tra lor
assorti in un sogno gentil
siam poveri è ver
dicevan tra lor..
ma cio'che fa.. se c'è l'amor


O LIDIUCCIA mia cara fioraia…
Io non ho che te..
Mio cuore mio sole mio amore..
Io non ho che te
La regina tu sei del mio cuor..
Baci e baci ancor..


Stanca di baci e carezze..
Un giorno anelo’ le ricchezze..
Lei se ne ando’ piu’ non torno’
Lassu’ nella soffita
MARIO.l’attese poi pianse
E il sogno d’amore s’infranse..

le violette le statuette in segno d'amor calpesto'
poiche' si mamalo'
e a lungo grido'
nel suo delir
nel suo soffrir
o LIDIUCCIA mia cara fioraia ...
io non ho che te... mio cuore mio sole mio amore...no' non ho che te..


Lenti passarono gli anni..e lui per lenire gli affanni...
pel il mondo ando'
a lungo migro'
finche' a PARIGI giunse
SUL BOULEVARD se ne stava
le belle statuette allineava
poiche' passo'una dama ando'a comperare statuette
O MARIO mio amor
la dama grido'
lui sussulto'
poi esclamo'

BIONDINA piccina carina...
no non sei piu' tu
mio cuore mio sole mio amore
non non sei piu' tu

La mia piccola amante d'allor
l'ho scolpita in cuor....
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27/10/2005 21:48
 
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......
Hanno forse tutti e due la stessa eta’…
E nel cuore gli si accende una canzone…
Ogni cosa vi potrebbe raccontar…quanto grande è la passione..
Lui le bacia la boccuccia che è un bigiu’…
Poi pian piano le sussurra suppergiu’…
Noi avremo una casetta..
Tra il geranio e la panze’
Tu sarai la reginetta
Io mi impegno a far da Re
Regneremo in tutto il mondo
E all’erede pensa tu
Vogllo un pupo un pupo biondo
Che assomigli solo a te





va alla guerra la piu’ bella gioventu’…
si risveglia ogni fanfara e parte ardita
anche lui parte allegro e va laggiu’
lei ha nel seno..un’ altra vita
e se pensa la pupo bello che verra’
se lo sogna e ci si mette a ragionar…
quando arrivi pupo bello..
mamma tua ti mettera’
l’abituccio turchinello…
tutto pieno di volant
quando il passero cinguetta
e il geranio fiorira’
aspettiamo alla casetta
il ritorno di papa’





mamma cuce bimbo compita papa’
e guidato da quel trillo ecco un soldato
che si avanza come un cieco chi sara’…
è papa’ che è ritornato
si confondono in un bacio tutti e tre…
poi papa’ si stringe il pupo e vuol saper…
pupo hai il visetto tondo…
la boccuccia che è un bigiu’
hai il capino nero o biondo..hai gli occhioni neri o blu’
quando il passero cinguetta ….
Pupo mio diglielo tu
Poiche’ mamma non s’è accorta…
Che papa’non vede piu’…

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o campagnola... bella



1938, E.Di Lazzaro C.Bruno

il testo

All'alba quando spunta il sole,
là nell'Abruzzo tutto d'or...
le prosperose campagnole
discendono le valli in fior.
O campagnola bella,
tu sei la Reginella.
Negli occhi tuoi c’è il sole
c’è il colore delle viole,
delle valli tutte in fior!...
Se canti la tua voce,
è un’armonia di pace,
che si diffonde e dice:
"se vuoi vivere felice
devi vivere quassù!..."
Quand'è la festa del paesello,
con la sua cesta se ne va...
trotterellando l’asinello,
la porta verso la città.
O campagnola bella...
......................................
Ma poi la sera al tramontare,
con le sue amiche se ne va...
è tutta intenta a raccontare,
quello che ha veduto là in città.
O campagnola bella...






[Modificato da Cobite 29/12/2010 11:47]
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Sono proprio belle...di parole così non ne scrive + nessuno, sono grette e ripetitive le canzoni di oggi...quello che ho letto qui è molto diverso da ciò ke c'è in giro oggi...è così.."originale" ..sincero e dolce...dolce come il profumo di un fiore secco...o di un frutto troppo maturo...
è strano...ma è come se mi mancasse la delicatezza di questo passato ke io non ho mai vissuto...
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Fiorin Fiorello
V.Mascheroni-P.Mendes, Ed.Mascheroni (1939 )


Oggi tutto il cielo è in festa,
più ridente brilla il sole
e non so perché
vedo intorno a me
tutte rose e viole!
Il mio cuore è innamorato...
non lo posso più frenare...
Io non so cos'è,
c'è qualcosa in me
che mi fa cantare!

Fiorin, fiorello,
l'amore è bello
vicino a te!
Mi fa sognare,
mi fa tremare,
chissà perché.


Fior di margherita,
cos'è mai la vita
se non c'è l'amore
che il nostro cuore
fa palpitar?

Fior di verbena,
se qualche pena
l'amor ci dà...
fa come il vento...
che in un momento
poi passa e va!
Ma quando tu sei con me,
io sono felice perché...

Fiorin fiorello,
l'amore è bello
vicino a te.





- La mente può voler guardare sempre avanti ma, credimi, il cuore ha un occhio che guarda indietro. - (Cobite)





[Modificato da Cobite 29/12/2010 11:51]
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mariu'
--------------------------------------------------------------------------------
(Bixio)

Come sei bella, piu bella stasera, Mariu!

Splende un sorriso di stella negli

Occhi tuoi blu!

Anche se avverso il destino domani sara

Oggi ti sono vicino, perche sospirar?

Non pensar!



Parlami d'amore, Mariu!

Tutta la mia vita sei tu!

Gli occhi tuoi belli brillano,

Fiamme di sogno scintillano!

Dimmi che illusione non e,

Dimmi che sei tutta per me!

Qui sul tuo cuor non soffro piu:

Parlami d'amore, Mariu!

Gli occhi tuoi belli brillano

Fiamme di sogno scintillano!

Dimmi che illusione non e,

Dimmi che sei tutta per me!

Qui sul tuo cuor non soffro piu:

Parlami d'amore, Mariu!






[Modificato da Cobite 29/12/2010 11:52]
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alcova alcova
ALCOVA
di RULLI - BIXIO - CHERUBINI

1.

Ninnoli e fiori, un divanetto e un abat-jour...
piccola alcova dalle cortine in raso azzur!...
Egli e' in attesa e scruta intorno l'abbiglie':
dalla veranda.
di luce blanda,
l' amante giunge alfine;
lui stringe le manine...
...si calan le cortine...

Alcova! Alcova!...
qual seduzioni ognuno prova
celato in te
nei tete-a-tete!...
dolce forziere
di godimento e di piacere,
nido d'amanti
sognanti,
anelanti
nell'ansia di godere
maggior volutta'!...

II.

Dalle cortine escon frementi, stretti ancor;
la bocca e muta, ma fortemente batte il cor...
un ricciolino sul suo visino scende giu':
alla toeletta
lei si rassetta
mentr'ei le bacia il seno
e lieve le sussurra
sotto la luce azzurra:

"Alcova! Alcova!
"ove ogni amante si ritrova...
"Siedi con me...
"prendiamo un the!
"sotto il riflesso
"godiamo ancora un altro amplesso!"
E sul visino
carino
un bacino
le sciupa il cappellino
di rose e lilla' ...
. . . . . . . . .

"Alcova! Alcova!
"ove ogni idillio si rinnova...
"arrivederci
"e insieme a goderci
"ci rivedrem domani
"mio piccol amor! .."


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gigolo'
G I G O L O'
(Canzone Tango)
di CASUCCI - FRATI

Chi riconosce nel mesto danzatore
l'ufficialetto protetto dallo Czar?
Del Tabarin fu in quel tempo il gran signore
or per mestier le dame fa danzar!
Per la sua terra pugno' da valoroso
ma quando, ahime', la rivolta la strazio'
l'ufficialetto orgoglioso
divenne un "Gigolo' "!

Ritornello

Ridi "Gigolo' "! danza "Gigolo' "!
che per questo sei pagato...
Oggi non sei piu'
quei che un giorno fu
il bell'ussero adorato!
Tutto ormai crollo'
lo splendor passo'!
A che serve ricordare?
Taci a tutti il dolor
che ti spezza in petto il cuor,
sorridi e va a danzare!

Russia sconvolta da quel dramma,
sopra una slitta di notte via fuggi'
stringendo al seno la povera sua mamma
che nell'esilio triste lo segui' !
Quale contrasto tra oggi ed il passato...
Nei tabarin ove prima egli regno'
la notte or balla svogliato
da umile "Gigolo' "!







[Modificato da Cobite 29/12/2010 12:01]
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Amapola
di LACALLE - BRUNO

1.

Nel cuor della Pampa profumata
va il suon d'una dolce serenata:
tra i fior, canta il gitano alla sua amata
la bella canzon, con immensa passion.

"Amapola, dolcissima Amapola,
la sfinge del mio cuore sei tu sola;
io ti bramo, t'invoco follemente
per dirti: "t'amo appassionatamente"
Amapola, vaghissima Amapola,
la luce dei miei sogni sei per me,
deliziosa, armoniosa
come il suono della mia mandola!

II.

Di gia' spunta l'alba giu' lontano,
e ancor canta il misero gitano,
lassu', dalla sua amata attende invano
un bacio ed un fior, un sospiro d'amor.


...





[Modificato da Cobite 11/09/2006 11.09]

[Modificato da Cobite 29/12/2010 12:08]
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angeli negri
Angeli negri



Pittore ti voglio parlare
mentre dipingi un altare.
Io sono un povero negro
e d’una cosa ti prego.
Pur se la Vergine è bianca
fammi gli angioletti negri.
Se tu
dipingi con amor
perché disprezzi il mio color?
Se vede bimbi negri
Iddio sorride lor.
Non sono che un povero negro
ma nel Signore io credo
e so che tiene d’accanto
anche i negri che hanno pianto.
Quando dipingi le chiese
là fra le candele accese
fra gli arcangeli ti prego
metti un angioletto negro.

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balocchi e profumi


Balocchi e profumi
di E. A. Mario

Tutta sfolgorante è la vetrina
piena di balocchi e profumi,
entra con la mamma la bambina
tra lo sfolgorio di quei lumi.
"Comanda, signora?"
"Cipria e colonia Coty..."
"Mamma! - mormora la bambina
mentre piena di pianto ha gli occhi
per la tua piccolina non compri mai i balocchi,
mamma, tu compri soltanto i profumi per te!"
Ella, nel salotto profumato
ricco di cuscini di seta,
porge il labbro tumido al peccato
mentre la bambina indiscreta
dischiude quel nido
pieno d'odor di Coty...
"Mamma! - mormora la bambina
mentre piena di pianto ha gli occhi
per la tua piccolina non compri mai i balocchi,
mamma, tu compri soltanto i profumi per te!"
Esile, agonizza la bambina;
or la mamma non è più ingrata:
corre a vuotar tutta la vetrina
per la sua figliola malata.
"Amore mio bello,
ecco i balocchi per te..."
"Grazie!" mormora la bambina!
Vuole toccare quei balocchi.
Ma il capo già reclina e già socchiude gli occhi.
Piange la mamma, pentita, stringendola al cor!

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bambina innamorata

Bambina innamorata
stanotte t’ho sognata
nel sogno addormentata
e sorridevi tu


Bambina innamorata
stanotte t’ho baciata
nel sogno addormentata
e sorridevi tu





Bambina innamorata
stanotte t’ho tradita
ma è stato solo un gioco
niente di più





Bambina innamorata
stanotte t’ho sognata
nel sogno addormentata
e sorridevi tu

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cara piccina no
NO CARA PICCINA NO
COSI’ NO VA
DIAMO L’ADDIO ALL’AMORE
SE NELL’AMORE è L’INFELICITA’
NEGLI OCCHI EVETE LA MALINCONIA…
NE CUORE AVETE LA FELICITA’
OGNI LACRIMA VOSTRA è UNA BUGIA..
CHE HA TUTTA L’ARIA DELLA VERITA’…
NO
CARA PICCINA NO

COSI’ NON VA…

FORSE è UN ADDIO SE NON VERRO’ STASERA
AMORE MIO NON ASPETTARMI PIU..
ADDIO MIO SOGNO ADDIO MIA PRIMAVERA…
E NEL DIRVI ADDIO VI VOGLIO DAR DEL TU…
NO
CARA PICCINA NO
COSI’ NON VA…
DIAMO UN ADDIO ALL’AMORE
SE NELL’AMORE è L’INFELICITA’

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santa lucia
titolo Santa Lucia luntana Santa Lucia lontana

autore:
E. A. Mario

data:
1919



Partono 'e bastimente
pe' terre assaje luntane...
Cántano a buordo:
só' Napulitane!
Cantano pe' tramente
'o golfo giá scumpare,
e 'a luna, 'a miez'ô mare,
nu poco 'e Napule
lle fa vedé... Partono i bastimenti
per terre molto lontane,
cantano a bordo:
sono napoletani!
cantano e intanto
il golfo scompare già,
e la luna in mezzo al mare,
fa vedere loro
un poco di Napoli...

Santa Lucia!
Luntano 'a te,
quanta malincunia!
Se gira 'o munno sano,
se va a cercá furtuna...
ma, quanno sponta 'a luna,
luntano 'a Napule
nun se pò stá! Santa Lucia,
lontano da te
quanta nostalgia!
Si gira il mondo intero,
si va a cercare fortuna,
ma quando spunta la luna
lontano da Napoli
non si può stare.

E sònano...Ma 'e mmane
trèmmano 'ncopp''e ccorde...
Quanta ricorde, ahimmé,
quanta ricorde...
E 'o core nun 'o sane
nemmeno cu 'e ccanzone:
Sentenno voce e suone,
se mette a chiagnere
ca vò' turná...
E suonano... ma le mani
tremano sulle corde...
quanti ricordi, ahimè,
quanti ricordi!
E il cuore non lo guarisci
nemmeno con le canzoni,
sentendo voci e suoni,
si mette a piangere
perchè vuole tornare!

Santa Lucia!
Luntano 'a te,
quanta malincunia!
Se gira 'o munno sano,
se va a cercá furtuna...
ma, quanno sponta 'a luna,
luntano 'a Napule
nun se pò stá! Santa Lucia,
lontano da te
quanta nostalgia!
Si gira il mondo intero,
si va a cercare fortuna,
ma quando spunta la luna
lontano da Napoli
non si può stare.

Santa Lucia, tu tiene
sulo nu poco 'e mare...
ma, cchiù luntana staje,
cchiù bella pare...
E' 'o canto d''e Ssirene
ca tesse ancora 'e rrezze!
Core nun vò' ricchezze:
si è nato a Napule,
ce vò' murí! Santa Lucia tu tieni
solo un poco di mare,
ma più sei lontana,
più sembri bella!
E' il canto delle Sirene
che tesse ancora le reti,
il cuore non vuole ricchezze:
se è nato a Napoli
ci vuole morire!
Santa Lucia!
Luntano 'a te,
quanta malincunia!
Se gira 'o munno sano,
se va a cercá furtuna...
ma, quanno sponta 'a luna,
luntano 'a Napule
nun se pò stá!
Santa Lucia,
Luntano 'a te,
quanta malincunia!
Santa Lucia,
lontano da te
quanta nostalgia!
Si gira il mondo intero,
si va a cercare fortuna,
ma quando spunta la luna
lontano da Napoli
non si può stare!
Santa Lucia,
lontano da te,
quanta malinconia
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soldato ignoto
Soldato ignoto

La gloria era un abisso,

che si stendeva dallo Stelvio al mare,

ma l'occhio ardente e fisso

non si distolse e si dovea passare.

E la chiodata scarpa che passava

tritò l'impervio Carso a roccia a roccia;

pigiò nel Piave sacro che arrossava

sangue nemico tratto a goccia a goccia!



Soldato ignoto, e tu: perduto fra i meandri del destino!

mucchio senza piastrino, eroe senza medaglia,

il nome tuo non esisteva più.

Finita la battaglia, fu chiesto inutilmente:

nessun per te poteva dir : presente!



Il Piave era una diga

file d'elmetti e siepi di fucili,

zappe e chitarre e tutti quanti in riga.

No, generale, i fanti non son vili:

la Morte li afferrò tra le sue branche,

li strinse a mille nelle ossute braccia,

li rese irriconoscibili fantasmi

ne disperse fin l'ultima traccia.



Soldato ignoto, e tu disperso tra i meandri del Destino!

Muto senza piastrino, eroe senza medaglia,

il nome tuo non esisteva più.

Finita la battaglia fu chiesto inutilmente

ma tra i morti intetti ricercherò l'assente.



Il Carso era una prora,

prora d'Italia volta all'avvenire,

immersa nell'aurora,

con il motto in cima vincere o morire!

E intorno a quella prora si moriva,

mentre alla nave arrise la vittoria

e il nome di ogni fante che periva

passava all'albo bronzeo della storia!



Soldato ignoto, e tu: ritorna dai meandri del destino!

brilla il tuo bel piastrino, fregiato della palma:

tu sei l'eroe che non morrà mai più!

E solo la tua salma, che volta ad oriente,

da Roma può rispondere: presente!



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come pioveva
Come pioveva (1918), di Armando Gill, primo vero cantautore italiano (signorile intrattenitore con frac e monocolo),
COME PIOVEVA

C'eravamo tanto amati
per un anno e forse più,
c'eravamo poi lasciati...
non ricordo come fu...
ma una sera c'incontrammo,
per fatal combinazion,
perché insieme riparammo,
per la pioggia, in un porton!
Elegante nel suo velo,
con un bianco cappellin,
dolci gli occhi suoi di cielo,
sempre mesto il suo visin...
Ed io pensavo ad un sogno lontano
a una stanzetta d'un ultimo piano,
quando d'inverno al mio cor si stringeva...
...Come pioveva ...come pioveva!
Come stai? Le chiesi a un tratto.
"Bene, grazie, disse, e tu?".
"Non c'e' male" e poi distratto:
"guarda che acqua viene giù!".
"Che m'importa se mi bagno?"
Tanto a casa debbo andare
"Ho l'ombrello, t'accompagno"
"Grazie, non ti disturbar..."
Passa a tempo una vettura
io la chiamo, le fa: "no"
dico: "Oh! Via, senza paura.
Su montiamo", e lei montò.
Così pian piano io le presi le man
mentre il pensiero vagava lontano...
Quando d'inverno al mio cor si stringeva...
...Come pioveva ...come pioveva!
Ma il ricordo del passato
fu per lei il più gran dolore,
perché al mondo aveva dato
la bellezza ed il candor...
così quando al suo portone
un sorriso mi abbozzò
nei begli occhi di passione
una lagrima spuntò...
Io non l'ho più riveduta
se e' felice chi lo sa!
Ma se ricca, o se perduta,
ella ognor rimpiangerà:
Quando una sera in un sogno lontano
nella vettura io le presi la mano
quando salvare ella ancor si poteva!...
...Come pioveva ...così piangeva!

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valzer delle candele
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VALZER DELLE CANDELE


.... domani tu mi lascerai,
e più non tornerai
domani tutti i sogni miei
li porterai con te.
La fiamma dell' amor
che un dì provai
invan per te
è un lume di candela che
già si spegne piano pian.

viviam insiem stanotte ancor la penombra un sogno e tu..da questo sogno incantator non vorrei svegliarmi piu..


Domani tu mi lascerai,
e più non tornerai
domani tutti i sogni miei
li porterai con te.
Un altro bacio amor
poi tutto svanirà
in un istante di felicità
Ma come è triste il cuor
se nel pensare a te
ripenso ai baci tuoi
che non son più per me...


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29/11/2005 17:31
 
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ABBASSA LA TUA RADIO



di Bracchi - D'Anzi (1940); interprete Norma Bruni; edizione Curci

La canzone e l'inteprete furono lanciati dalla seconda Gara nazionale per gli artisti della canzone, bandita dall'EIAR (25.01 - 06.02.1940). E' esemplare, per genere (lo swing) e per testo (la definitiva celebrazione della radio, ormai pienamente integrata nella vita quotidiana dell'italiano medio), del filone canzonettistico italiano di maggior successo nel periodo 1939 - 1940.



Ho scritto una canzone

più leggera di un sospir

e la canto con il cuore

perché tu la possa udir.

In questa serenata

senza ritmi né frastuon,

c'è la febbre del mio amore,

che sospira di passion...



Abbassa la tua radio, per favor,

se vuoi sentire i battiti del mio cuore.

Le cose belle che ti voglio dir,

tu sola, amore mio, dovrai sentir.

Le mie parole tanto appassionate

son timide carezze profumate...

Abbassa la tua radio per favor,

perché io son geloso del mio amore.



Mi par di star solo,

cuor a cuor vicino a te,

e ti vedo sorridente

fiduciosa in braccio a me.

E mentre la mia voce

ti sospira amor amor,

io ti sogno abbandonata

dolcemente sul mio cuor...



Abbassa la tua radio, per favor,



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REGINELLA
REGINELLA

Te si' fatta 'na veste scullata,
nu cappiello cu 'e nastre e cu 'e rrose...

Stive 'mmiezo a tre o quattro sciantose,
e parlave 'o francese... è accussì?

Fuje l'autriere ca t'aggio 'ncuntrata?
Fuje l'autriere, a Tuleto, gnorsì...

T'aggio vuluto bene a te...
Tu m'è vuluto bene a me!

Mo nun 'nce amammo cchiù,
ma 'e vvote tu

distrattamente pienze a me!
Reginè, quanno stive cu mmico

non magnave ca pane e cerase,
nuie campavamo 'e vase! E che vase,

tu cantave e chiagnive pe' me...
E 'o cardillo cantava cu ttico:

"Reginella 'o vuo' bene a 'stu rre".
Mo nun 'nce amammo cchiù,

ma 'e vvote tu
distrattamente pienze a me!

T'aggio vuluto bene a te...
Tu m'è vuluto bene a me!

Mo nun 'nce amammo cchiù,
ma 'e vvote tu

distrattamente pienze a me!
distrattamente pienze a me!

distrattamente pienze a me!
distrattamente pienze a me!
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30/11/2005 23:33
 
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tu che mi hai preso il cuor
Tu che m'hai preso il cor

sarai per me il solo amor

no, non ti scorderò

vivrò per te

ti sognerò

Te o nessuno o mai più

ormai per me

come il sole sei tu

lontan da te

è morir d'amor

perché sei tu che mi hai rubato il cuor

Ti vedo tra le rose

ti dico tante cose

se il vento lieve t'accarezza

un profumar di giovinezza

mi fai tremar

La notte sogno tremando di te

quale incantesimo il mio cuor

sul tuo cuor

mentre si schiudono le pupille tue d'or

Tu che mi hai preso il cuor

sarai per me il solo amor

no, non ti scorderò

vivrò per te

ti sognerò

Te o nessuna o mai più

ormai per me

come il sole sei tu

lontan da te

è morir d'amor

perché sei tu che mi hai rubato il cuor



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