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Trilogia "Tre donne: Maria, Isa, Annie"

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2005 17:31
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Annie
ANNIE


Avevo un banco di fiori nelle fiere, e nella settimana di Halloween fuori dal cimitero; alla notte ci montavo sopra una tenda ed il mio banco era casa mia. Chissà perché, i miei fiori li comprava solo la gente umile e povera, quella che si avvcina al banco con gli occhi bassi e fruga nel portafogli con le dita in cerca di moneta, con lo sguardo del cane abbandonato. I ricchi del paese i fiori li compravano sempre da Mary Jane, che aveva il banco vicino al mio, uguale al mio, stessi fiori, stessi profumi, ma lei era Mary Jane la fioraia, e io...io ero Annie, la vagabonda.
Avevo i capelli lunghi e scarmigliati, gli occhi scuri un po' spiritati, i fianchi troppo stretti, un seno troppo grande e un culo troppo piatto. Giravo spesso di notte, andavo al bar di Joseph e me ne stavo lì seduta al tavolino, da sola, con un bicchier di vino e le mie sigarette, ad ascoltare i discorsi degli avvinazzati, a respingere i loro rozzi tentativi di portarmi a letto, a guardare gli uomini giocare a biliardo e a ridere forte con loro, come loro. Ma loro erano uomini e io...io ero Annie, la vagabonda.
E' vero: litigavo spesso, con tutti, per la strada e in ogni luogo, anche in chiesa, persino col Pastore Laughton. Ma il furore che scoppiava in un attimo, in un istante si placava e cominciavo a cantare le canzoni che inventavo sul momento, cantavo ad alta voce, con la mia voce bassa e intonata, anche se loro, gli altri, mi guardavano male e provavano molto disagio e persino fastidio, ma cantavo perdio, perché anch'io avevo diritto a qualche briciola di gioia; loro avevano tutto, una casa, una famiglia, tante cose da fare, da dire, da viaggiare, da ricevere, da dare, da festeggiare, da vendere, da comprare; io soltanto me stessa, il mio banco di fiori e il mio canto. E Lucy, chissà dove. Loro erano una comunità e io...io ero Annie, la vagabonda.
Lucy. Lucy era nata a Gennaio, era bionda, era bella, era un batuffolo rosa che piangeva ed urlava. Non potevo tenerla. Così il Pastore la portò via, in un città lontana. Quando venti anni dopo la volli vedere andai ad aspettarla all'uscita dal campus, l'unica volta che uscii dal paese; il Pastore le parlò, poi si allontanò e lei mi venne incontro, mi guardò a lungo in viso, forse cercava un segno, una rassomiglianza, aveva gli occhi pieni di lacrime e tremava, non disse niente, ma mi diede un ceffone, e mi sputò addosso, se ne andò senza voltarsi e non la vidi mai più. Non gliene volli per questo, in fondo aveva ragione, lei era Lucy, la figlia del Giudice Thompson e della Maestra Grant, e io...io ero Annie, la vagabonda.
E quando questa tosse maledetta non mi lasciava più dormire andai dal Dottor Furness; mi visitò e mi disse che avrei dovuto andare all'ospedale, ma gli dissi che io non avevo nessuno a cui lasciare i miei gatti e il mio banco di fiori, proprio a Ottobre che era quasi Halloween, ci sarei andata magari in inverno; Doc mi disse che all'inverno non sarei arrivata, ed aveva ragione. Dopo una notte di freddo e di febbre che avevo passato a tossire e a sputare sangue nel catino, senza avere nemmeno la forza per andarlo a svuotare, la prima luce dell'alba è diventata scura all'improvviso, ed è arrivato finalmente il sonno. Molti portano fiori sulla mia tomba, anche Mary Jane, che aveva il banco vicino al mio. Non so perché lo fa, forse soltanto per dovere, per rimorso, non so, magari solo per benevolenza; in fondo è stata per tanti anni una collega: certo, lei era Mary Jane la fioraia e io...io sono Annie, la grande cantautrice.


24/02/2004 8.58



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