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NERA

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2005 17:05
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25/01/2005 16:51
 
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Cari amici vecchi e nuovi, ho pensato di postare qui un "giallo comico" diviso in sei capitoli; anche se non si tratta di un'opera voluminosa mi rendo conto che la sua corposità è desueta rispetto alle abitudini e ai ritmi tipici del classico Forum. Facciamo così: io comincio a postare di seguito i primi due capitoli (il primo è brevissimo) e aspetto le vostre reazioni: se saranno incoraggianti andrò avanti, altrimenti... bhè, andrò indietro. Cioè, non proseguirò con i successivi capitoli. Ok?


NERA – Capitolo primo


Se c’era proprio un settore del quale non avrei voluto occuparmi era quello della “nera”. Quando ho finito la scuola di giornalismo ero decisamente orientato verso la “sportiva”. Immaginavo di scrivere articoli pieni di ironia, pieni di poesia, come le grandi firme che amavo: il Brera, il Carlin. Al limite avrei gradito l’”estera”, per viaggiare un po’ e conoscere il mondo. E invece, dopo un passaggio in “politica”, proprio io che prima di occuparmene se mi avessero chiesto cosa si fa di solito a Montecitorio avrei risposto “si scia?”, mi sono ritrovato proprio qua, alla “cronaca nera”. Io poi sono anche facilmente impressionabile. Se fuori sento che è in corso una sparatoria, mi nascondo sotto al letto e ne esco solo dopo almeno ventiquattro ore. Va bhè, è il mio lavoro. Magari fra qualche tempo cambierò settore. Però adesso c’è questa maledetta storia del mostro, il serial killer di Genova: già tre donne ammazzate, tutte sui trentacinque anni, tutte molto belle. E quella strana questione degli orologi fermi: in casa delle vittime tutti gli orologi sono stati fermati all’ora presumibile dell’assassinio. Che vorrà mai dire? Mha! Al “Cittadino”, il mio giornale, è subito scattata l’emergenza, è pur sempre un quotidiano genovese, e in prima linea mi ci sono trovato io. Che poi, diciamo la verità, non è che mi dispiaccia: ho sempre avuto un po’ il pallino dell’investigatore e affrontando la vicenda in un certo modo, magari potrò persino divertirmi.
Porca miseria! Lo sapevo. Mi sono tagliato. Lo dico sempre che non bisogna pensare troppo mentre ci si fa la barba, si perde la concentrazione ed ecco qui! Non ho nemmeno un cerotto in casa, non c’è mai un cazzo di niente in questa casa. Forse ha ragione mio fratello: avrei proprio bisogno di una donna. Non che mi manchino, ma per adesso preferisco divertirmi. Chiederò alla vicina, ‘a sciura Gianca, la mia vicina di pianerottolo. Eh sì, lei, la Signora Bianca c’ha sempre tutto: cerotti, fiammiferi, sale, caffè, aglio, cipolle, basilico e rosmarino, e siccome gli sono simpatico non mi nega mai niente. Suono alla porta.
- Chi è?
- Sono il mostro! L’”orologiaio” in persona: son venuto a farle la festa.
- Ma va là…ché sono vecchia e brutta, non vado mica bene per quello là! Di cosa ha bisogno stavolta, dottor Picco?

Ha proprio ragione ‘a sciura Gianca, è veramente vecchia e brutta, ma è anche brava e generosa, in barba al suo essere Genovese da mille generazioni, e pure piena di pazienza, se riesce a sopportare un vicino di casa casinista come me. Poi l’ho detto, le sono simpatico. D’altronde è una mia caratteristica, sono simpatico a tutti, tranne che a uno: il Commissario Biagiotti, ma a quello credo non risulti simpatico nessuno.



NERA – Capitolo secondo


La notizia arriva in redazione all’improvviso, soffiata al telefono da una delle nostre “lingue profonde”, arriva in sordina in mezzo a tante altre: “tre rapine in centro; una rissa fra piazzisti di verdura a Sturla per questioni di corna è finita a peperoni e cipolle in faccia; arrestato un fabbricante di banconote false; ammazzata una donna a Cornigliano; per sbaglio eseguito trapianto di fegato a un paziente che doveva essere operato di appendicite; allarme tiene sveglio per tutta la notte un quartiere…..”
- Aspetta! Una donna ammazzata?
- A Cornigliano.
- Ho capito. Ma ammazzata come? Da chi?
- E che ne so io! Non lo sa nemmeno la polizia…
- Il mostro? L’orologiaio?
- Sembra di sì, da come l’ha ridotta: pare ci fossero schizzi di sangue sui lampadari, contro i vetri delle finestre, in tutte le stanze!

Ho un attimo di smarrimento, un leggero malessere, ma passa subito.

- Ma cosa ha usato per ammazzarla?
- Forse un’affettatrice elettrica, o una motosega. Strumento interessante. Mio fratello l’altro mese si è fatto una motosega.
- Che mi frega delle masturbazioni a motore di tuo fratello! Dov’è successo esattamente?
- In un magazzino, a Sampierdarena.
- Ma non era a Cornigliano?
- No, ti confondi: a Cornigliano hanno affettato una donna. La motosega mio fratello se l’è comprata a Sampierdarena, in un magazzino della……
- Ancora con ‘sta storia della motosega?! Di’ un po’, ma tuo fratello ce l’ha un alibi per ieri sera?
- Certo che ce l’ha, eravamo insieme alla bocciofila!

Mi precipito sul luogo del delitto….

Che schifo di frase fatta! Dovrei trovare qualcos’altro, tipo: mi reco di corsa dove hanno massacrato la donna…no, troppo terra terra. Cheppalle, mi tocca andare di malavoglia nel posto dove è avvenuto lo sbudellamento…ah no, no, troppo volgare! Oh insomma, andiamo sul classico e chi s’è visto s’è visto.

Mi precipito sul luogo del delitto e ci trovo un assembramento di gente. La notizia è già circolata. Appena entro nell’appartamento vengo investito dalla vociaccia e dall’alito (ha mangiato pesto con decisamente troppo aglio) del Commissario Biagiotti.
- Fuori! Fuori i fotografi!
- Ehi, non spingere Biagio, non sono un fotografo, non mi vedi? Sono Picco del “Cittadino”.
- Picco! Sempre tra i coglioni. E non mi dia del tu, gliel’ho già detto mi pare: poca confidenza, e stia al suo posto!
- Che pizza che sei…allora? La quarta vittima dell’orologiaio?
- Chi l’ha detto che è un orologiaio?
- Lo chiamano così, no? Scommetto che anche stavolta in questa casa ci sono solo orologi fermi.
- Lei sa troppe cose, Picco, stia attento che qualche volta la mando al fresco per chiarimenti. Com’è che mi arriva sempre sul luogo dell’omicidio? Fiuto d’avvoltoio? O conosceva il posto?
- Ottime fonti d’informazione, nonostante le apparenze. Allora, orologi fermi?
- Il mio va.

Sempre simpatico e gioviale il Commissario. Si usa dire a questo punto: “ma nonostante l’ apparenza burbera in fondo è buono come un pezzo di pane”. Non è questo il caso: il Commissario Biagiotti è proprio uno stronzo. Comunque gli orologi sono tutti fermi, come sempre, la donna viveva sola, aveva trentatre anni. E’ un delitto firmato, insomma. Chiedo di entrare in camera da letto: per scrivere il pezzo dovrò descrivere per bene il cadavere.
- Ma nemmeno per idea, via, via! Stiamo lavorando!
- Perché, io sto giocando a ramino? Anch’io son qui per lavoro, vhè!
- Se l’è voluta Picco, io ho cercato di evitarle la scena. Ecco: guardi.
- Mio Dio!
- Che frase del cazzo! “Mio Dio”! Certe frasi davanti a uno spettacolo come questo le dicono solo nei romanzi!
- Hai ragione, cambio espressione: porca puttana! Va bene così?
- Meglio.
- Ma che roba! Mi viene da vomitare…
- Io l’ho fatto poco fa.
- Ma…la testa? Dov’è la testa?
- Bho, non l’abbiamo ancora trovata! In questa casa c’è un disordine della madonna! Guardi che roba! Pile di piatti da lavare, tre dita di polvere sui mobili, abiti e scarpe sparsi ovunque, sangue schizzato da tutte le parti, che casino! Non per criticare, ma…
- In effetti…Ma avete guardato nel frigorifero? E nella tazza del cesso?
- E’ il primo posto dove ho guardato: la prima cosa che faccio quando entro in un appartamento è di andare a curiosare nella tazza del cesso.

In quel momento entra in camera l’agente Gianvicino tenendo la testa della donna per i capelli, con un’aria trionfante.
- Commissario, l’abbiamo trovata! Era sotto il divano del soggiorno. Deve essere rotolata lì quando gliel’ha staccata di netto.

Ci guardiamo sgomenti, trattenendo un conato di vomito. A essere pignoli sto trattenendo da un po’ anche una scoreggia: la Sciura Gianca ieri sera mi ha fatto un piattone di zuppa di ceci che era la fine del mondo. E’ davvero molto buona la zuppa di ceci, ma fa aria. Prendo appunti, facendomi forza, devo stringere i denti. E anche le chiappe.
- Dove è stato rinvenuto il cadavere?
- Un po’ qui, un po’ là. Anche da morta è una donna molto disordinata.
- Ma l’arma del delitto si sa qual è?
- Direi una bomba a mano…ma credo che ne abbia usate diverse. Il colpo mortale è stato sferrato alle spalle, con un’ascia. La stessa con cui deve averle poi mozzato il capo. Il delitto è avvenuto qui, in camera da letto.
- Ma la testa era di là, come ha fatto ad arrivarci?
- Bho! Ci avrà giocato a pallone. Se è per questo la gamba destra era in bagno e la sinistra sul tavolo della sala da pranzo. Non siamo alle prese con un mostro normale. Qui si tratta di un mostro mostruoso.
- E ora? Cosa pensi di fare?
- Di andare a farmi una mangiata di pasta con le sarde, è già quasi l’una e fra un po’ svengo dalla fame.
- Vuoi che ti faccia compagnia, Bia’?
- No! E la smetta di darmi del tu!

Torno al giornale, sinceramente non ho nemmeno un po’ di appetito, forse per via del mezzo chilo di focaccia di Recco che ho mangiato per strada venendo qui. Risalgo in macchina, tiro giù il finestrino e mi lancio ai 4 all’ora nel caos del traffico, finalmente posso anche scoreggiare in tutta tranquillità, lasciandomi andare completamente. Ecco. Mi sono lasciato andare troppo. Adesso mi tocca andare a casa a cambiarmi, dovrò fare una deviazione, con questo traffico arriverò stasera al giornale! Ma sì, non prendiamocela troppo, con quel che succede nel mondo.
Di quella casa mi è rimasto addosso qualcosa, non saprei dire cosa…
Ah, sì! Mi è rimasto addosso l’odore di pesce fritto che si sentiva nell’aria. Non posso starmene con le mani in mano. Devo iniziare anch’io ad indagare, è più forte di me. Ho deciso: mi metterò subito all’opera, comincerò a cercare una pista, attraverso i più minimi indizi…(i più minimi? Ma si può dire “i più minimi”? O è uno strafalcione? Massì, chi se ne frega!)… comincerò a cercare una pista, attraverso i più minimi indizi e lo farò da adesso.
Anzi, no. Lo farò a partire dal terzo capitolo, se no il secondo mi vien fuori troppo lungo.




25/02/2004 16.27

www.freeforumzone.it/viewmessaggi.aspx?f=12984&idd=2668


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