DOV’È POESIA
Mi domando dov’è poesia, e perché
ne scrivo attraversando involontariamente questa vita
mi chiedo cos’è che riempie l’insondabile apparenza
del cielo, o la rappresentazione delle sue stelle
che non cadono mai.
Poesia, quella bella o quella fatta a brandelli
dal disordine delle mie emozioni, violenta, frustrante via
da perseguire, spesso urlo soffocato, senza poter
spiegare dove mi sono lasciato abbandonare, col cuore
sradicato da ogni rumore.
Quando non ti voglio svegliare, quando lascio che la luce
scivoli sulle tue curvature appena schiarite, quando
le rose dondolano e le voci dei pescatori, ancora ferme,
non si staccano da quelle labbra, e terre, e alberi, e fiumi
gemono per quella dolcezza scritta.
Le tue gambe ora si confondono al verdeggiare
della tua età, me ne accorgo perché ne sorrido, è flusso
di poesia, è poesia nelle mani giunte, è potenza
dei gesti, durezza dei passi che conducono a un sacrario d’amore
spiegazione d’ogni mio verso, ricerca, poesia.
pennabianca