Cento martelli d'orco
battono dentro il costato.
Il diavolo rugge e graffia,
strepita affinché sia liberato,
lacera senza posa
il mio cuore incatenato
Fumi di zolfo e braci
salgono sulle pupille,
punzecchiano gli occhi audaci
per scatenare mille cascate.
Per sprofondar tra le ombre mordaci
un pomeriggio, è tutto ciò che chiedo
"E quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: A che tante facelle?Che fa l'aria infinita e quel profondo Infinito Seren? Che vuol dir questa Solitudine immensa? Ed io che sono?" G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia