La fine (II)

Le rondini, tra bagliori spettrali,
schegge nere a fendere la quiete
percorsa da brividi e da strali.
Estate sterile, di afa e sete,

su cui già scende la notte dei mondi,
con nugoli di stelle, moscerini
ebbri di spazi e voli profondi.
Fili tessuti e recisi, destini…

Una visione un po' angosciante della primavera e dell'estate, che si contrappongono al luogo comune che le vede essere stagioni di rinascita e fecondità
Mi è piaciuta un sacco l'immagine delle rondini, posso chiedere come mai hai composto due versioni di questa poesia?

PastorErrante, le due poesie sono nate da un'unica parola, anzi da una parola, destini, alla ricerca di una rima. Una mattina ho visto un nugolo di moscerini e li ho associati inconsciamente ad un'estate afosa, appiccicosa, col cielo opaco dove le stelle sono nugoli di insetti. E' nata prima la versione in versi liberi, ma poi, con un autoplagio, l'ho trasformata in un testo a strofa fissa in cui destini finisce con il rimare, in modo gozzaniano, con moscerini, il tutto, però, è in gran parte involontario. Ti dico la verità: ho composto la seconda versione in non più di dieci minuti, anche se poi l'ho limata. Ma l'ho scritta io o qualcuno me l'ha dettata?

Ciao

Io più che angoscia in questa poesia ho avvertito una sorta di rassegnata comtemplazione. Il tono mi è parso diverso da quello che traspare di solito dai tuoi versi. Molto bella.

Sì, direi che è un atteggiamento di fatalismo, di amara rassegnazione.

Grazie dell'apprezzamento.

Ciao